consigli e risorse per essere cosmopoliti

Perché dovresti pensare alle vacanze…già da ora

educazioneglobale roses 10Ogni anno, tra marzo e aprile, la mia cassetta della posta (e la mia email) si riempiono di opuscoli colorati, con volti felici di bambini e ragazzi, con laghi, sport e verdissimi prati inglesi a fare da sfondo.  E’ il momento in cui i summer camp canadesi, gli academic enrichment camps americani o le summer school inglesi cominciano a raccogliere i primi iscritti per i mesi estivi. Normalmente, chi si prenota entro il 30 marzo (ma, a volte, anche entro fine Aprile) è considerato un early bird e paga un prezzo inferiore.

Chi intende approfittare di questo genere di vacanze per i propri figli è dunque invitato a muoversi (o è già in ritardo!) mentre i centri estivi italiani, quelli cittadini, intendo, si attivano molto più tardi; spesso solo a giugno e i campi residenziali in Italia intorno a maggio.

Per molti bambini di altre generazioni, dopo la scuola iniziava, per chi se la poteva permettere, una lunga l’estate al mare o in campagna con mamma casalinga, nonne, zie e cugini.  Non la si chiamava vacanza ma villeggiatura, perché, appunto, si andava in villa, fuori città.  Era un tempo di aria aperta, di bagni al mare o al lago, di chiacchiere, di gite in bicicletta, di letture pomeridiane quando fuori faceva caldo. Tre mesi di vacanza vera, ossia di “vuoto”. Le famiglie allargate garantivano la compagnia e l’indifferenza degli adulti assicurava la libertà. Anche chi non se lo poteva permettere aveva spesso magari un parente più facoltoso che accoglieva, forse a malincuore, i parenti nella propria villa.

E’ un mondo che non esiste più. Da generazioni tutto è cambiato. La famiglia è cambiata perché (grazie al cielo) tante donne lavorano (anche se, in Italia, mai abbastanza!).

Pero’ i tempi della scuola non coincidono con i tempi del lavoro (dei genitori) che, se tutto va bene, hanno un mesetto di vacanza, da spalmare su tutto l’anno.

Infatti la pausa estiva è ormai un evento che provoca emozioni divergenti. La scuola finisce, bambini e ragazzi esultano e i genitori (che lavorano) vengono presi da una peculiare e contraddittoria forma di horror vacui. Da un lato, infatti, il primo caldo e le giornate lunghe e luminose contengono in sé la promessa delle tanto agognate vacanze. Dall’altro, tuttavia, le ferie sono ancora lontane, giugno è pieno di lavoro, per non parlare del torrido luglio, ma cosa fare con bambini e ragazzi?

Come organizzarli e, soprattutto, come fare affinché questo periodo di spensieratezza sia anche un periodo costruttivo? Allora è inevitabile, quando finisce la scuola o l’asilo, che il bambino venga iscritto in un centro estivo o mandato in un centro residenziale a svolgere un’attività, variabile con l’età: tennis o basket, minivolley o inglese, arte o nuoto.

Prima che la tua casa diventi un campo di battaglia, bisogna ricordare che le vacanze scolastiche, se pianificate per tempo, possono diventare un momento importante per svolgere attività divertenti e formative e, forse, anche per favorire la crescita di un bambino come cittadino del mondo.

Infatti non tutto muta in peggio: ci sono anche aspetti positivi. Se c’è qualche buona ragione per essere genitori in questa epoca una di queste sono le vacanze: anche per chi non ha molte idee, né molto denaro, l’offerta di vacanze per bambini (da soli) o per famiglie (tutti insieme) è vastissima (ed è proprio testimoniata dalla quantità di brochure che ricevo).

Alberghi e campeggi dotati di attrezzature per neonati, villaggi con miniclub per i bambini, vacanze avventura o vacanze sportive per i più vivaci, vacanze con corsi di lingua o di arte, campeggi e vacanze in oratorio: insomma, l’offerta è vastissima.

La scelta è legata alla disponibilità di tempo e di denaro, alle inclinazioni individuali o di famiglia, all’età dei figli. Io ho sempre privilegiato quelle che possono favorire anche un arricchimento culturale e ampliare i propri orizzonti. Anche per le vacanze, infatti, vale il principio che alcune favoriscono una vera apertura mentale e un atteggiamento cosmopolita…mentre altre no, ma, magari, hanno il vantaggio di costare meno.

Qui sotto, tra i post consigliati, ve ne sono alcuni che parlano di vacanze estive, ma, nei prossimi tempi, ne pubblicherò altri, sui campi estivi sportivi, d’avventura e di volontariato… a prestissimo!

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Comments

  1. ciao, Elisabetta,
    io ho organizzato le vacanze in Inghilterra per le mie figlie che hanno quasi 13 anni. Alla fine ho optato per un gruppetto di 15 ragazzi che parte dalla mia città accompagnati da una insegnante che conosco bene: è la prima volta che vanno in vacanza senza di noi. La cosa positiva è che staranno in famiglia e avranno lezioni mattutine in gruppetti da 4 da insegnanti madrelingua di una scuola di Winchester che andranno in casa. Nel pomeriggio invece faranno una serie di escursioni nei dintorni con questo gruppetto di ragazzini tutti italiani e questo mi piace poco o se vogliono possono rimanere in famiglia. Avevo pensato di far frequentare una palestra del posto magari di ginnastica artistica o di danza. Hai qualcosa da consigliarmi?

  2. Ciao Elisabetta,
    sono molto felice di essermi imbattuta ormai qualche anno fa nel tuo blog, che seguo e leggo con molto interesse da allora, perché i temi che tratti mi hanno sempre affascinato e perché sono davvero piacevoli da leggere e ricchi di spunti di riflessione.
    Sono mamma di una orma quasi 9enne e per noi in famiglia la conoscenza dell’inglese è sempre stato un requisito fondamentale, così con le risorse di tempo e di servizi a disposizione ho cercato di esporla il più possibile (alla materna ha frequentato una scuola in cui facevano diverse ore di inglese, poi ha seguito dei corsi extra per due anni, le leggo io qualcosa e le insegno qualche parolina nuova ogni tanto e comunque a scuola fanno anche inglese…) purtroppo però non mi sembra ci siano grandi risultati, di certo non parla inglese e con mio gran disappunto ho scoperto che non capisce nemmeno frasi piuttosto basilari.
    Premesso questo, mio marito trascorrerà per lavoro un anno a Londra. Per vari motivi sia di lavoro che personali non posso seguirlo (a meno di grandi stravolgimenti) però ho intenzione di sfruttare il più possibile le vacanze scolastiche e le ferie.
    Da cosa partire per trarre il meglio da questa occasione che ci si prospetta?
    Tra le cose che suggerisci mi sembra di capire che per i summer camp convenga aspettare la fine delle scuole locali. Ma in Italia le scuole finiscono un mese prima, cosa potrebbe fare nel frattempo e sotto le feste di Natale?

    Grazie

    1. Ciao Claudia, per giugno, alla fine della scuola, farsi un mese di scuola a Londra. L’ho fatto fare ad altre amiche in altre città. L’operazione è onerosa ma vale la pena tentare. Fai una selezione di scuole private non scomode rispetto a dove sta tuo marito e mandi un messaggio-stampone ai principal di una decina di scuole, del tipo
      “Dear (Ms/Mr)
      I’m an​ Italian ​mother currently living in ….​, and would like to bring my daughter….. in the UK for the month of June, just to have her experience the British school system so that she can widen their horizons and improve her knowledge of English. Although not yet fluent, she has acquired a knowledge of English by ………
      I also feel she could be an addition, in term of diversity, to your school. ​
      My daughter ….. is nine years old and is interested in……. shoe enjoys…… etc”
      Evita le scuole troppo di moda o troppo selettive.
      Ci sono vari siti per cercarle, vedi ad es. questo
      https://www.isc.co.uk/independent-schools-by-london-borough/independent-schools-by-london-borough-i-o/
      Il capitolo sulle scuole di questo libro https://www.educazioneglobale.com/2014/05/italia-andarsene-o-restare-un-libro-per-riflettere/
      può essere molto utile.
      Se non vuoi faticare e hai da spendere, rivolgiti alle stesse agenzie che organizzano il IV anno di liceo all’estero, tipo wep e altri citati qui https://www.educazioneglobale.com/2016/05/anno-scolastico-allestero-per-gli-studenti-dei-licei-come-funziona/
      alcuni ti organizzano anche periodi in scuole locali per bambini della primaria.

      1. Grazie mille Elisabetta, sei preziosissima!!
        Iniziamo a muoverci secondo le tue indicazioni e ti farò sapere come evolve!
        A presto
        Claudia

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