consigli e risorse per essere cosmopoliti

Italiani expat in USA e figli “third culture kids”: come trasmettere la cultura italiana?

Crescere i propri figli negli USA (in particolare in California). Succede a tanti italiani che, per motivi professionali, si trasferiscono in uno dei luoghi più desiderati della terra. Avendo fatto io stessa questa esperienza, sia da bambina che da adolescente (sia pur per brevi periodi), ho ricordi molto belli della scuola pubblica californiana.

Mi fermo qui nel mio amarcord personale, per raccontare la storia di Francesca. Francesca ha 5 figli (complimenti!).  Due sono ormai giovani adulti che studiano in università italiane e che hanno sperimentato sia il sistema di istruzione americano, sia quello italiano; tre sono ancora bambine, hanno tra i 5 e gli 11 anni e non conoscono che il sistema scolastico IB e la scuola pubblica americana.

Come capita a molti figli di expat, sono dunque dei “Third culture kids”, ossia “bambini di una cultura terza”, che da un lato, si sentono legati al paese in cui vivono e probabilmente sono nati ma, dall’altro, sono consapevoli di avere radici in un’altra cultura (in questo caso quella italiana) nella quale però non hanno mai vissuto.

Da questa situazione di partenza – certo privilegiata, ma non priva di sfide – Francesca mi ha fatto una domanda che già altri expat prima di lei mi avevano posto.

“Le ultime tre figlie…stanno crescendo solo con il sistema americano. Di qui sorgono due esigenze
1. Capire a che punto sono rispetto ai compagni italiani (soprattutto in matematica)
2. Cercare di supplire ad eventuali carenze nelle materie tipo geografia e storia, che ovviamente qui vengono insegnate da un punto di vista US-centrico (quando vengono insegnate…), per avviare una sorta di homeschooling (vanno gia a lezione di Italiano per quanto riguarda grammatica, lettura e scrittura). Non riesco però a trovare libri o siti che mi aiutino a orientarmi.
Mi sono iscritta ora al tuo blog e volevo chiederti se hai suggerimenti su materiale didattico da utilizzare. Grazie mille, Francesca”

Si tratta di un quesito che mi era stato già posto da una sua omonima ma residente in Cina e cui avevo tentato di rispondere in Bambini italiani all’estero: quali risorse per mantenere viva la lingua e la cultura italiana?

E’ perfettamente normale che gli italiani, una volta espatriati all’estero, cerchino di fare in modo che i figli mantengano o sviluppino la lingua e anche un poco della cultura italiana. Molti espatriati desiderano, inoltre, che i propri figli si tengano più o meno in linea con i programmi della scuola italiana, in vista di un possibile rientro in Italia.

Che io sappia, vi sono poche risorse ufficiali per i bambini italiani che crescono all’estero, soprattutto nulla di strutturato che origini dal MIUR: nessuna “scuola virtuale ufficiale” italiana, insomma.

Vi sono, però, alcune cose che mi sento di consigliare. Per via della mia formazione, sono più attrezzata su materie quali storia e geografia che su matematica. Ma ecco, secondo me, quali filoni si potrebbero seguire per colmare le lacune della scuola americana (che però insegna conoscenze e competenze che in italia non si imparano neanche all’Università).

Sono quattro i filoni che suggerirei a Francesca. In primo luogo, procurarsi i libri di testo che vengono adottati nelle scuole italiane; in secondo luogo, attingere alle risorse italiane presenti sul web; in terzo luogo, far fare alle sue figlie un periodo di scuola in Italia; in quarto luogo, usare le risorse americane del web che riguardano la storia europea o la matematica.

1. Procurarsi i libri di testo che vengono adottati nelle scuole italiane

Intanto parto con una risorsa utile, che non tutti all’estero conoscono: i programmi scolastici. i programmi veri e propri non esistono più, esistono delle “Indicazioni nazionali” per il primo ciclo di istruzione.

Il primo ciclo di istruzione è quello composto dai due iniziali percorsi scolastici consecutivi e obbligatori: la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ecco le Indicazioni nazionali per il curricolo della primaria e della secondaria.

Sono ben scritte ma molto teoriche per un genitore, ma almeno aiutano a capire cosa si fa (oggi) nella scuola italiana. La storia, ad esempio, si inizia in terza primaria con il big bang, l’uomo di Neanderthal e così via, mentre in prima e seconda primaria si affronta solo il tema di cosa è la storia, cosa è uno storico, cosa fanno archeologi e paleontologi (ho fatto un descrizione un po’ superficiale, ma è più o meno così).

Sempre in tema di programmi e risorse, il modo più concreto per capire cosa si fa, sarebbe di individuare la scuola pubblica italiana della zona da cui Francesca proviene. I libri di testo di tutte le scuole di ogni ordine grado e di tutta Italia sono disponibili in un sito –  adozioni libri scolasticidell’Associazione italiana degli editori (AIE), in collaborazione con il MIUR.

Amazon è connesso con adozioni libri scolastici, con il risultato che si può sapere cosa si fa in qualsiasi scuola, ciclo (dalla primaria alle superiori), indirizzo e classe d’Italia e, se lo si desidera, acquistarnee i testi scolastici.

In questo modo, Francesca può sapere cosa fanno esattamente i bambini italiani di 10-11 anni di una scuola italiana e far usare questi libri alle proprie figlie.

2. Attingere alle risorse italiane presenti sul web

Il web accorcia le distanze e ci sono tantissimi programmi di qualità in lingua italiana che si possono fruire via internet, su you tube o su canali specializzati.

Io amo molto le lezioni di storia di Alessandro Barbero, di cui ho scritto in Dalla Storia allo storytelling: imparare divertendosi con Alessandro Barbero. Guardare il video di una lezione può essere noioso, io mi ascolto i podcast in cuffia, quando cammino. Forse alle sue figlie più grandi si possono proprorre alcuni di quei podcast.

Un’altra risorsa è la televisione, quando è di qualità. Su Raiplay (o yutube) si possono vedere via web programmi come Ulisse di Alberto Angela e Superquark, di Piero Angela, che coprono tanti temi interessanti e usano sempre un linguaggio corretto. Vedi anche il programma Meraviglie di Alberto Angela, su you tube le varie puntate.

Molte mamme expat – specie in paesi in via di sviluppo – preferiscono fare homeschooling, ossia scuola parentale. Nei loro siti, consigliano una serie di blog e siti web per chi volesse intraprendere o ha già iniziato il percorso di homeschooling. Questi siti sono:

Per quanto riguarda le altre materie, un blog di risorse didattiche per la scuola primaria è Progetto Ipazia, curato da insegnanti, specialiste, autrici per la scuola primaria. Vi sono raccolte proposte didattiche, schede operative, materiali di vario genere per la III, IV e V  primaria, strutturato per discipline: Storia, Geografia, Scienze. Manca la matematica.

Altro sito interessante è Weschool che, come altre piattaforme di MOOC, offre la possibilità di seguire lezioni e corsi completi di test ed esercizi destinati soprattutto agli studenti di scuola superiore, ma non solo. Molte lezioni di Weschool sono interattive: il relatore risponde alle domande più votate, e cioè a quelle che riscuotono più interesse. Tra l’altro è forse uno strumento per entrare in contatto in modo diretto con docenti italiani.

Hub scuola è una piattaforma italiana per la didattica digitale. Progettata da Mondadori Education e Rizzoli Education. In HUB Scuola si trovano libri scolastici in versione digitale e dei portali divisi per discipline con suggerimenti per la creazione di vere e proprie lezioni. Nasce, ovviamente, per i docenti.

L’impegno della Rai prende forma all’estero attraverso lo strumento di Rai Italia; nella parte video qualcosa c’è, sulla geografia italiana.

 

3. Far fare alle tue figlie un periodo di scuola in Italia

Un periodo di scuola in Italia, senza particolare impegno, potrebbe forse aiutare le tue figlie a capire qualcosa delle loro radici. Qui trovi il racconto di una madre espatriata che ha fatto fare alla figlia un periodo di scuola italiana, contattando la scuola e compilando un modulo per l’iscrizione temporanea: https://www.expatclic.com/io-vado-a-scuola-in-italia/

4. Usare le risorse americane del web

Dopo aver consultato i libri di scuola italiani – ad esempio per la matematica – puoi cercare un dato argomento su Khan Academy, che senza dubbio dovresti già conoscere. Per chi sa l’inglese come prima lingua, soprattutto per chi cerca lezioni di materie scientifiche, dalla matematica della prima primaria agli integrali, dalla statistica alla fisica o all’economia, Khan Academy è utilissimo.

I video didattici di Salman Khan sono di altissimo livello ma semplicissimi da seguire e sono disponibili da chiunque abbia una connessione in rete. Sono concepiti proprio come un videogioco.  Ogni video dura al massimo 10 minuti (limite imposto da You Tube, ma anche adatto a chi vuole imparare a piccoli passi) ed è realizzato scrivendo le spiegazioni sulla tavoletta grafica. Khan ha ora ampliato il range delle sue lezioni e ci sono anche tante materie non scientifiche (pure la rivoluzione francese, mi pare di ricordare).

Non so se è troppo avanzato per le tue figlie più grandi ma, in prospettiva, puoi cercare delle lezioni di storia europea sul sito della “scuola virtuale” per i ragazzi americani delle high school. Lo conosci?  E’ laVirtual high school con cui si possono seguire – in questo caso a pagamento – interi corsi di scuola superiore per accedere alle università degli USA. Sono sicura che qui ci sono vere lezioni di storia e non solo quel mix di cose diverse che è “social studies”.

Infine ho scoperto che esiste il Calandra Institute di New York, fondato nel 1979 da un gruppo di italo americani ma non ho trovato granchè per le tue esigenze. Invece ho trovato interessante questa intervista sull’insegnamento italiano nelle scuole di New York (a New York c’è una scuola bilingue) e ho pensato che forse potresti entrare in contatto con l’intervistata e farti dare suggerimenti a distanza per il tuo “homeschooling part-time”.

Qui mi fermo e lancio un appello: insegnanti (o genitori italiani expat) che mi leggete, ci date una mano? Se mi leggete attraverso la newletter di Educazione Globale, però, non rispondete a me ma inserite un commento sul blog, alla fine del post, con i vostri suggerimenti per Francesca e gli altri genitori expat che certamente ci leggono!

Davvero grazie a tutti coloro che ci regaleranno un po’ del loro tempo e delle loro idee, per metterle a disposizione di tutti.

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Comments

  1. Grazie Elisabetta, ho letto la tua risposta e ora mi dedichero’ ad approfondire i vari link che mi hai suggerito. Khan accademy e’ l’unico che ampiamente abbiamo utilizzato e utilizziamo ancora. Attendo altri suggerimenti ed esperienze di genitori e/o insegnanti.
    Grazie in anticipo a tutti

  2. Ma che bel sito ! Io ho creato una community di donne expat in USA @italianwomenusa lo condividerò senz’altro! Grazie

  3. Ciao a tutte, vivo in America da 6 anni ed ho due ragazze di 9 e 13 anni. Sono cosi contenta di trovar altre mamme che si pongono le mie stesse domande. Mi piacerebbe creare un gruppo di mamme che possano lavorare insieme sul progetto per la realizzazione di una “scuola italiana virtuale ufficiale” per gli italiani all’estero, da presentare agli organi istituzionali di riferimento. Io ho il canale per poter presentare il progetto ma sto cercando mamme con le competenze giuste per costruire la proposta. C’e’ qualcuna di voi interessata?

    1. Ciao Monica,
      intanto leggiti anche questo post https://www.educazioneglobale.com/2016/01/expat-italiani-a-philadelphia-usa-imparare-linglese-senza-dimenticare-litaliano/
      Ti dirò che non so quante siano le mamme expat che seguono questo blog. Alcune ce ne sono e mi scrivono ma uno dei riferimenti principali è costituito da questo sito https://www.expatclic.com di mamme expat. Non le conosco ma ne ricevo le newsletter, magari ti è utile nel tuo progetto…

  4. Se posso una domanda, dovrei portare all’estero in scuola internazionale i miei figli che avranno 6 e 10 anni quindi in Italia rispettivamente 1 e 5 elementare ma all’estero year2 and year 6. Iscrivendo il seienne alla 2 salterebbe tutta la base della lettura e scrittura mentre se lo iscrivessi allo year 1 perderebbe al rientro in Italia 1 anno di scuola? Lo stesso varrebbe per il grande.. cioè il programma è traslato un anno in avanti?
    Grazie

    1. Isabella, parli genericamente di “estero” senza menzionare il paese. Qui trovi una tabella con le corrispondenze tra età e gradi di scuola https://www.asmilan.org/admissions/grade-equivalents
      Devi capire se la scuola che sceglierai segue il sistema inglese o americano, perché nel primo caso gli anni di primaria iniziano a 5 anni comnpiuti e durano 6 anni (ossia esiste la sesta primaria) e nel secondo no.
      Se la scuola afferisce al sistema britannico il grande non dovrebbe avere problemi: lo year 6 inglese corrisponde accademicamente ad una quinta primaria e non alla prima media. Che classe avrebbe fatto in Italia? Il busiliss è tutto qui. Il piccolo in year 2 effettivamente entrerebbe che gli altri hanno già iniziato la letto-scrittura, ma in modo molto soft perché sono pur sempre dei bambini da scuola dell’infanzia, dunque tanti non sanno scrivere granché alla fine dell’anno, ma semmai leggere libri concepiti apposta per loro, pieni di parole di tre o quattro lettere e di grandi illustrazioni.

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