Un avvenimento banale, che, in alcuni casi, può essere fatale.
Ai bambini accade spesso, il più delle volte senza conseguenze, grazie ad un naturale meccansimo di difesa: la tosse!.
Ma il lieto fine non è sempre così scontato: ogni anno in Italia circa 15 bambini perdono la vita per soffocamento causato da un boccone. La buona notizia è che queste tragedie possono essere evitate e che il “miracolo” potrebbe dipendere da ciascuno di noi, a condizione, però, di saper eseguire alcune semplici operazioni: le cosiddette “manovre di disostruzione”.
Si, ma allora, il 118 a cosa serve? Se al bambino va qualcosa di traverso e se l’ostruzione è totale, attendere l’arrivo dell’ambulanza, purtroppo, non è quasi mai sufficiente. Il sistema di pubblico soccorso attivo in Italia, infatti, è strutturato per far arrivare un’ambulanza a destinazione in circa 15 minuti dalla richiesta di intervento, mentre il corpo umano non può resistere per più di 4-6 minuti in condizioni di scarsa ossigenazione del cervello senza riportare danni. Oltre i 10 minuti i danni diventano addirittura permanenti.
Solo quando lui ebbe sputato il boccone, e ripreso aria, ci rendemmo conto che il nostro amico aveva rischiato di soffocare. Lei raccontò come conosceva così bene quelle manovre: era educatrice di asilo nido e disse che le capitava spesso di effettuare le manovre di disostruzione sui bambini.
Cosa fare ? Cosa non fare? Quali sono le manovre salvavita?
Chi non ne sa niente può farsi un’idea di cosa fare in caso di pericolo guardando attentamente questo video in cui Piero Angela e Superquark presentano le manovre disostruzione pediatriche con il Dott. Marco Squicciarini ed i suoi istruttori. Nel video, tra l’altro, sono mostrati due casi ripresi dalle camere di sorveglianza di altrettanti ristoranti in cui alcuni è possibile vedere come la differenza tra la vita e la morte, in alcuni casi, è fatta da pochi e semplici gesti alla portata di tutti. Consiglio di vederlo a tutti e, in particolare, ai neo genitori.
Ma noi non ci siamo fermati ai video.
Mio marito e la primogenita hanno deciso di fare, insieme, un corso più approfondito ed ottenere la qualifica di “Operatore BLS – D” (Basic life support and defibrillation).
Così mia figlia Vittoria, a soli 12 anni, è la più giovane operatrice certificata BLS – D di Roma. Insomma, almeno in teoria, non solo sa come disostruire una persona che sta soffocando (lattante, bambino o adulto), ma anche come usare un defibrillatore e fare un massaggio cardiaco. E quando gli altri figli saranno più grandi, toccherà fare il corso anche a loro, con me.
Sperando non debba mai servire, ovviamente!
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