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Inglese per bambini: le ragazze alla pari (au – pair)

Sempre più genitori italiani accolgono in casa loro ragazze alla pari. Una ragazza alla pari può essere la soluzione ideale per avere un aiuto in casa ma non solo: è anche uno scambio culturale e la scoperta di un’altra lingua.

Quella di avere una ragazza alla pari è un’esperienza che ho fatto molte volte: ne abbiamo avute di inglesi e di americane e si sono rivelate un’ottima esperienza di esposizione alla lingua (inglese, nel nostro caso) per i bambini, così come summer camp e centri estivi in inglese.

Come ho trovato la ragazza alla pari?

 

Semplice, scrivete ‘au pair’ su google e vedete quanti siti vi escono! Io però ho scelto uno di quelli più utilizzati, aupair world.
L’avevano usato già delle amiche ed è quello in cui c’è più offerta di ragazze (anche di ragazzi) alla pari, da tutto il mondo. Attenzione però, non è una agenzia. Nessuno farà alcuna selezione per voi, ma dovete farla voi stessi dopo esservi creati un profilo come famiglia che cerca un au pair.

Come si seleziona la au pair?

Ogni famiglia stabilisce dei criteri quando crea il suo profilo (ad esempio cerco ragazza madrelingua inglese, che parli anche un po’ di tedesco, non fumi, ami lo sport ecc..). Ovviamente è consigliato scrivere il proprio profilo e il profilo della “au pair ideale” nella lingua del paese da cui vorremmo che provenga.

Quanto costa? Quante ore “lavora”?

Rispetto a qualsiasi altra soluzione per favorire l’apprendimento delle lingue nei bambini (e negli adulti!) la au pair è certamente la soluzione più a buon mercato. Ovviamente, però, bisogna avere lo spazio per ospitarla. La ragazza alla pari dovrà quindi avere una stanza e un bagno, anche in comune con altri componenti della famiglia, volendo. Deve inoltre poter partecipare ai pasti della famiglia oppure potersi cucinare da sola quello che vuole.
La paghetta della ragazza alla pari e le ore lavorative cambiano a seconda della formula scelta. Su au pair vi sono formule diverse in termini di ore lavorative, tempo libero e paghetta settimanale.

 

In cosa consiste il suo “lavoro”?


Questo dipende dalle vostre esigenze… Da me la sua normale routine è andare a prendere i bambini a scuola e riportarli a casa, giocare con loro, leggere libri in inglese e fare i compiti di inglese. Tutto questo parlando sempre e solo in inglese.

 

Cosa fa il resto del tempo?

Quello che vuole. Visita la città, fa un corso di italiano, sta a casa a leggere ecc..

 

Il bilancio di questa esperienza

Posso dire che il bilancio linguistico e culturale è stato sempre un successo. Anche a cena, quando stiamo tutti insieme, si parla inglese, a volte inframmezzando con l’italiano a seconda dell’oggetto di discussione.

Però ci sono anche gli svantaggi. Vivere con una adolescente in casa non è sempre facile: a 18  o a 25 anni l’au pair è più vicina di età ai miei figli che a me. Per questo consiglio di mettere in chiaro dall’inizio quello che si vuole da una au pair, l’ho scritto in questo post.

Inoltre lo spazio lasciato a questa “baby – sitter madrelingua” è spazio tolto ai genitori, il che da un lato aiuta nella vita quotidiana ma un dopo un po’ ad alcuni pesa. Va detto, tuttavia, che per chi, come me, ha più di un figlio, la au pair consente di ‘diversificare’ le attenzioni e magari dedicarsi ad un figlio alla volta…e anche questo non è male.

Infine, per avere qualche informazione in più, consiglio di leggere il Trattato di Strasburgo sul lavoro alla pari.

 

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Comments

  1. Ciao e grazie per i consigli. Io, lavorando a casa e portamndo già la mia baby ad un playgroup, vorrei dare una spinta con una babysitter mothertongue. Esiste unagenzia internazionale (visto che viviamo in Francia) affidabile e sicura per evitare di cercare annunci sulle fermate del tram?!!
    Grazie, Mony

    1. Ciao Mony,
      le agenzie penso siano prevalentemente nazionali, mentre i siti web come au pair world sono dei “mercati online”. Io però ho usato sempre questi ultimi quindi sulle agenzie non ti so aiutare. Hai provato a vedere però se ci sono gruppi facebook per le au pair nella città in cui vivi? Così potretsi almeno incontrare le aspiranti au pair e vederle in faccia..

    2. Ciao! Anche io sono alla ricerca di un’agenzia per ragazze alla pari..
      Perche’ non mi fido dei siti.. insomma bisogna essere sicure prima di partire..
      qualcuno puo’ aiutarmi per favore?

      1. Ciao Teresa, sono una ragazza che ha vissuto l’esperienza di ragazza alla pari a Londra e proprio perché credo nell’importanza dello scambio culturale, ora collaboro con una associazione inglese facente parte di IAPA e BAPAA (British au pair agencies association), quindi assolutamente affidabile e seria (perché è bene evitare spiacevoli situazioni o truffe).

        Al momento ho richieste da parte di famiglie inglesi che cercano ragazze au pair italiane, ma se ancora non hai trovato la ragazza au pair, puoi contattarmi al mio indirizzo mail: ragazzeallapari@libero.it e sarò lieta di aiutarti nella ricerca (tieni conto che le ragazze di madrelingua inglese sono ricercatissime per cui potrebbe volerci un pò di tempo).

        Spero di esserti stata utile!

        Chiara

  2. Cara Elisabetta, sto entrando nel mondo della ricerca di una aupair per il mese di agosto, come prima esperienza. Volevo avvisarti che proprio nel sito che hai menzionato, adesso la tariffa per l’Italia è 250-300 euro al mese.
    Quello che ho potuto capire è che le ragazze from UK sono richiestissime, che è meglio mettere in chiaro subito, nella descrizione, quello che richiedi e che puoi offrire. Credo che fare un contratto sarà utile, per evitare equivoci…Io non avendo una stanza in più offro un intero appartamento sfitto, nel mio palazzo ma devo dire che ho un po’ paura di come ne potrà disporre…speriamo bene.

    1. Ciao Lavinia, immagino che le tariffe possano essere cambiate… io ho cominciato ad avere au pair nel 2009 e il mercato allora era diverso.
      Quanto alla selezione della giusta candidata ti consiglio vivamente di usare skype e sentirsi guardandosi in faccia. Solo così puoi capire se la ragazza ti piace, se il suo accento è per te comprensibile e così via. Ovviamente anche la au pair ti giudicherà, insomma, guardandosi in faccia si può capire se il rapporto, breve o lungo che sia, può funzionare.
      I genitori di trent’anni fa non erano così fortunati! Due o tre chiamate via skype ti consentiranno di scegliere meglio!

  3. Grazie Elisabetta. Sentendo delle amiche che hanno ragazze alla pari, tutte consigliano di orientarsi sui 300 al mese…Comunque non credo che 60 o 70 euro a settimana facciano davvero la differenza per la scelta
    . Hai ragione, proverò a contattarle con Skype. Il mio unico problema è che non so esprimermi molto bene in inglese e ho paura di fare una figuraccia…Comunque è anche importante capire se…ci capiamo! Grazie comunque per i tuoi preziosi consigli, il sito che hai consigliato per cercare una ragazza alla pari è davvero fantastico.

    1. Ti assicuro che una ventenne americana non darà alcun peso al tuo accento, anzi, magari ti troverà “so European!!”. Comunque skype serve: se dal volto già vi state antipatiche lo capite subito!

      1. Buona Sera Elisabetta

        anche mia moglie ed io stiamo iniziando questa esperienza con una ragazza au pair americana. Ad oggi stiamo ancora selezionandola.
        Abbiamo due figlie di 2 e 4 anni e una stanza in più.

        Siamo propensi per una au pair americana (inglesi ce ne sono poche).
        Il fatto che tutt’ora ci lascia ancora in dubbio è il discorso del visto. Dopo 90 giorni di permanenza in Italia (visto turistico) la ragazza americana dovrebbe avere un permesso di soggiorno per poter prolungare la permanenza.
        A questo punto come ci si comporta?
        La ragazza deve necessariamente trovare un lavoro (magari part time per proseguire il servizio au pair) con contratto registrato?
        La ragazza può comunque stare senza un effettivo permesso di soggiorno? (magari è la consuetudine, non lo so)?

        Ci potresti chiarire per piacere nella tua esperienza o in quella di altri che hanno o ospitano ragazze statunitensi?

        Grazie in anticipo

        Ciao

        Daniele e Paola

  4. Conferma l’utilità di Skype, certo, non è una garanzia ma, come dice Elisabetta, anni fa si andava ancora più alla cieca

  5. Grazie dei consigli! Oggi ho avuto i primi contatti con skype e devo dire che sono stati molto utile. Ero indecisa tra due ragazze e adesso, grazie a Skype, non lo sono più! Sia io che Domitilla abbiamo avuto la stessa positiva impressione per una candidata, mentre l’altra, che per email pensavo fosse più adatta, mi ha lasciata un po’ perplessa. Sono emerse due questioni: 1) dando a disposizione un appartamentino nel mio palazzo per il mese in cui mi avvarrò della aupair, una delle ragazze mi ha chiesto se possono venirla a trovare i familiari 2) si è posto il problema dell’assicurazione. Se accade un incidente fuori casa quali sono le responsabilità dell’aupair?
    Per quanto riguarda il primo punto, vorrei evitare visite per un periodo così breve (1 mese..). In questi casi come ci si comporta? E per l’assicurazione?
    Cosa ne pensate? Grazie Lavinia

    1. Mi fa piacere leggere che hai trovato una ragazza che vi piace!

      Allora, sull’assicurazione, che io sappia, dovrebbe essere sufficiente la Polizza Responsabilità Civile del Capofamiglia, magari chiedi alla tua assicurazione.

      Sul fattore visite, per me/noi non sarebbe un problema, non so nello specifico cosa vi siate dette, però, dato il breve soggiorno, metterei in chiaro che, dato che appunto il soggiorno è breve, ospitare i familiari non equivale a giorni “di vacanza”, insomma, per me i parenti sarebbero benvenuti, a patto che le ore concordate siano rispettate.

  6. Cara Elisabetta,
    sono già alla ricerca di una ragazza alla pari per l’estate. Dal punto di vista linguistico cosa mi consigli. optare per un’americana, una canadese o un’inglese?
    Mi hanno contattato diverse ragazze e non avendo una grande conoscenza dell’inglese non so scegliere cosa sia meglio per Domi, a parità di “caratteristiche umane” apprezzabili.
    Se posso dare un consiglio alle mamme che intendono iniziare questa esperienza segnalo l’importanza di comprendere bene il vero interesse delle ragazze per i bambini. A volte sono solo un pretesto per viaggiare, dicono che hanno fatto le baby sitter ma…attenzione, valutate bene questo punto. Stare con i bambini può rivelarsi molto più faticoso di quello che molte ragazze possono pensare: è indispensabile che si divertano veramente a giocare con loro!
    Un’altra cosa importante. Che siano indipendenti. Che sappiano essere autonome a prendere i mezzi pubblici, a cucinare qualche cosa, senza che voi siate sempre lì a doverle incalzare e mettete subito in chiaro che non devono solo essere servite, ma che in casa si collabora tutti (apparecchiare, sparecchiare ecc).
    Consiglio ragazze sveglie, allegre, giocose che abbiano avuto veramente esperienze con i bambini. Ragazze attive insomma, che sappiano prendere inziative e non demordano nel parlare, giocare con i bambini anche quando questi sfuggono alla fatica di doversi esprimere con una lingua non propria.
    CHIARITE TUTTO PRIMA!
    Un abbraccio e grazie!
    L

    1. Lavinia, in un certo senso mi chiedo perchè ti poni il problema. Tutte e tre (inglese, canadese, americana) sono madrelingua, dunque dipende a te quale accento e quale cultura ti piace di più. Io ho avuto principalmente americane, ma, come sai, ho vissuto più in america che in inghilterra dunque è una scelta affettiva…
      Nella mia esperienza è proprio quando pensi di averne trovate tre quattro buone che si dileguano tutte, comunque, detto questo, io mi farei un paio di chiamate skype con ognuna e sceglierei quella che
      1. E’ più sorridente e simpatica (ci devi convivere, dunque la valutazione “di pancia” conta)
      2. Ha un accento che tu capisci bene
      3. A parità di 1 e 2 quella che ti sembra più “sana” di testa, ossia che:

      a. è più studiosa (se è inglese quanti A levels ha fatto? Se è americana a quale college andrà?)
      b. ha una passione (qualsiasi: ama leggere, va a cavallo, le piace cucinare etc…)
      c. ha l’aria sana e sportiva (non ha problemi di obesità ma, d’altra parte, non sembra un’anoressica) ed è sincera sulla questione del bere o del fumare
      d. è (o sembra) curiosa di come si vive altrove
      e. ha avuto esperienza con i bambini

      Questa è un pò la mia checKlist mentale: un misto di simpatia, intelligenza e capacità di organizzarsi nei propri interessi.

  7. Ho già preso accordi per giugno con una ragazza americana di 19 anni che studia relazioni internazionali, ha già insegnato l’inglese ai bambini in India e in Turchia ed è istruttrice di nuoto, ed per agosto/inizi sett un’inglese che studia all’Università teatro e letteratura inglese (pronuncia fantastica!), che ha tenuto corsi di teatro ai bambini delle scuole elementari. Speriamo bene! Quest’anno salto Londra, vediamo se il progetto funziona. Grazie, perché senza questo blog non mi sarei mai lanciata in queste esperienze!

  8. Cara Elisabetta,
    volevo davvero ringraziarti per tutto quello che hai scritto sulle au pair in questo spazio di “Educazione Globale”. Ho letto tutto e spero di aver messo a frutto le tue esperienze al meglio: stiamo cercando una au pair per l’anno prossimo e i tuoi consigli sono stati davvero una manna!
    Ora abbiamo pubblicato il profilo della nostra famiglia su “Aupair World” e siamo in attesa, speriamo bene.
    Grazie ancora e un abbraccio
    Giadra

    1. Ciao Giadra,
      sono veramente contenta di esserti utile. Ogni au pair fa caso a sè, ovviamente, visto che l'”au pairing” non è certo una professione, però ho riscontrato nel tempo che l’esperienza – propria o altrui – insegna!
      Vedrai che la ricerca sarà time – consuming: si entra in contatto con tante ragazze che poi spariscono, però imparerai un sacco di cose. Un consiglio ulteriore è di non buttare nulla di quello che scrivi. Ti faranno mille volte le stesse domande (quanto dista il centro da casa tua? avrò una stanza da sola? posso uscire la sera? ecc…): fai taglia – incolla senza pietà, lo fanno anche loro…

      1. Accolgo anche questo suggerimento… anche se grazie a te ho già scritto molto nel profilo della nostra famiglia (super copia incolla!). Forse ho scritto anche troppo perché siamo ancora in attesa di essere contattati, il nostro profilo viene visualizzato ma per ora nessuno ci ha scritto. Stavo anche pensando di ampliare a au pair maschi, ma visto che sarò già sola con due/tre maschi (i figli+il nonno spesso) mi faceva piacere avere una presenza femminile in casa…
        Tu come fai di solito, aspetti di essere contattata o contatti tu?

        1. Io ho sempre contattato, ma sono stata anche contattata. Le due cose. Se non contatti tu non vale la pena essere membro premium: è solo così, infatti, che hai gli indirizzi mail delle au pair (almeno così funzionava finchè l’ho usato)

  9. Cara Giadra,
    ti consiglio caldamente di diventare membro premium altrimenti non puoi leggere i messaggi che accompagnano la richiesta delle ragazze. Io sono stata contattata da circa 90 ragazze (Gran Bretagna – Canada- US-Canada). Per la stagione estiva sono tantissime le disponibilità. Ti consiglio di scrivere un profilo in inglese il più dettagliato possibile: lo apprezzano. Io mi sono trovata benissimo! In bocca al lupo.

  10. Un altro consiglio: se le contatti tu, sceglile tra quelle che si sono iscritte per ultime. Le ragazze madrelingua inglese sono richiestissime e rischi che hanno già dei contatti con altre famiglie. Meglio essere tra le prime a scrivere.

    1. ciao Lavinia, sei tu che avevi iscritto too/a figlio/a a Discovery di cui ho letto su vecchio post” Estate all’estero: ha senso fare un corso di inglese “formato famiglia”?”. Avrei alcune domande che ti ho elencato in quel post se hai voglia di darmi quanche dritta. Grazie e scusatemi intrusione….

      1. scusa Lavinia, ho visto che mi avevi risposto in fondo. abbi pazienza e grazie. scusate tutti.

  11. Cara Elisabetta,
    Mi puoi dare il nome del sito dove sono descritte le 4 formule di au pair che trovo molto utili ma forse i prezzi sono da aggiornare. Su au-pair world c’è’ soltanto scritto Italia 15-30 ore, 250-300 euro.
    Grazie.
    Line

    1. Cara Line,
      il sito era proprio au pair world che era diverso quando scrissi la prima bozza del post. Devo certamente aggiornare il post soprattutto per quanto riguarda la paghetta. A Roma solitamente vedo che quasi tutte chiedono 70 euro a settimana, a prescindere dalle ore fatte.
      Nel ricercare informazioni aggiornate ho trovato il testo del Trattato di Strasburgo sulle au pair, che intanto linko:
      http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/QueVoulezVous.asp?CL=ITA&CM=8&NT=068&DF=28/06/2011

  12. aggiungo un dato. Se la ragazza le fate condividere la stanza di una vs. figlia (alcune lo accettano) calcolate 90 euro invece di 70

  13. Anche la mia terza esperienza di ragazza alla pari selezionata personalmente dal sito aupair-world sta risultando positiva. Vorrei condividere con voi un aspetto “selettivo” importante. A partire dalla redazione del vostro profilo, specificate il più possibile con estrema chiarezza le vostre esigenze. Sono ragazze molto giovani e quanto più le regole sono chiare fin dall’inizio quanto meno tempo perderete per la selezione (scoraggiando quelle svogliate che puntano solo alla vacanza) e avrete soddisfazioni…

  14. volevo dire…” e avrete insoddisfazioni”. Anche se non hanno mai avuto altre esperienze di questo genere, preferite ragazze che hanno fatto esperienze all’estero (di studio, di volontariato ecc).Dovete assolutamente scongiurare la tipologia delle imbranate, delle poco autonome e prive di iniziativa che non sanno cosa fare neanche del loro tempo libero.

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