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Se non leggi a tuo figlio in vacanza, quando pensi di farlo?

educazioneglobale leggere a tuo figlioDurante il periodo estivo, quotidiani e riviste riempiono parte delle loro pagine con consigli di lettura e libri da portare sotto l’ombrellone, da leggere su un’amaca nel fresco dei monti o nei lunghi spostamenti aerei, andando all’estero.

Al di là dei libri che ci portiamo in vacanza, però, dovremmo pensare anche ai libri da portare in vacanza per i più piccoli e, soprattutto, a trovare il tempo per leggerglieli.

Dopo il parlare (molto e con ricchezza di vocabolario) la lettura è forse l’attività in assoluto più importante per favorire la literacy (l’alfabetizzazione) dei bambini. Nella conversazione, infatti, tendiamo ad usare un linguaggio semplificato mentre il linguaggio di libri – anche di quelli rivolti ai bambini – è sempre più ricco e sofisticato; un bambino che lo ascolta ha un vantaggio enorme su un bambino al quale non si è mai letto nulla. Anche in vista della scuola, la lettura è cruciale per ampliare il vocabolario di tuo figlio. I bambini che possiedono un vocabolario più ampio trovano minori difficoltà una volta a scuola.

Non si tratta di un vantaggio che influisce solo sui presenti o futuri risultati scolastici ma che influenza anche la capacità di comprendere un mondo sempre più complesso. Leggere ad alta voce aumenta anche la capacità di attenzione di un bambino ed è un invito alla lettura: un bambino al quale si sono letti dei libri vorrà imparare a leggere da solo.

Leggere non è solo importante per apprendere informazioni ma anche per sviluppare emozioni. Studi di psicologia cognitiva (come, ad esempio, Bookworms versus nerds: The social abilities of fiction and non-fiction readers in “Journal of Research in Personality”, 40, 2006) dimostrano che leggere narrativa aiuta a sviluppare l’intelligenza emotiva e l’empatia, ossia la capacità di capire gli altri, di mettersi nei loro panni e di comprendere le motivazioni dei loro comportamenti.

E’ bene leggere ai bambini sin da piccoli e, quando saranno in grado di farlo da soli, incoraggiarli a farlo.

A che età iniziare?

Devo dire che io ho sempre iniziato i miei figli alla lettura prestissimo, tra i 6 e i 9 mesi di età. Certo, i primi libri erano fatti di due o tre “pagine” di stoffa con immagini colorate su cui puntare il dito e di cui ripetere il nome. Per me genitore, quindi, tutti tremendamente noiosi, senza contare che tutti i miei figli preferivano metterli in bocca piuttosto che guardarli. Poi, però, hanno iniziato anche a guardare…ed ascoltare.

Poi si passa a quelli di cartone, con poche pagine colorate e brevi testi, pieni di ripetizioni e di rime. Alcuni sono un po’ idioti, non lo nego, e noi genitori tendiamo ad annoiarci leggendoli. Nulla vieta, però, di leggere ai bambini libri in una lingua straniera oppure di scriverne di propri!

Più in là, si possono proporre libri più complessi e con meno figure: libri di fiabe, di filastrocche, di poesie, ma anche libri di animali, di storia o di viaggi. I classici dell’infanzia sono le fiabe dei Fratelli Grimm o di Hans Christian Andersen, poi Pinocchio, Alice nel Paese delle meraviglie e Cappuccetto Rosso, le “Fiabe Italiane” raccolte da Italo Calvino.

A casa nostra non tutti questi classici hanno riscosso lo stesso successo: io, per esempio, non ho mai amato Alice nel paese delle meraviglie ma ho sempre preferito le riduzioni per bambini della mitologia greca, dell’Odissea e dell’Eneide; per un certo periodo Ulisse, Polifemo, Icaro, Dedalo, Pegaso e il Minotauro sono state figure molto note alle mie figlie.

Quando avrai letto un libro insieme alla bambina o al bambino, che magari ha tre-quattro anni, riparlane insieme a lei o a lui. Potresti, ad esempio, porgli o porle delle domande aperte del tipo “ti è piaciuto?”, “ti piacerebbe che la storia/avventura del libro accadesse a te?”. Incoraggia sempre il bambino ad esprimere le sue emozioni rispetto a quanto letto. Con bambini più grandi, di 5 o 6 anni puoi anche lanciarti in discussioni del tipo “tu che avresti fatto al posto del/della protagonista?”, “in cosa ha sbagliato secondo te il/la protagonista?” e così via.

E se un figlio, specie quando è diventato adolescente, non vuole più leggere? Io credo che piuttosto che lasciare che non legga nulla si può provare a selezionare articoli di riviste che parlano di temi che potrebbero interessargli, magari su argomenti che lo appassionano: così, a seconda delle età e dei gusti, si può trattare di automobili o dinosauri, di scienze o di storia.

Un altro punto importante e spesso trascurato è la lettura ad alta voce ai bambini più grandi e ai ragazzi. Sovente si dà per scontato che, quando un bambino ha imparato a leggere bene, (solitamente alla fine della prima primaria) debba essere lasciato a se stesso nelle sue letture. Vale a dire: molti genitori acquistano un libretto qualsiasi, magari uno facile, di Geronimo Stilton, e pretendono che così venga su un vorace lettore. A volte accade – e questo dipende dal temperamento del bambino – ma più spesso ciò non accade.

In realtà sarebbe utile, di tanto in tanto, continuare a leggere ad alta voce ai bambini e persino ai ragazzini. Ciò che possiamo proporgli noi genitori potrebbe essere diverso da ciò che sceglierebbero loro e continuare a leggere ad alta voce è un esercizio stancante ma incredibilmente aggregante.

Qualche anno fa, che le mie figlie erano già grandicelle, anche se non ancora preadolescenti, lessi loro, a poco a poco, a sere alterne, “C’era due volte il barone Lamberto” di Gianni Rodari. Su un letto, tra i cuscini, stavamo là, io che sbadigliavo tra una riga e l’altra, stanca della giornata di lavoro e loro che dicevano “ancora una pagina, ancora un pagina!”. Era faticoso, ma ricordo che ci facemmo anche tante risate, perché la prima parte della storia, quella in cui Lamberto comincia a ringiovanire mentre tutti lo vorrebbero morto per scippargli l’eredità, è molto divertente.

Un’estate, invece, ci leggemmo tutto “Tre uomini in barca” di Jerome K. Jerome, facendo a turni: due sul lettino (tra cui la mamma lettrice) e una bambina per terra, sulla sabbia.

Ora che i figli sono tre – e le lingue che parliamo in casa sono due – le cose si sono complicate, ma lo spazio per la lettura, anche collettiva, cerco di ritagliarlo sempre. In questa fase, mentre al più piccolo leggo in inglese le favole di Esopo nelle edizioni Usborne, la secondogenita legge (voracemente) solo fantasy e la primogenita legge (quando legge) solo enciclopedie mediche.

E’ anche importante avere libri in casa. Una buona biblioteca è un buon esempio per i bambini e un importante indicatore della quantità di tempo dedicato alla lettura da tutta la famiglia, come dimostrano periodicamente i dati Istat. Regala ai tuoi figli molti libri, di tipi diversi. Se i suoi amici non leggono, approfitta dei compleanni per regalare loro libri che possano interessargli.

Crescendo, è importante per bambini e ragazzi vedere che i genitori leggono con piacere, che hanno la lettura come abitudine quotidiana, non solo per lavoro ma anche per studio o per svago.

Se vuoi che tuo figlio legga devi dare tu l’esempio: lo afferma uno studio della Banca d’Italia dal titolo La trasmissione intergenerazionale della lettura: l’esempio è la miglior predica?” . Lo studio in questione è basato su dati campionari raccolti, per l’Italia, dall’Istat nel 2002 e nel 2008 nell’Indagine “Uso Del Tempo” che hanno consentito, utilizzando tecniche econometriche di tipo longitudinale, di confrontare la propensione alla lettura di due o più fratelli della stessa famiglia esposti a differenti comportamenti dei loro genitori, distinguendo tra genetica e comportamento (o natura e cultura, che dir si voglia).

Quali sono stati i risultati? Ebbene, si è scoperto ciò che intuitivamente sapevamo, ossia che l’esempio conta (e anche molto). I ricercatori della Banca d’Italia confermano “la rilevanza del canale imitativo nella promozione di comportamenti virtuosi nei bambini”. Insomma: i bambini che osservano leggere uno dei loro genitori intraprendono anch’essi un’attività di lettura con una probabilità “significativamente più elevata”.

Detto in altre parole, più tuo figlio ti vede leggere, più aumentano le possibilità che diventi un lettore a sua volta. Del resto, questo risultato è in linea con studi relativi ad altri Paesi.

Questa estate non dimenticarti di leggere a tuo figlio!

 

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Comments

  1. Speriamo che questo post non lo veda il mio Mario! Se leggerete di un aereo che non è riuscito a decollare per valigie troppo cariche di libri, sono le sue. Sto pensando di equipaggiarlo di kindle, e vi farò sapere i risultati dell’esperimento…

  2. Se poi volete, per i giovani dalle medie in su, vi do la mia (very) shortlist di libri in italiano per le vacanze. Premessa: non ho mai capito perchè gli insegnanti si ostinino a prescrivere carrettate di libri tutti rigorosamente in traduzione. E quindi vi propongo i tre libri italiani moderni che salvo, nel senso che ritengo abbiano ancora qualcosa da dire anche al lettore (non solo allo studioso) di oggi.
    In ordine cronologico, il primo è “Il fu Mattia Pascal” di Pirandello. Può sembrare poco invitante, ma fate come me. Ho proposto alla figlia di un mio amico di far finta che “Adriano Meis” sia un profilo di Facebook, e lei ha subito capito che, in realtà, è una storia di oggi.
    Poi, “Un anno sull’altipiano”, di Emilio Lussu, uno dei più bei libri sulla guerra mai scritti. Potete integrarlo con gli spezzoni di “Uomini contro”, il film che ne è stato tratto ( a proposito, censurato in Italia), presenti su youtube. Io quel grido “Basta, soldato italiano! Non fatevi ammazzare così!” lo sento ancora.
    Infine, “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, che fa capire sulla mafia molte cose, a cominciare dalla sequenza in cui Sua Eccellenza prima è svegliato e poi sveglia a sua volta. Decisamente preferibile al melenso “Per questo mi chiamo Giovanni”, con tutto il rispetto per il personaggio citato.
    Infine, ho proposto un emendamento alla legge sul reato di tortura per incriminare in modo esplicito chi fa leggere “Il buio oltre la siepe”, che, come da me constatato di persona, in spiaggia ha effetti pressochè letali. Certo, se ci si dà la pena di spiegare -come ho fatto io per soccorrere le vittime- e chi erano i Freedom Riders, le cose cambiano, ma di rado, se non mai, cura di simili contestualizzazioni

  3. Ciao Elisabetta, ho un bimbo di 6 anni che frequenta una international school, mi daresti qualche consiglio su libri da leggergli sia in italiano che in inglese? Tieni presente che è un bimbo molto “fisico”, gli piacciono le avventure e il calcio.

    1. Ciao Daniele,
      non sono espertissima di seienni maschi (il maschietto di casa è troppo piccolo), quindi mi rifarò a quello che leggevamo con le mie girls all’epoca.

      I primi libri che detti loro da leggere tra i 5 e i 6 anni erano noiosissimi. Si trattava di tutti i libri che trovavo in stampatello. La scelta era limitata ai libri della Pimpa (che ho sempre odiato) e a certi libri di Nicoletta Costa della serie “Nuvola Olga” e, mi pare, “giulio coniglio”.

      Dai 6 anni, in inglese, noi leggevamo i libri della Oxford Reading Tree che avevano per scuola (forse allo stage 5 o 6, non ricordo), più molti altri extra sempre ORT che compravo loro. Li sceglievo su amazon uk o .com dove potevo sfogliarli per vedere se la storia faceva ridere e poi li ordinavo, se si poteva, da amazon.it o li andavo a scegliere nelle ormai poche librerie inglesi e americane di Roma (o durante i viaggi all’estero).

      Altri libri che andavano per la maggiore all’epoca erano quelli che seguono sotto.

      Nota bene: facendo una scuola bilingue le ragazze erano più avanti con l’Italiano e indeitro con l’inglese rispetto a come sarà tuo figlio e dunque alcuni glieli ho letti o li hanno letti in italiano finchè il loro inglese non era al livello del libro in questione (molti quindi li abbiamo in entrambe le lingue):

      – i libri della serie “Horrid Henry” che a me non piacevano ma a loro si;
      – I libri di Roald Dhal, cominciando con “il GGG” e “gli sporcelli” e proseguendo con “Matilda”;
      – tutta una serie che aveva per protagoniste “Milly and Molly”;
      – la serie di “Flat Stanley”;
      – la serie di “Giulia B.” di Barbara Parks.

      Ad un livello un pò più alto io leggevo loro:

      – alcuni brani da me scelti di Gian Burrasca, tra i quali la storia del Dittamo della zia Bettina e la parte dell’entrata in collegio di Gian Burrasca;
      – un libro della Usborne che si chiama “Miti greci per bambini”, un altro dal nome “ai piedi dell’olimpo”, un vecchio libro della mia infanzia che si chiamava “storie di bambini molto antichi” e che parlava degli dei greci da bambini, altri libri di mitologia e riduzioni dell’odissea illustrate da tony wolf (il ciclope ovviamente era la parte favorita dalle mie figlie);
      – alcune delle ‘fiabe italiane’ raccolte da Italo Calvino da me scelte e lette in precedenza, tra le quali “Giovannin senza paura” (ma non ricordo le altre);
      – libri illustrati di animali della mia infanzia, tra i quali “Animali del bosco e della fattoria”, “animali dell’oceania” etc… erano grandi libri della Mursia che chissà se ci sono più ma ce ne saranno altri assai più belli;
      – altri libri illustrati sui dinosauri (i migliori li avevo comprati in america ma non li ho sottomano) e sugli uomini primitivi (risalivano alla mia infanzia);
      – Cappucetto rosso, l’omino di marzapane, i tre porcellini e il brutto anatroccolo, storie classiche che abbiamo letto in entrambe le lingue e in molte edizioni.

      Poi, a metà della prima elementare la maestra dette da leggere “pinocchio” in edizione originale: lettura difficilissima che toccò quindi fare alternando mia figlia che leggeva a me che leggevo a lei. Non lo consiglio, almeno non così presto.

      Amici insegnanti consigliano, tra le cose italiane, i libri di Roberto Piumini e, in generale, tutti i libri della serie “battello a vapore”, che sono pure articolati per età. I primi alle mie figlie non sono mai piaciuti, chissà perchè.

      Va bene, ora hai da leggere fino alla prossima pasqua va’……:)

  4. Aggiornamento in tempo reale,se perdonate la vanita’ di un babbo. Ho munito di un Kindle paperwhite il mio giovinotto, successo al di la’ di ogni aspettativa. Ampia scelta di titoli, anche a 99 cents l’uno, vuol dire che in dieci libri o giu’ di li’ ammortizzate l’apparato. Ma quel che piu’ conta ha aumentato di molto la sua capacita’ di lettura: digerisce un libro di 300 pagine, nelle due lingue, in tre giorni. Se non finisco sbancato, mi par bene, e quindi consiglio a tutti l’acquisto.

  5. ….E per i genitori che come me hanno figlie piccole che non vogliono assolutamente leggere (la mia purtroppo è una di queste…anche se in compenso ama i numeri) vi propongo una bella serie di libri della Giunti Kids, in cui la protagonista è la bambina TEA che si confronta con dei temi interessanti. Noi abbiamo letto:
    ” Quanto pesa una bugia?”
    “Chi ha paura dei bulli?”
    ” E se non ci riesco?”.
    Facili, brevi, toccano temi cari ai bambini.
    Io poi sto cercando libri senza figure da leggere a mia figlia prima di andare a dormire, in modo che lei possa chiudere gli occhi ed immaginare quel che racconto, senza doverlo per forza associare alla figura, ossia alla rappresentazione fornita dagli altri.
    una buona estate a tutti!

  6. Mia figlia di 13 anni che adora leggere non vuol sentir parlare di Kindle….” Vuole sentire l odore delle pagine dei libri”. Secondo voi, e te Francesco mi devo imporre? Se non per problemi economici abbiamo problemi di spazio! Cosa me pensate? Se le impongo il kindle si adatterà?

    1. Grande! Io non le imporrei un bel nulla, io adoro la carta e mi pare che un giovane che ama il libro sia una preziosa rarità!
      Per il problema spazio (nonchè costi) propongo le seguenti cose:
      1. Frequenta le biblioteche pubbliche della tua città e portaci tua figlia;
      2. Se non c’è un posto dove si fa bookcrossing dove vivi, proponi ad altri genitori con figli della stessa età di iniziare un sistema di bookcrossing, ossia di scambio di libri (temporaneo o definitivo, a scelta). Anzi, visto che ha 13 anni, potrebbe farlo direttamente lei. Leggi qualcosa sul bookcrossing in rete e introducila al concetto che alcuni libri (magari non i propri preferiti) si possono prestare, regalare, scambiare e abbandonare perchè trovino nuovi lettori.
      3. Non obbligare tua figlia al kindle. Semmai, se lo trovi comodo tu, comprati un kindle paper white (o altro device nato eslcusivamente per leggere) da usare in viaggio e acquista e caricaci anche uno dei suoi testi preferiti. Alla prima occasione in cui siete in viaggio oppure in fila da qualche parte o in altro posto noioso lo puoi sfilare dalla borsa e chiederle se vuole leggere un pò per passare il tempo. Anche per un’amante dell’oggetto libro, il kindle può essere visto come un’alternativa (per partire con valigie leggere, per esempio) e non come un modus vivendi…
      Buona lettura!
      Elisabetta

  7. Cara Maria, anche per Mario, almeno al momento, il kindle e’ soltanto per uso viaggio, anche se abbiamo notato, anche Mario stesso, che consente bei risparmi.
    Per il resto, ai sensatissimi consigli di Elisabetta aggiungo solo una citazione: “il verbo leggere non si coniuga all’imperativo”.

  8. Cari lettori devo dirvi che avere un Kindle e’ meraviglioso ma non manca qualcosa ? E’vero che il Kindle e’economico ma riflettete: l” odore delle pagine manca.Non so voi ma per me non e’ lo stesso perche mi impedisce d”entrare dentro la storia : un libro autentico e’ come un portale che piu’ vai avanti piu’ ci entri dentro,l”odore e’ la chiave di tutto. NON SCORDARE MAI QUELL”ESPERIENZA!

    1. Caro Mario,
      sono d’accordissimo con te: del resto, essendo un bel pò più vecchia di te, sono anni che annuso libri e l’allergia ai libri non mi è mai venuta! Ho provato a leggere con il kindle ma visto che misurava il libro che leggevo in percentuale (45%, 55% e così via) mi ha fatto venire il nervoso e ho smesso subito! Anche la mia seconda figlia – che ha 11 anni e legge tanto sul kindle – l’altro giorno si è ordinata un libro su Amazon e mi ha detto “questo però lo leggo di carta!”.

  9. Libri da consigliare a ragazze di 13 anni ( devono iniziare la terza media)…le mie figlie hanno letto “Mille splendidi soli” e ne sono rimaste entusiaste,commosse…qualche altro romanzo o libro da consigliare? Ho preso nota di quelli consigliati da Francesco…

    1. Io, come sapete, sono molto politicamente scorretto, e visto che si pone l’accento sulle “ragazze” consiglierei anzitutto, poiche’ l’originale e’ in italiano, il classico “Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti. Volendo allargare a testi in traduzione, ci sono poi gli altrettanto classici “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir e “La mistica della femminilita'” di Betty Friedan. Purtroppo disponibile, per quanto io sappia, solo nell’originale americano il classico moderno “The feminine mistake” (consapevole calco del precedente, che in originale e’ “The feminine mistique”) della Leslie Bennetts. Tutti libri che mi hanno ben vaccinato contro il sessismo e il mammonismo italiani…
      Colgo l’occasione per chiedere scusa agli interventori: il mio giovanotto Mario ha voluto dir la sua sul kindle, e quel che ha scritto e’assoluta farina del suo sacco, comprese le maiuscole un poco forti! 🙂

    2. Ciao Maria,
      sempre sul tema talebani ti consiglio “The breadwinner”. Le mie figlie lo hanno letto in inglese. Era la lettura assegnata in lingua tra la prima e la seconda media alla maggiore ma -per dire che è un libro molto fruibile – lo lesse anche la minore che all’epoca aveva 9 anni, nonchè io, che lo trovai avvincente anche se linguisticamente semplice. In italiano si chiama “Sotto il burqa”, ed è il primo libro della trilogia di Parvana scritto da Deborah Ellis e ambientato in Afghanistan, durante il dominio dei talebani. E’ meno drammatico di quello che citi, almeno all’inizio.
      Se le tue sono lettrici serie e dunque leggono anche classici, i consigli potrebbero essere tanti. Io ho un taccuino che mi fu regalato da bambina su cui elencare i libri che leggevo e, praticamente, non ho mai smesso di compilarlo (anche se stanno per finire le pagine).
      Così posso dirti cosa mi piaceva a quella età.
      Alla fine delle elementari ho letto tutti e 4 i libri di Luisa May Alcott della serie “Piccole donne” e poi tutta la serie di “Anne of Green Gables” (in Italia “Anna dai capelli rossi).
      Le estati dopo la prima e dopo la seconda media ho letto: Cime Tempestose (Emily Bronte), Pride and Prejudice e Sense and Sensibility (Jane Austen), Jane Eyre (Charlotte Bronte), Rebecca (Daphne Du Maurier), il trittico di Italo Calvino (Barone rampante-Cavaliere insesistente e Visconte dimezzato) poi Menzogna e Sortilegio e L’isola di Arturo (di Elsa Morante), Le confessioni di un cavaliere di industria di nome Felix Krull (Thomas Mann) e “Io robot” di Isac Asimov. Ho lasciato fuori qualche altro libro, tipo L’isola del tesoro e il Master di Ballantrae di Stevenson che non mi piacquero.
      Tra tutti questi, forse ve ne è qualcuno che può ancora piacere a delle ragazze moderne, tipo “Rebecca”, perchè è un giallo. Tristemente, le mie figlie queste cose non le hanno ancora lette: trovano il linguaggio troppo antico (io direi complicato). Non so se è perchè non sono nate lettrici o per via del fatto di essere cresciute con due lingue. Però, come già detto da Francesco Spisani, le posso condurre al fiume (della letteratura) ma non obbligarle a bere!

  10. Grazie! I libri di L.M.Alcott li hanno letti tutti, compresi i classici Pollyanna, Pattini d’argento ecc….ma adesso in terza media bisogna passare ad altri generi….ho preso nota di quelli che mi hai indicato…. Volevo proporre loro la storia infinita che io ho letto alla loro età anche perché a una delle due appassiona il genere fantacy ma ho difficoltà a trovarlo anche su Amazon….sai dove poterlo recuperare? Grazie dei consigli.

  11. Per Elisabetta: se alle tue giovani piace/e’ piaciuto/puo’ piacere il film “Sliding doors”, puoi presentar loro Mr. Thomas Hardy, incominciando dallo struggente (e’ un racconyo, neanche mai tradotto in italiano) “Destiny and a blue cloak”. Quanto alla lingua, questo signore e’ una grossa fonte di esempi per il Webster, ma quel che conta di piu’ e’ un grande.

    1. No, non hanno mai visto il film. Ma quel che è peggio è che la grande legge solo storie a sfondo medico e la media legge solo fantasy… uno dei pochi libri che le ha messe d’accordo, da ultimo, è “Basta un ragazzo”, libro edito da Garzanti che racconta la storia di Jack Andraka. Io ti ringrazio Francesco, ma Thomas Hardy può essere al massimo una lettura per me…

      1. Mi permetto allora di ricordare che c’e’ tutto Cronin… E per la piu’ giovane, a me piacque molto il primo “Dune”, di Frank Herbert. La litania Bene Gesserit contro la paura la ricordo ancora a memoria dopo quasi quarant’anni.

        1. Grazie Francesco! Effettivamente due buone idee…aggiungo alla lista dei desideri. Oggi, al volo, sempre per la secondogenita ho avuto un’altra idea: ho ordinato “Il talento di mr Ripley” di Patricia Highsmith, che penso di aver avuto e non trovo più. Arrriva domani. Vi farò sapere se le piace. Se ci prendo, almeno questa volta, finalmente posso spostare la sua attenzione dal Fantasy al giallo… vediamo

  12. Grazie ma cercavo laedizione Longanesi…… Con il bicolore….ho visto che.c è ma costa ed è usata… Cercherò in casa il mio vecchio libro

  13. Cara Elisabetta, hai citato il giallo “Rebecca- la prima moglie” di Daphne Du Maurier…mi hai ricordato un torrido agosto romano del 1982, quando, nell’estate di passaggio dalla prima alla seconda media, me lo sono divorata tutto in un giorno, dalla mattina alla sera, anche mentre pranzavo…non riuscivo a staccarmi da quel libro che per diversi anno è stata fonte di ispirazione per la tecnica narrativa di quella – tutto sommato poco conosciuta – scrittrice francese.
    Un consiglio alle piccole lettrici ed ai piccoli lettori romani: andate ad una biblioteca della rete “Biblioteche di Roma” e magari fatevi dare qualche consiglio dalla responsabile del reparto bambini e ragazzi. Io come punto di riferimento ho la bibliotecaria dell’ Europea di Via Savoia, che ha sempre centrato in pieno i gusti di mia figlia!

    1. Siamo state separate alla nascita, allora… comunque Daphne du Maurier ha scritto parecchi bei libri.
      E brava per avermi ricordato di ripassare alla Biblioteca Europea! Ma sarà aperta in questo periodo?

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