Educazione Globale

Bambini italiani all’estero: quali risorse per mantenere viva la lingua e la cultura italiana?

Gli italiani espatriati all’estero cercano di fare in modo che i figli mantengano o sviluppino la lingua italiana, se non altro per poter parlare con la famiglia di provenienza, con i nonni e con gli zii. Come fare?

Desiderano, inoltre, che i propri bambini conoscano usi e costumi della cultura da cui provengono i genitori, oppure che, sia pure a casa, si tengano in linea con i programmi della scuola italiana, in vista di un possibile rientro in Italia.

Molte famiglie che si trasferiscono all’estero per un periodo limitato di tempo scelgono di far frequentare ai loro figli una scuola anglofona o francofona, cercando di mantenere vivo l’apprendimento dell’italiano a casa, sapendo che, comunque, reintegreranno i figli nel sistema scolastico italiano. Le famiglie che invece vivono all’estero per la maggior parte della vita scolastica dei figli, si trovano davanti a scelte non semplici, soprattutto per via del fatto che la scuola italiana all’estero, a differenza delle scuole francesi, britanniche e americane, è molto poco rappresentata.

Ecco, sullo sfondo, il problema che si pone una lettrice espatriata, che mi ha scritto in cerca di consigli.

Francesca – così si chiama – vive da qualche anno in Cina, a Guangzhou e ha due figlie che hanno, rispettivamente, 11 e 7 anni. Entrambe le figlie frequentano una scuola internazionale britannica. Esperienza di vita straordinaria ma che, come tutte, ha le sue luci e le sue ombre.

Scrive Francesca:

“Per quanto possa risultare insolito, mi permetto di contattarti per avere un tuo consiglio nell’identificare delle scuole italiane on line per bambini italiani che vivono all’estero. Chiedo questo perché ho molti amici stranieri qua in Cina (soprattutto quelli di origine tedesca) che mi hanno spiegato che in Germania (ma anche in America, Argentina etc..) esistono programmi ufficiali creati ad hoc per i bambini expat che consentono di colmare, per quanto possibile, il distacco educativo con la propria madrepatria. Con questi programmi, il bambino ha la possibilità, durante uno o più giorni alla settimana, di collegarsi ad una piattaforma per esercitarsi nella propria lingua madre (ed eventualmente anche altre materie), in maniera strutturata e con docenti che possono seguire i progressi acquisiti ed individuare i punti dove è necessario un rafforzamento.

Ho provato a fare una ricerca analoga per noi italiani espatriati, anche chiedendo ad alcuni amici in Italia che hanno genitori impiegati nella pubblica istruzione, ma finora i risultati sono stati infruttuosi poiché, quei pochi disponibili che ho trovato, sono programmi dedicati a persone straniere che desiderano imparare l’italiano come una seconda/terza lingua.

Ecco del perché mi rivolgo a te per chiederti se conosci piattaforme o scuole pubbliche italiane che hanno avviato una piattaforma da potermi suggerire, dove i bambini italiani che vivono all’estero possono trovare un ulteriore collegamento che li aiuti a mantenere questa struttura accademica, che ripeto, se integrata con i metodi educativi di inquiry & cross curriculum offrirebbe una formazione a tutto tondo e soprattutto solida.

Per avere un quadro più chiaro ed ampio della mia situazione specifica premetto che, nei miei rientri in Italia, mi sono sempre organizzata per acquistare e portare qua in Cina tanti libri di esercizi di italiano, matematica, geografia e storia che mi hanno aiutato in modo sostanziale nel supportare al meglio le mie bimbe, la piccola per imparare a leggere e scrivere in italiano al pari della lingua inglese (e, per quanto ancora primordiale vista la complessità della lingua e dei caratteri, in cinese), la grande per tentare di colmare l’insufficiente possibilità di esercitazione nei nuovi argomenti trattati a scuola (nella precedente scuola Internazionale IB, non era prevista l’assegnazione di compiti a casa).

Oltre a ciò, disponiamo di tantissimi ed ottimi libri italiani, illustrati e non, che leggiamo ogni sera dopo che hanno completato la lettura dei libri in inglese assegnati dalla scuola, permettendo loro di ampliare notevolmente la loro base culturale. Questo per rimarcare un aspetto che, a mio giudizio considero fondamentale, ovvero il coinvolgimento attivo della famiglia expat nella formazione del bambino. I mezzi ci sono (internet, libri digitali, spedizione di libri cartacei in ogni parte de mondo, etc).

L’aspetto su cui concentro la mia domanda è l’esistenza di un sistema o piattaforma, un luogo virtuale che in maniera sistematica e strutturata possa seguire i progressi del bambino italiano expat per aiutarlo nel processo di acquisizione delle nozioni fondamentali di italiano, matematica e le altre materie man mano che cresce, nella propria lingua madre.   Per un bambino expat, il supporto dei genitori è fondamentale, ma altrettanto fondamentale è che poi ci sia un ufficialità nell’impegno che ogni giorno gli viene richiesto, soprattutto quando c’è uno sforzo ulteriore rispetto a quello già previsto dalla scuola internazionale frequentata”.

Programmi e risorse di scuola italiana per i bambini all’estero

La domanda di Francesca è interessante ma la risposta è complicata: la miopia italiana in questo senso fa sì che ci siano poche risorse ufficiali per i bambini italiani che crescono all’estero, soprattutto nulla che origini dal MIUR, per cui – per ciò che so, ma sarei lieta di sbagliarmi! – bisogna ricorrere ad un patchwork di iniziative private.

Quindi, che io sappia, la “scuola virtuale ufficiale” italiana non esiste.

Spesso, d’estate, mi fermo a discutere con una conoscente che cresce la figlia in Ecuador – dove peraltro il sistema d’istruzione è anche molto deficitario – che mi pone gli stessi quesiti: dove reperire risorse e materiali per mantenere lingua e cultura di origine? Gli expat di altri paesi, invece, come noto, non hanno i problemi che caratterizzano gli italiani.

Intanto parto con una risorsa utile, che non tutti all’estero conoscono: i programmi scolastici. i programmi veri e propri non esistono più, esistono delle “Indicazioni nazionali” per il primo ciclo di istruzione. Il primo ciclo di istruzione è quello composto dai due iniziali percorsi scolastici consecutivi e obbligatori: la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ecco le Indicazioni nazionali per il curricolo della primaria e della secondaria. Sono ben scritte ma molto teoriche per un genitore, ma almeno aiutano a capire cosa si fa (oggi) nella scuola italiana.

Sempre in tema di programmi e risorse – e in alternativa a caricarsi di libri ad ogni viaggio di ritorno in Cina – il modo più concreto per capire cosa si fa sarebbe di individuare la scuola pubblica italiana della zona da cui Francesca proviene.

Ora i libri di testo di tutte le scuole di ogni ordine grado e di tutta Italia sono disponibili in un sito che è un motore di ricerca dell’Associazione italiana degli editori, in collaborazione con il MIUR. Amazon è connesso con il sito dell’AIE, con il risultato che si può non solo sapere cosa si fa in qualsiasi scuola, ciclo, indirizzo e classe d’Italia ma acquistare tutti i testi anno per anno su adozioni libri scolastici, dalla primaria alle superiori.

Fatto questo, passiamo alle singole materie.

 

Italiano

Ovviamente la lingua italiana è quella si cui può reperire più risorse, benché, come nota Francesca, molte siano tarate sugli stranieri che arrivano in Italia.

Molte persone che praticano le lingue online usano Duolinguo. Io lo trovo noioso, però sicuramente è interattivo e forse può andar bene, a piccole dosi, per la figlia più grande di Francesca.

Eliza (di Zanichelli) offre esercizi interattivi per esercitare lingua italiana: ortografia, grammatica e lessico. L’interfaccia non è rivolta ai bambini ma è ordinata e può servire per la figlia più grande.

Alcuni genitori expat hanno stabilito un vero e proprio programma di studi, con tanto di calendario, per il loro progetto di homeschooling integrativo

Altri siti utili per l’italiano come seconda lingua o lingua straniera sono Alma Edizioni che pubblica materiale didattico per l’apprendimento della lingua italiana (vedere la sezione gratuita “risorse”) e il Centro di Ricerca e Didattica delle Lingue del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, da dove si accede ad  ITALS, che sta per Italiano Lingua Seconda e straniera per reperire risorse interessanti.

Un’altra risorsa è la televisione, quando è di qualità. Su Raiplay si possono vedere via web programmi come Ulisse di Alberto Angela e Superquark, di Piero Angela, che coprono tanti temi interessanti e usano sempre un linguaggio corretto.

Infine, dovessi rimanere a lungo e per darsi un obiettivo strutturato uno può pensare anche di dare alla ragazza più grande un obiettivo, come superare l’esame di certificazione della lingua italiana promosso dall’Università per Stranieri di Perugia, CELI, Certificazione della Conoscenza della Lingua Italiana normalmente lo sostengono gli stranieri desiderosi di lavorare in Italia, e che necessitano di certificare la propria conoscenza e padronanza della lingua italiana ma anche alcunistudenti italiani che da sempre risiedono all’estero, e che desiderano studiare all’università in Italia o lavorare in Italia, scelgono di sostenere il Celi. Il Celi si sostiene negli Istituti di Cultura Italiani all’estero, ai quali va presentata regolare domanda. Si articola su cinque livelli, sulla base del QCER.

 

Storia, Geografia, Scienze

Per quanto riguarda le altre materie, un blog di risorse didattiche per la scuola primaria è Progetto Ipazia, curato da insegnanti, specialiste, autrici per la scuola primaria. Vi sono raccolte proposte didattiche, schede operative, materiali di vario genere per la 3a, la 4a e la 5a, strutturato per discipline: Storia, Geografia, Scienze. Manca la matematica.

Altro sito interessante è Weschool che, come altre piattaforme di MOOC, offre la possibilità di seguire lezioni e corsi completi di test ed esercizi destinati soprattutto agli studenti di scuola superiore, ma non solo. Molte lezioni di Weschool sono interattive: il relatore risponde alle domande più votate, e cioè a quelle che riscuotono più interesse. Tra l’altro è forse uno strumento per entrare in contatto in modo diretto con docenti italiani.

Un sito con risorse didattiche è quello che riunisce i docenti che applicano in classe la tecnica della flipped classroom, si chiama Flipnet

Hub scuola è una piattaforma italiana per la didattica digitale. Progettata da Mondadori Education e Rizzoli Education. In HUB Scuola si trovano libri scolastici in versione digitale e dei portali divisi per discipline con suggerimenti per la creazione di vere e proprie lezioni.

Infine, se Francesca dovesse restare in Cina a lungo, un’idea da non escludere sarebbe quella di ospitare, magari per un periodo limitato, un’insegnante italiana che voglia conoscere la Cina, in cambio di alcune ore di insegnamento. Il sito workaway  può essere utile in questo senso.

Qui, purtroppo, mi fermo, sperando che i lettori di Educazione Globale abbiano ulteriori suggerimenti per Francesca.

 

Ti potrebbero anche interessare:

 

Exit mobile version