Per molti adulti la prima consapevolezza del valore del danaro si è sviluppata da bambini, a scuola, quando si insegnava, tra le righe, il valore del risparmio ed è continuata a casa, prima con il salvadanaio a forma di porcellino e, più tardi, con la prima “paghetta”. Nello stesso tempo, molti degli attuali adulti non hanno ricevuto invece nessuna nozione di economia e pochi hanno avuto una educazione che insegnasse loro come guadagnare o, addirittura, come investire.
L’economia come scienza non è mai stata molto popolare: scienza triste (dismal science) la definiva già Thomas Carlyle. Come faceva notare qualche anno fa la Presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, negli ultimi anni ogni persona ha dovuto, volente o nolente, familiarizzare con termini sino a quel momento ignoti alla maggioranza dei cittadini. La crisi economica ci ha costretti ad ascoltare ripetutamente parole come subprime e spread, un tempo utilizzate nel ristretto ambito di chi lavorava nel mondo della finanza. L’economia sembra così piombata dal nulla nelle vite delle persone, con il risultato che i cittadini ne hanno una percezione quasi dolorosa, associandola esclusivamente alla difficoltà. Del resto, proprio a questo proposito, mentre scrivo si sta consumando la fase più grave della crisi greca.
Ma l’economia non è importante solo in senso negativo: l’economia e la conoscenza economica sono anche strumento di libertà. La prima, sotto forma di crescita, ci ha consentito di uscire fuori dal livello di mera sussistenza che ha caratterizzato la vita umana per millenni (come ancora, purtroppo, è vero in buona parte del mondo).
La seconda può consentirci, ogni giorno, di agire in modo più consapevole. In un’epoca di contrazione della crescita è decisivo imparare ad amministrare bene quella parte di ricchezza che viene dal risparmio, specie se i giovani saranno destinati ad un futuro incerto (ne ho scritto in Decrescita (in)felice: quando i figli stanno peggio dei genitori).
Tuttavia l’educazione economica non fa parte dei programmi scolastici (un altro elemento di arretratezza della scuola italiana rispetto ad altri paesi, vedi anche La scuola italiana nel confronto internazionale). Con l’eccezione di alcuni istituti tecnici, del liceo delle scienze umane con indirizzo economico – giuridico, delle rare sperimentazioni del classico europeo, non c’è economia o finanza nella scuola secondaria di secondo grado (né, tantomeno, nella secondaria di primo grado o nella primaria). Ecco il perché delle basse conoscenze degli studenti italiani su temi come quello della moneta, dell’economia e della finanza (Moneta, soldi, economia: i ragazzi italiani nel Rapporto PISA-OCSE sull’alfabetizzazione finanziaria).
Nell’attesa che si adeguino i programmi scolastici, tuttavia, abbondano i progetti, i materiali e le risorse cui genitori, educatori, insegnanti e gli stessi ragazzi possono facilmente accedere per migliorare le proprie conoscenze economico-finanziarie.
A fare la parte del leone sono i siti web e i materiali che trattano di moneta e altri strumenti di pagamento, ma vi sono affrontati anche tanti altri argomenti sia di macroneconomia che di microecnomia.
Ecco, quindi, una breve rassegna per chi vorrà farne uso, a casa, in classe o forse, pure, al lavoro.
Trattando di economia il primo link che propongo viene dalla Banca d’Italia, che ha preparato dei quaderni didattici per le scuole (dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado). Non vi si affrontano tutti i temi economici ma sono incentrati sulla moneta e gli altri strumenti di pagamento. Insomma, spiegano varie cose, dalle origini della moneta a cosa è l’IBAN, a seconda dell’età degli studenti ai quali sono rivolti. Si possono scaricare e stampare gratuitamente e possono essere di ausilio agli insegnanti per preparare facilmente lezioni su questi temi.
La Banca d’Italia, con il MIUR svolge anche un progetto di educazione finanziaria nelle scuole. Le materie trattate sono la moneta e gli strumenti di pagamento alternativi al contante, la stabilità dei prezzi e il sistema finanziario.
Infine, la Banca d’Italia organizza ormai annualmente un premio per le scuole che inventano la banconota in euro più bella, come ho già scritto in I soldi inventati dai bambini: come si progetta una banconota?
Anche la Banca Centrale Europea si occupa di educare all’uso repsonsabile del danaro, di spiegare cosa è l’inflazione e di rendere accessibile anche ai non esperti alcuni elementi di politica monetaria. Sul suo sito web ha una serie di giochi online per familiarizzare con questi concetti.
Un’avvertenza: i siti che elenco sono tutti didattici, ossia hanno lo scopo di insegnare qualcosa. Ma non tutti sono per bambini e, anche quelli per bambini, sono pieni di informazioni che possono servire anche agli adulti.
The Mint, è un sito americano non governativo. Per tutte le età o quasi insegna a risparmiare, guadagnare, investire. Il sito Money Made Clear del Galles va dritto al punto; la struttura ad icone colorate ti guida subito verso quello che devi fare e che devi conoscere per fare. Il sito della Banca Nazionale Svizzera, Iconomix, è utilissimo e non solo per l’educazione finanziaria.
My Money (USA) ha una sezione che riguarda i “life events” e le loro conseguenze in termini finanziari. Ad es. quanto costa avere un bambino? Money Smart, della SEC Australiana non è bellissimo graficamente ma è molto pratico, mentre Practical Money Skills ha una serie di videogiochi sull’educazione finanziaria e la FED di St Louis ha del buon materiale di educazione finanziaria per le scuole elementari.
E in Italia? Nel nostro paese dal 2018 è online il Portale nazionale di educazione finanziaria. Si chiama Quello che conta ed offre ai cittadini una fonte informativa indipendente, per aiutarli a prendere decisioni consapevoli nel campo della finanza personale e familiare, dell’assicurazione e della previdenza.
Su Quello che conta si trovano consigli elementari, utili a ridurre il rischio davanti alle scelte sull’impiego delle proprie risorse finanziarie, le cose da sapere senza le quali ogni scelta potrebbe risultare poco consapevole. Varie guide pratiche che aiutano a comprendere i rischi e le opportunità che si presentano in specifiche circostanze. I contenuti sono corredati di un glossario di finanza, assicurazione e previdenza in continua evoluzione e della descrizione dei diversi strumenti bancari, finanziari, previdenziali e assicurativi accessibili sul mercato.
Sempre utile è il famoso sito di Salman Khan, Khan Academy di cui ho già scritto in Stasera vuoi studiare a Stanford, Harvard o Yale? Accomodati, la lezione è online! offre anche lezioni di economia e finanza (io ho usato quelle di matematica per le mie figlie, in particolare per le divisioni e la geometria). Khan ha un sistema incentivante del tipo videogioco: più lezioni e test fai e più si alza il tuo punteggio.
Infine molto chiari ed esplicativi sono i video realizzati dalla Bank of England per la fascia di età 11- 16 anni e pubblicati nella sezione education del relativo sito web.
Chi si è invece stufato di cercare online può sempre andare a Torino e visitare (oltre al Museo Egizio) il Museo dei Risparmio, un luogo innovativo per bambini, ragazzi e famiglie in cui è possibile avvicinarsi ai concetti di risparmio e di investimento con un linguaggio semplice.
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Aggiungo a questo post un link utile a chi volesse sapere qualcosa di più di educazione finanziaria. Si tratta del primo censimento di tutte le iniziative di educazione finanziaria in Italia https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/altri-atti-convegni/2017-edufin-censimento/index.html?com.dotmarketing.htmlpage.language=102
Ringrazio la webmaster per l’utile segnalazione; ho appena consultato il documento di sintesi, “Risultati del censimento”, e purtroppo un dato salta agli occhi: la grande maggioranza delle iniziative di formazione in ambito finanziario e’ organizzata… dal mondo finanziario.
Come chiedere: – Oste! e’ buono il tuo vino?
Dal 1 al 31 ottobre 2018 si tiene in Italia il mese della Educazione Finanziaria; le iniziative si possono leggere sul portale “Quello che Conta”: http://www.quellocheconta.gov.it
Segnalo che una bella attività di simulazione economica da dare agli studenti è presente in questo file:
https://tinyurl.com/qvklc9v
che è una mia traduzione italiana dell’ “International Trade Game”, il “Gioco del Commercio Internazionale” creato da John Sloman per insegnare vari concetti base dell’economia agli studenti delle scuole superiori. In questo gioco gli studenti simulano paesi del mondo ricchi e poveri, ciascuno con varie risorse naturali che devono essere usate dai paesi per produrre certi beni richiesti dal mercato. Le regole originali in inglese sono qui:
https://www.economicsnetwork.ac.uk/showcase/sloman_game
Ciao
Grazie Michele per questo interessante spunto