consigli e risorse per essere cosmopoliti

Tuo figlio è intonato? A Roma c’è una scuola musicale che fa per lui

Roma è una città piena di storia e, come tale, di segreti; il Vaticano lo è, forse ancora di più. Sarà per questo che la scuola di cui vado a narrarvi non l’avevo mai sentita; ne ho scoperto l’esistenza solo grazie ad un podcast (d’altronde io l’avevo scritto che un podcast può cambiarci in meglio la vita!).

La storia è andata così: stavo ascoltando una puntata della versione podcast del programma 60 Minutes, forse il più famoso programma televisivo americano (sono 48 anni che va in onda sul network televisivo CBS!) e sono incappata in una puntata sul Coro di voci bianche della cappella Sistina.

Le ‘voci bianche’ – per chi non lo sapesse – sono quelle dei bambini, dalla nascita sino al definitivo cambiamento del tono della voce (definito “muta vocale”), quando, tipicamente verso i 13 anni, a volte dopo, le corde vocali si allungano e diventano più spesse, e le voci diventano più basse (la voce femminile scende di due o tre toni, quella maschile scende fino ad un’ottava!). I cori di voci bianche, quindi, hanno una timbrica particolare, fresca e cristallina, irriproducibile nei cori di adulti.

Il coro della Cappella Sistina è composto anche di voci bianche: ne fanno parte 30 tra bambini e ragazzi, i Pueri Cantores, che si aggiungono, a seconda dei brani in repertorio, ai 22 gli adulti.

E’ ascoltando il podcast che ho scoperto la Schola Puerorum, una scuola tutta dedicata a questi 30 giovanissimi coristi.

La Schola Puerorum, è Via Monte della Farina, a Roma, ed è una scuola particolare. Ha solo cinque classi: quarta e quinta primaria, prima, seconda e terza secondaria di primo grado (insomma, la fine delle elementari e le medie).

E’ una scuola cattolica paritaria a tempo pieno che alle famiglie non costa nulla: chi è ammesso, infatti, ha una borsa di studio del Vaticano che comprende le rette scolastiche, i libri, la fruizione della mensa, le attività di dopo scuola con le lezioni di pianoforte, la partecipazione al campo scuola e alla vacanza estiva. In più, sono previste altre agevolazioni: la scuola, infatti, concede alle famiglie dei cantori l’uso della tessera dei servizi valida per l’acquisto dei carburanti e di tutti gli articoli in vendita presso i magazzini del Vaticano.

Come vi si accede? Semplice, con un’audizione, volta a selezionare i bambini in base all’orecchio musicale, alla capacità di riprodurre i suoni e al timbro di voce. Non c’è bisogno che abbiano una formazione musicale precedente. Come afferma il sito web della scuola, “possono iscriversi alla Schola Puerorum (…) quei ragazzi che, provenienti da qualsiasi ceto sociale e da ogni parte del territorio circoscrizionale, comunale e provinciale, dimostrino di possedere accentuate inclinazioni all’esercizio canoro e, in modo più complessivo, attitudini allo studio della musica”. Sono parecchie centinaia coloro che si presentano ogni anno all’audizione e solo una decina i bambini selezionati.

Le audizioni sono rivolte ai bambini della terza primaria e, purtroppo, solo ai maschi. Il coro della Cappella Sistina, infatti, anche detto “coro del Papa” è tutto maschile e fa parte di una Istituzione, la Cappella Musicale Pontificia, fondata nel 1480. Insomma, farne parte è un po’ come essere ammesso ad uno dei College di Oxford o di Cambridge e vivere tra mura dove hanno studiato e vissuto studenti per centinaia di anni.

Cosa si studia alla “Schola Puerorum”? Bambini e ragazzi seguono i normali programmi scolastici italiani cui si affiancano, nel pomeriggio, lezioni di teoria musicale e solfeggio, tecnica vocale e pianoforte, il tutto completamente gratuito.

Una volta selezionati, dopo il primo anno preparatorio i ragazzi iniziano la loro attività all’interno del Coro. Per i ragazzi selezionati per la Schola Puerorum si tratta di una opportunità unica nel suo genere per sviluppare i doni di natura e per vivere un’esperienza importante di formazione culturale, artistica, sociale (e, per chi è credente, cristiana). Ovviamente i Pueri Cantores hanno un’intensa attività canora e partecipano alle celebrazioni liturgiche alla presenza del Papa nonché alle numerose tournée che il Coro della Cappella Musicale Pontificia è chiamato a svolgere.

La maggior parte del repertorio del coro è musica sacra composta da Giovanni Pierluigi da Palestrina. Palestrina, che visse tra il 1525 e il 1594, compose la sua musica con la Cappella Sistina in mente e traendo ispirazione dagli affreschi colorati di Michelangelo che adornano le pareti e il soffitto.

Nei tre anni di scuola media gli allievi affrontano lo studio dell’inglese e del tedesco avvalendosi dell’ausilio di docenti di madrelingua; durante l’ultimo anno della scuola media, per facilitare l’inserimento nei licei, viene impartito anche l’insegnamento della lingua latina. A tutti gli allievi viene inoltre offerta la possibilità di seguire lezioni di pianoforte impartite da insegnanti qualificati.

I ragazzi che “mutano la voce” prima della conclusione del ciclo scolastico continuano ad usufruire totalmente della borsa di studio offerta loro dalla scuola. La partecipazione, anche se ridotta, alle prove e alle attività del coro sarà decisa dai maestri di musica, caso per caso.

E chi non passasse le audizioni ma fosse interessato ad una scuola ad indirizzo musicale?

Il problema dello studio della musica nella scuola italiana rimane. Ci sono scuole secondarie di I grado (medie, per intenderci) a indirizzo musicale che comprendono lo studio di strumenti musicali e la partecipazione ad un’orchestra ma, che io sappia, non il canto corale. Per giunta non ho trovato un elenco generale di tutte queste scuole, ma solo elenchi regionali. Poi ci sono i conservatori ma, nel sistema pubblico, il canto corale è molto trascurato. Peccato veramente.

Se ti è piaciuto questo post, iscriviti ad educazioneglobale o lascia un commento. Leggi anche:

 

Comments

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *