I fondamentali dell’educazione non cambiano, ma si evolvono. Puoi avere un buon maestro (maschio o femmina che sia) anche a distanza. In fondo siamo riusciti a condensare la sapienza in quel bell’oggetto analogico che si chiama libro, per cui è solo naturale che oggi i più innovatori tra i formatori abbiano cominciato ad affiancare all’insegnamento in presenza anche quello virtuale.
Ma, attenzione, la videolezione di oggi NON è quella (noiosissima…) dei pionieri, è quella del web 2.0, proprio tutta un’altra storia. Così io ho passato serate a fare lezione con il professore americano Michael Sandel, che, con il suo corso di Justice, è così coinvolgente che, alla fine, rispondevo ad alta voce alle sue domande davanti allo schermo del mio computer.
Insomma, oggi le innovazioni nel campo dell’educazione e della formazione vengono dal web: il sapere è online, basta cercarlo! E, come al solito, il mondo angloamericano, con la sua forte tradizione di ricerca scientifica e di tecnologia, ha fatto e fa tutt’ora da apripista.
Ci sono siti per i bambini più piccoli, utili ai genitori per accompagnarli nel percorso didattico che stanno compiendo a scuola e siti che magari possono invogliare i ragazzi più grandi ad interessarsi al mondo che li circonda. L’offerta in rete si moltiplica ed è quasi difficile stargli dietro.
Per mamme e papà appassionati di tecnologia che vogliono giocare con i figli in modo diverso, consiglio il blog Geekdad. Geek Dad sta per “papà geek”, dove geek è una espressione che in italiano si può tradurre come “appassionato di scienza e tecnologia”.
Tralascio, invece, i vari siti di programmazione informatica per bambini, di cui ho già scritto in vari post, come questo o il post in cui ho descritto come avviene un laboratorio di programmazione informatica rivolto ai più piccoli.
I video didattici di Salman Khan sono di altissimo livello ma semplicissimi da seguire e sono disponibili da chiunque abbia una connessione in rete. Sono concepiti proprio come un videogioco. Ogni video dura al massimo 10 minuti (limite imposto da You Tube, ma anche adatto a chi vuole imparare a piccoli passi) ed è realizzato scrivendo le spiegazioni sulla tavoletta grafica. Khan ha ora ampliato il range delle sue lezioni e ci sono anche tante materie non scientifiche.
Per i ragazzi della scuola superiore che si vogliono cimentare con la scuola americana e con l’advance placement presso università americane c’è VHS ossia la “Virtual high school” con cui si possono seguire – in questo caso a pagamento – interi corsi di scuola superiore per accedere alle università degli USA.
Forse lo strumento di formazione più innovativo, rivolto soprattutto agli adulti, è quello delle “conferenze brillanti” messe in rete gratuitamente su www.ted.com.
Sono conferenze brevi su temi spiritosi o arcani. Durano al massimo 18 minuti (tavolta 10 minuti) e riguardano le più svariate materie: scienza, pedagogia, medicina, statistica, politica, arte, matematica, economia, psicologia e molti altri i campi trattati. Astronomi, scrittori, architetti, designer, politici, scienziati, medici, ingegneri, musicisti, ognuno espone il proprio pensiero per poi renderlo patrimonio globale.
Alle TED Conference annuali partecipa un pubblico ristretto che, a pagamento, ha il privilegio di ascoltare dal vivo un palco di relatori d’eccezione (la cui partecipazione è gratuita). Tutto viene ripreso e messo a disposizione di tutti sul web, non perdetevelo!
TED ha dato il via anche alla concorrenza. Sono così sorti numerosi altri portali di conferenze che sarebbe qui troppo lungo citare per esteso e dei quali non metto i link per brevità: Poptech, F00 Camp, Bar Camp, Solve for X di google, Feast, Do Lectures, Techonomy, 99% Conference, Aspen Idees Festival, Big Think, Summit Series, Lobby, Prophesy 2025, Geeks and Gezeer summit 2014, Fedmed 2015 (sulla sanità globale), Wwwconference.
Altro sito interessante è Weschool. E’ “la più grande scuola online d’Italia”, offre la possibilità di seguire lezioni e corsi completi di test ed esercizi destinati soprattutto agli studenti di scuola superiore, ma non solo.
Molte lezioni di Weschool sono interattive: il relatore, semplicemente, risponde alle domande più votate, e cioè a quelle che riscuotono più interesse.
E’ anche un luogo dove chiunque può registrare lezioni, letture di tesine, ricerche, ed interventi e inviarli in formato audio/video, con il sogno che tutte le lezioni tenute nelle scuole e nelle università pubbliche possano essere condivise online a beneficio, ad esempio, di chi vive in zone con una scarsa offerta didattica.
Nel frattempo, a cominciare dagli Stati Uniti ma presto in tutto il mondo, si sta moltiplicando l’offerta di corsi universitari online, alcuni con i professori migliori del mondo.
Si chiamano MOOC (che è l’acronimo per massive open online courses) e sono i corsi che portano le università di elite a tutti…gratuitamente!
I MOOC sono molto diversi dai tradizionali “corsi a distanza”: grazie al web 2.0. e ai social network gli allievi si ritrovano sui blog, le community o Facebook e l’interazione con docenti e tra allievi è alta. L’elenco dei Mooc disponibili si trova su www.mooc-list.com.
Ma quali sono i più famosi?
L’interazione umana in un MOOC è mediata, certo, però gli studenti possono rivedere le lezioni e riascoltare i passaggi più difficili. I MOOC consentono di seguire un corso (mediante brevi video) ma anche di fare domande su quello che non si è capito. Le domande sono vagliate dal software di gestione, che fornisce risposte automatiche, se disponibili, oppure organizza le domande per argomenti e assegna loro una priorità in modo che il docente risponda in diretta streaming a quelle ritenute più interessanti. I test vengono valutati in modo automatico, ma in alcuni casi gli studenti possono giudicare le prove di altri studenti e commentare gli errori, secondo uno schema social di condivisione e sostegno.
In base ai riascolti, il docente si può rendere conto se qualche punto delle lezioni va rivisto per renderlo più chiaro.
I corsi coprono tutto lo scibile con le scienze, l’informatica e la matematica che fanno la parte del leone, ma non mancano storia, diritto, letteratura, neuroscienze, medicina, architettura, scienze dell’educazione, lingue e linguistica e chi più ne ha più ne metta.
I MOOC stanno rendendo accessibile una istruzione elitaria a tutti (purché connessi al web) e questa democratizzazione dell’istruzione potrà avere effetti per ora impensabili sulle università tradizionali.
Ma su cosa guadagnano i MOOC? L’ultimo trend è quello di offrire il corso gratis a tutti ma eventuali certificati di riconoscimento del completamento del corso, con tanto di valutazione, a pagamento.
L’insegnamento online, comunque, prenderà sempre più piede e migliora in qualità di giorno in giorno. Un video di un corso di Coursera somiglia più ad un buon film che a quelle noiose e statiche lezioni universitarie online che si potevano vedere di notte sui canali RAI fino a qualche anno fa.
Il MOOC è flessibile (puoi riascoltare le lezioni come e quando vuoi) e ubiquo (puoi seguire le lezioni da dove vuoi) e crea relazioni tra i discenti anche a km di distanza attraverso comunità virtuali, cosa impensabile solo 10 anni fa.
L’insegnamento a distanza, così concepito e realizzato, è la base da cui ha mosso i primi passi l’istruzione blended (ossia, mista, fatta di docenza reale e virtuale) e da cui sono nate le prime flipped classrooms (classi rovesciate)…ma di questo scriverò in un altro post!
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