consigli e risorse per essere cosmopoliti

Il quarto anno di liceo negli USA…e poi?

Sono pur sempre una minoranza ma qualcuno lo fa: intendo dire studenti liceali italiani che scelgono di trascorrere il quarto anno del corso di studi all’estero.

Per chi se la sente è un’esperienza importante, coinvolgente e che cambia la vita. Informazioni sull’organizzazione e sui costi le ho fornite nel post Anno scolastico all’estero per gli studenti dei licei: come funziona.

Qualcuno, più ardimentoso, tenta anche di rimanere, magari per conseguire l’esame finale di scuola superiore nel paese ospitante.

Ma come regolarsi, poi, con l’accesso all’università?

Il diploma americano è riconosciuto in Italia?

Il quesito specifico mi arriva dai genitori di Giulia (chiamiamola così, ma non è il suo vero nome), una studentessa di un liceo romano, che sta preparando la sua partenza per gli Stati Uniti, dove andrebbe a fare il senior year (ossia l’ultimo anno di scuola per il sistema americano). E’ un esperienza che feci anche io, tanti anni fa, ma solo per una porzione di anno. Giulia, invece, vorrebbe rimanere, diplomarsi lì e proseguire con l’università negli Stati Uniti (ma pensa anche all’Inghilterra).  Scegliere di fare un’università all’estero non è semplice, come si è già scritto.

Per Giulia  si aprono varie possibilità: i genitori sarebbero contrari all’università negli Stati Uniti (per i costi astronomici, ma anche perché, per entrare in una università americana delle migliori bisogna raggiungere un punteggio altissimo di SAT… e se non riuscisse ad ottenerlo?). Sono quindi favorevoli al percorso universitario in Inghilterra o in un altro paese europeo ma, soprattutto, non vorrebbero neanche che le si chiudessero le porte dell’università italiana (perché nella vita non si sa mai). In fondo –  argomentano, non senza ragioni – Giulia è giovane e potrebbe cambiare idea.

Con che titolo uscirebbe dalla scuola americana?  A quali università potrebbe accedere? Ma, soprattutto, un anno è abbastanza per guadagnare tutti i titoli, i punteggi e i crediti per poi studiare quello che vorrà?

Il riconoscimento dei titoli americani in Italia

La normativa per l’accesso all’Università italiana con titoli esteri è cambiata tantissime volte. Ora sembra essersi “stabilizzata”.

In particolare, con riferimento agli studenti delle scuole superiori che ogni anno programmano il loro anno all’estero o più di un anno all’estero per completare la scuola superiore in un altro Paese e conseguire il diploma vi sono due importanti novità:

  • sono validi in Italia per l’iscrizione all’università i diplomi rilasciati da altri Paesi a patto che essi siano stati conseguiti dopo minimo 12 anni di scolarità e dopo almeno 2 anni di scuola superiore frequentati all’estero. Non sono pertanto validi titoli conseguiti frequentando solo l’ultimo anno all’estero di scuola superiore.
  • questa disposizione si applica a tutti i diplomi esteri, anche a quello di high school americana, al diploma IB, al diploma A level inglese.

In particolare i requisiti, per chi segue la scuola americana, sono o di aver fatto complessivamente dodici anni di scolarità e aver preso il diploma americano, oppure, se gli anni sono 11 (come accade a chi va a seguire il quarto anno all’estero e si vuole diplomare in anticipo), serve il diploma americano e 3 Advance Placement o AP (per chi non sapesse di cosa parlo la spiegazione è più sotto).

Queste, comunque, le fonti di tali informazioni, che invito a consultare direttamente: il sito Study In Italy. Il sito del  CIMEA,Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche.

Ma ne vale la pena? L’High School Diploma e gli Advance Placement

Si è detto che lo studente italiano deve quindi conseguire non solo lo High School diploma, passando il test SAT, ma anche 3 AP se vuole mantenere la possibilità di studiare in Italia (e in Europa).

L’AP è un esame di certificazione delle competenze in una materia, rivolto agli studenti di high school, che consente di acquisire crediti per l’università quando sono ancora al liceo. Sostenere un AP non è una cosa che si improvvisa, e i posti sono limitati, normalmente riservati ai migliori di una data scuola (eccezioni, ovviamente, sono sempre possibili). Ad esempio, fare un AP di biologia richiede che si siano passate molte ore in laboratorio nella classe di Honors Biology.

A complicare la questione s’è il fatto che non tutte le high school americane offrono corsi AP. Ci sono tre motivi perché possono non farlo. Alcune ritengono che AP sia gestito da una agenzia privata (collegeboard) e quindi non opportuno per motivi ideologici (pochi a dire la verità), Altre high school non hanno le risorse (qui sono le scuole in quartieri svantaggiati). Terzo, alcune scuole ritengono di offrire corsi ancora più sfidanti degli AP.

Per quanto riguarda il desiderio di continuare in una università americana, bisogna tener conto di alcuni elementi di contesto.

  1. Lo studente di liceo italiano che va all’estero è per reddito e formazione mediamente più “bravo”, sia rispetto agli altri studenti italiani sia a quelli USA;
  2. Lo studente del quarto anno verrà catapultato, molto probabilmente, al quarto e ultimo anno in una scuola pubblica americana, la cui qualità varia in base allo Stato, alla città e al quartiere in cui si vive;
  3. I migliori studenti si trovano nelle scuole private e nei corsi AP e Honors delle pubbliche, dove però per essere ammessi bisogna avere dei requisiti e non c’è posto per tutti.

Il rischio, anzi la certezza, è che lo studente italiano appena atterrato finisca in una classe standard (non Honor) del quarto anno, dove a dicembre lo studente medio americano ha già mandato tutto il materiale per l’ammissione al College e il cui risultato sarà noto a marzo. Il livello di rilassatezza è quindi molto alto in queste classi standard del quarto anno di High School. Le classi standard del quarto anno sono popolati dalla coda bassa della distribuzione di abilità e di motivazione della popolazione studentesca.

Lo studente medio italiano che fa? Va in America per imparare l’inglese, pensa di essere in vacanza, frequenta i corsi standard durante l’anno in America, se la prende comoda e se la gode, tornando a casa con la convizione che i corsi sono facili e gli studenti americani poco svegli. Non si è reso conto, invece, che gli studenti svegli non sono nelle classi che frequenta lui.

Quindi il consiglio operativo, per chi voglia andare negli USA cogliendone il meglio, è:

  • iniziare a prenotarsi per il SAT o l’ACT da subito, in modo da averli pronti per la deadline dell’application al college che cade tra metà dicembre e metà gennaio (ci sono scadenze anticipate per i cd early decision o early action in cui l’ammissione è comunicata a metà novembre).
  • chiedere alla high school prescelta da subito a quali corsi AP ci si può iscrivere (se la domanda deve essere presentata a maggio è meglio saperlo per quando si arriva a metà agosto), quali sono i requisiti, se ci sono posti.

Siccome gli esami AP si fanno solo a maggio nell’arco di pochi giorni, gli studenti li fanno gli anni precedenti al quarto in modo da poterli inserire nell’application package. Pertanto anche con una serie di AP straordinaria, la probabilità di essere considerati per una top university è scarsa.

Gli Advance Placement online e la “virtual high school”

Gli AP possono essere sostenuti anche da homeschoolers, cioè ragazzi che studiano a casa con i genitori (fenomeno diffuso negli USA). Dunque si possono anche sostenere dall’Italia.

Distinguiamo chi gestisce i test da chi gestisce i corsi.

I test AP sono gestiti da collegeboard.org, cioè lo stesso Board che gestisce i SAT. Ci si deve prima registrare. Individuare i corsi e quindi quelli che vengono definiti AP coordinator. Loro indicheranno la scuola dove è possibile sostenere il test da privatista. Ad esempio a Roma questi possono essere sostenuti nelle scuole americane. Le date sono già note e contenute tutte nell’arco di 2 settimane. Non vi sono makeup exams, cioè perso il treno se ne parla l’anno successivo.

La preparazione può essere fatta:

  • In proprio (se si conosce il programma e si è abbastanza abituati a gestire situazioni del genere);
  • I corsi possono essere tenuti da scuole che hanno ottenuto la certificazione AP per insegnare specifici corsi. Ci sono scuole che hanno la certificazione per insegnare, ad esempio, biologia e chimica ma non fisica AP.  Non ci si improvvisa, se non per le lingue straniere e qualche altra materia vocazionale. (NB: In UK, che sono seri, non tutti gli AP hanno lo stesso peso ai fini dei punti UCAS, alcuni infatti valgono la metà, perchè il carico di lavoro è inferiore. In Italia, non ho visto una distinzione del genere, per cui 3 AP, qualunque essi siano, vanno bene).
  • La terza possibilità è quella di seguire i corsi online da scuole virtuali. Di queste scuole virtuali ve ne sono di due categorie. Quelle gestite da università e rivolte a ragazzini precoci in cui per essere ammessi bisogna sostenere dei test prima di una certa età (Duke University, Stanford, Johns Hopkins e Northwestern sono i principali istituti, ma ve ne son anche altri). Accanto a queste, vi sono scuole virtuali sostenute in qualche modo dagli Stati in quanto servono a integrare l’offerta formativa delle scuole locali ovvero a sostituirsi completamente in alcuni casi.  A queste si affiancano anche istituti e organizzazioni for profit. In questi casi l’ammissione è più libera, e i corsi sono strutturati secondo gli standard fissati da collegeboard.org. Ad esempio  thevhscollaborative.org, con base in Massachusetts. Ve ne sono altre e il web è fonte inesauribile, se usato con giudizio.

 

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Comments

  1. Grazie Francesco per i tuoi suggerimenti, che però non ci aiutano a risolvere il problema, in quanto le agenzie non forniscono chiare indicazioni né sulla scuola né sulla famiglia né sulla destinazione finale prima e subito dopo l’iscrizione, in quanto sono gli studenti che vengono scelti da scuola e famiglia e non viceversa.
    Quindi ci ritroviamo, al momento, in un vicolo cieco con la prospettiva di elevate probabilità di garantire a nostra figlia un anno di vacanza e poche possibilità di definire e programmare preventivamente il suo corso di studi all’estero.
    Grazie anche a te Elisabetta e confidiamo che altri lettori possano darci informazioni utili (come Beatrice, che ti ha scritto ad agosto 2015, che è in America e che è riuscita ad iscriversi alle AP desiderate!).
    Ciao
    Silvia

  2. Ciao a tutti.Ho 18 anni e sono uno studente italiano,tutt’ora iscritto al quarto anno di liceo. Sono attualmente negli USA per un soggiorno breve in famiglia Americana.( settimana prossima ho il volo di rientro!)Il motivo per cui sono qui e’ molto semplice,volevo compensare il “mancato” anno scolastico all’estero.
    E pochi giorni fa,pensando proprio a questa cosa,mi sono detto:”Perche` non finire qui il mio percorso di studi superiori?”.
    E quindi mi sono preso la briga di chiedere informazioni all’HS del mio paese americano. Sto ancora aspettando risposte,inoltre la famiglia Americana sembra disponibile ad ospitarmi per altri mesi
    E ultimamente informandomi su internet ho riscontrato su quasi tutti I blog e vari link la difficolta’ di immatricolazione degli student italiani aventi il diploma Americano nelle univ italiane.
    E mi stavo chiedendo quindi quanto possa essere utile diplomarmi negli USA nella mia situazione.
    In realta’ sto prendendo in considerazione tutti tipi di programmi per exchange students: bimestrali,trimestrali,semestrali e annuali.
    Pensando invece al percorso universitario,ho intenzione di trasfermi o in svezia o in UK,ma chiaramente l’Italia non posso escluderla con certezza.
    Grazie mille in anticipo.

  3. Spero di essere utile dicendo che , dopo aver ottenuto diploma di High school americano, potete fare richiesta di equipollenza titolo presso ufficio scolastico provinciale della città in cui risiedete e ottenere così anche il diploma italiano con cui accedere all’università. Mio figlio ha fatto così. Saluti a tutti

    1. Buonasera, vorrei sapere se suo figlio ha dovuto fare il quinto anno al liceo italiano? oppure con il diploma di High School americano e la richiesta di equipollenza si è iscritto direttamente all’università italiana? In questo caso ha dovuto sostenere anche gli esami AP come da circolare MUIR?
      Grazie

      1. Buonasera, mio figlio ha ottenuto diploma HS nel 2014 , quando ancora era necessario un biennio di college per accedere alla nostra università e quindi abbiamo optato per l’equipollenza, una procedura piuttosto tortuosa ma che alla fine riconosce un vero e proprio diploma italiano con votazione in centesimi . Per equipollenza non sono richiesti esami AP , a meno che anche questo sia cambiato ultimamente . Questa è la circolare cui abbiamo fatto riferimento due anni fa http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/getOM?idfileentry=52246

  4. Buongiorno,
    grazie ad Elisabetta per questo spazio così interessante e a tutti per le utili informazioni.
    Mia figlia vorrebbe studiare un anno in USA e prendere il diploma. Ci si può iscrivere direttamente alla scuola che interessa o ci si deve affidare ad una organizzazione? Cambiano i costi? Chi ha già terminato tornando con i desiderati AP e si è trovato bene, mi può dare il nome della sua HS?
    Grazie mille!

  5. Cara Elisabetta, grazie per la cortese risposta. Sì, avevo già letto i commenti. E come già scritto, li avevo trovati molto interessanti ed utili, ma senza le risposte alle specifiche domande di cui sopra….
    Ciao

    1. la risposta dipende dal budget e dal background personale. Chi vuole può fare da solo, prende una buona HS e si trova una famiglia disponibile nell’area. Questo si può fare se si ha un contatto affidabile lì (amici, parenti etc.). Decidere dove andare è la prima scelta da fare (il freddo e la solitudine delle praterie del North Dakota o il caldo di San Diego?).
      La versione deluxe sarebbe quella di una boarding school (o prep school) che risolverebbe in un colpo scuola e alloggio, ma i costi sono elevatissimi. (cfr. http://www.boardingschoolsusa.com )

      Altrimenti bisogna affidarsi al network costruito nel tempo da organizzazioni specializzate. Le organizzazioni lo fanno nella maggior parte dei casi for profit, e il matching è il loro punto debole. Molte org accettano “laqualunque”, mentre altre pongono dei filtri (ad esempio, un adeguato grado di inglese di partenza), perché più la scuola ricevente è buona, meno è disposta ad accettare “desperados”. Fare gli AP non è una cosa che si improvvisa, e i posti sono limitati, normalmente riservati ai migliori di quella scuola (eccezioni ovviamente sempre possibili). Ad esempio, fare un AP di biologia richiede che si siano “consumate le suole delle scarpe” in laboratorio con Honors Biology, altrimenti in un anno non si riesce a star dietro all’enorme quantità di informazioni che affonderebbero anche uno studente universitario nostrano, peraltro in un’altra lingua.

      La preparazione va fatta a cottura lenta. Comunque una lista selezionata di org per lo scambio è

      American Institute for Foreign Study Foundation (AIFS)
      AYUSA International
      ciie.org
      EF Foundation for Foreign Study
      The Center for Cultural Interchange (CCI)
      Rotary Youth Exchanges

  6. Grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo prima ed a Francesco ora per l’accuratissima (come di consueto del resto!) risposta. Continuerò a seguirvi con piacere. Ciao

    1. Salve,
      Complimenti per questo spazio molto utile. Vorrei chiedere un consiglio ad Elisabetta oppure a chi ha già vissuto questa esperienza. Mia figlia sta frequentando il terzo anno in una private high school in Arizona grazie ad una borsa di studio HSP INPS per il primo semestre ed una borsa di studio che la scuola americana le ha concesso per il secondo semestre che ha coperto quasi completamente il costo molto alto perché la scuola e’ privata e lei è’ in boarding . Ora la scuola americana mi sta proponendo un’altra borsa di studio per l’ultimo anno in quanto lei va molto bene a scuola ed hanno già detto a mia figlia che possono prepararla e farle sostenere i 3 AP per il rientro in Italia. Lei potrebbe iscriversi per i test d’ingresso a medicina ed a medicina in inglese presso le università italiane ? Oppure ai test per il politecnico ?
      Siamo molto confusi.
      Grazie
      Aurelia

      1. ottima opportunità quella di avere pagata la retta a una scuola privata. Personalmente io accetterei anche il secondo anno di fila che è poi il conclusivo se ho capito bene. Per gli AP e medicina, il test di medicina copia, anzi scopiazza, i test americani rendendoli più annaquati. L’AP di Biologia e l’AP di Chimica preparano molto bene per il test di medicina, ma anche per gli esami universitari. L’AP di Biologia è molto complicato, è mastodontico rispetto al rispettivo corso introduttivo di biologia in una università italiana. Quindi molto lavoro da fare. Certo che può partecipare ai test di ammissione di medicina, ma ovviamente sempre verificare per i continui cambi che l’amministrazione pubblica italiana ci somministra per testare la ns flessibilità e capacità di adattamento.

        Per il politecnico di milano se fai sostenere il SAT o l’ACT con un voto medio quello è da solo titolo di ammissione a Polimi e non devi sostenere altri test d’ammissione. Il SAT (o l’ACT ) è il test obbligatorio per l’amisisone al college. Gli studenti americani lo sostengono, generalmente, tra la fine del terzo anno e i primi mesi del quarto (non oltre ottobre).

        http://www.poliorientami.polimi.it/come-si-accede/test-di-ingegneria/sat-gre-gmat/

        1. Una sola piccola chiosa. Da quando ho scoperto che il Polimi ti laurea in ingegneria dei materiali senza farti entrare in un laboratorio (informazione verificata), io nutro igienici dubbi su quell’istituzione. Ho come il sospetto che in USA, anche in Arizona, ci sia di meglio…

          1. a chiosa della chiosa. Effettivamente insider mi dicono che in Italia ci sono facoltà scientifiche (come biologia o agraria) dove in media uno studente fa solo poche ore di laboratorio durante tutto il percorso universitario. Per poche intendo nell’ordine di due o tre decine di ore in tre o quattro anni. Neanche il tempo di imparare a pulire la vetreria. Però ci sono anche studenti che riescono a laurearsi in una facoltà scientifica senza aver mai messo piede in un laboratorio. Mitici quegli studenti!

            Negli USA quello è il numero di lab per un singolo corso introduttivo. Ovviamente, negli usa i lab prevedono anche un test di verifica.

            Morale: il problema non è Polimi.

  7. Confermo che il Polimi è carente come insegnamenti di laboratori per esperienza diretta degli ex compagni di Liceo di mio figlio, ai più bravi addirittura consigliano di lasciare l’Italia dopo la triennale come se volessero “sbarazzarsi” degli studenti migliori invece di “coltivarseli” Al contrario mio figlio alla scuola di Ingegneria presso l’Università di Edimburgo già al primo anno ha imparato a saldare un circuito elettrico e non solo. Per non parlare del secondo anno dove le ore di laboratorio sono tantissime e lavorano con ottime strumentazioni. Di solito succede il contrario ossia chi può andarsene dall’Italia almeno per Ingegneria, difficilmente si pente.

  8. E per quanto riguarda il futuro di uno studente in Medicina in Italia io ho letto questa testimonianza e mi sono commossa:
    mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2014-11-11/me-ne-vado-dall-italia-e-diventa-più-giovane-cardiochirurgo-pediatrico-gran-bretagna-172346.shtml?uuid=ABpkBICC&p=2

  9. Buongiorno,
    siamo al 6 di aprile e mi rendo conto che siamo stretti coi tempi, ma desidero sottoporvi ugualmente il caso di mio figlio e trovare nella vostra competenza un aiuto e perchè no un incoraggiamento, malgardo tutto, ad affrontare di corsa l’iter per fargli fare un anno, il quarto, di scuola all’estero.
    Mio figlio frequenta il terzo anno di un liceo scientifico estremamente selettivo e difficile, è una precisazione importante perchè possiate inquadrare le condizioni di preparazione del ragazzo e consigliarmi di conseguenza. Ci aspettiamo due materie di indirizzo a settembre. Il livello di preparazione del ragazzo (così come di molti suoi compagni di classe nelle stesse condizioni) malgrado ciò è talmente alto che con tutta probabilità in un altro liceo non avrebbe alcun debito. Non siamo preoccupati sugli esiti degli esami di riparazione a settembre. Cosa e come ci consigliate di muoverci? Abbiamo letto tutti i vostri interventi, ma noi non siamo esperti a differenza della maggior parte degli intervenuti, quindi non abbiate timore a darci informazioni basiche, anzi, saranno molto apprezzate.
    Grazie a tutti.
    Anna
    P.S. la città più comoda per noi, nel caso ci consigliaste un’organizzazione, è Milano.

    1. Anna, ormai la mia risposta è tardiva perchè stai già risolvendo da sola. Comunque le principali organizzazioni che i occupano di questo sono note: intercultura, wep, anno all’estero alcuni dei nomi più ricorrenti.
      ciao
      Elisabetta

      1. Gentile Elisabetta, vorrei un suo parere circa la recente revisione (20aprile) dell allegato1 circolare Muir. Da questa data il diploma di High school USA e’ accettato per ammissione all universita’ italiana se oltre ai 3 AP, c’e’ la frequenza alla HS di 2 anni.
        Mi sembra che cosi’ i ragazzi italiani che fanno l’anno all estero sono stati bloccati e tagliati fuori dall opportunita’ previste dalla stessa circolare Muir degli anni precedenti.
        Grazie per un suo parere e di quello degli altri utenti del forum.

        1. Donatella, devo chiederti il favore di linkarci la Circolare con le recenti modifiche.
          Comunque il sistema di istruzione italiano non penso abbia molto interesse di formare ragazzi dai 3 ai 17 anni solo per vederli andare fuori (se lo facessero tutti le classi si svuoterebbero). Piuttosto attirerei l’attenzione sul fatto che le norme sulla mobilità studentesca, sulle quali scriverò presto un post, non parlano necessariamente di studenti del quarto anno ma di ragazzi tra i 15 e i 18 anni di età. Dunque, chi volesse veramente organizzarsi per terminare gli studi liceali all’estero – scegliendo bene la scuola, le materie da studiare e capendo bene a quale impegno va incontro – dovrebbe andare fuori al terzo. In alternativa, se è solo per la lingua e per l’esperienza di vita – fare un periodo più breve (trimestre o semestre). Occorre infatti ricordare che, ai fini dell’accesso all’università in molti paesi esteri, il voto dell’Esame di Stato finale (insomma il voto di maturità) è importante (anche se non sufficiente).

  10. Ciao Anna, io non conosco i termini per frequentare il quarto anno all’estero e ti posso dire cosa farei se fossi in te: contatterei la Prof di Inglese di tuo figlio e mi farei guidare da lei nella scelta del percorso di studi all’estero. Sicuramente il suo consiglio sarà utile soprattutto se tuo figlio non ha una certificazione linguistica obbligatoria tipo IELTS oppure TOEFL ad esempio, Una volta appurata la sua competenza di Inglese/Americano allora potrai orientarti meglio nella scelta del suo percorso di studi e se proprio non riuscirai a fargli frequentare il quarto anno in terra straniera potrà sempre scegliere una Uni Inglese o Americana dove iniziare i suoi studi accademici perché come saprai bene anche tu bisogna muoversi almeno all’inizio del quarto anno di superiori ed avere le idee chiare. Il fatto che frequenti un Liceo molto selettivo è sicuramente un punto a suo favore che può sottolineare anche nel suo Personal Statement.

    1. Gentilissima Maria Grazia, grazie per la tua risposta e scusa per la mia tardiva.
      In effetti questa settimana sta volando.
      In realtà ci avevo pensato di rivolgermi alla sua docente di inglese, tuttavia dato che la scuola di mio figlio scoraggia gli exchanges del quarto anno all’estero, ho preferito prudenzialmente rivolgermi direttamente alle organizzazioni che propongono questi programmi.
      E’ dai loro siti e chiamandoli che ho raccolto le prime informazioni. Devo dire che sono tutti molto preparati e disponibili a spiegare nel dettaglio pro e contro dell’anno all’estero.
      Abbiamo preso contatti con alcune organizzazioni; con una di queste abbiamo avuto già un colloquio proprio ieri e nostro figlio ha sostenuto un “esame” orale e scritto per valutare le competenze linguistiche nonchè l’incontro con lo psicologo per chiarire la sua motivazione a fare quest’esperienza.
      Mi sembrano organizzazioni serie e più o meno i programmi si equivalgono. Certo è che ha giovato la conoscenza dell’inglese fluente.
      A giorni potrò dare informazioni dettagliate ed essere d’aiuto a qualcuno che ne avesse bisogno.
      E’ proprio vero che quando ti ci trovi, ti dai da fare e le soluzioni si trovano!
      Grazie ancora.
      Anna

  11. Grazie per le tue informazioni. Sono contenta che hai trovato la giusta soluzione per lui e capisco la tua ansia ed apprensione. Se ti fa piacere fammi sapere dove tuo figlio si trasferirà per il suo exchange. Nel Liceo di mio figlio un ragazzo partito per l’America per il quarto anno si è trovato bene per la lingua ma ha detto che gli facevano fare da assistente agli studenti americani per Matematica perché era bravissimo (mio figlio ha frequentato un Liceo Scientifico PNI dove studi 5 ore di Matematica dalla prima alla quinta). Forse succederà lo stesso a tuo figlio?!? Ho il dubbio che le Università Americane siano più esigenti delle High School. Pensa che mio figlio per essere accettato al Caltech (California Institute of Technology) per un Exchange ha dovuto superare il TOEFL (117/120) con un punteggio minimo che corrisponde a 8 per l’IELTS e come corredo gli hanno richiesto due reference di due Prof diversi, tutti i voti “A level” ed una relazione di 400 parole per spiegare il suo interesse per quella Uni. Mi piacerebbe sapere cosa chiedono invece le High School per fare un confronto. Se ti fa piacere ti aspetto su questo bellissimo e utilissimo Blog!!!

  12. Ciao Donatella anche io sono venuta a conoscenza di questo aggiornamento riguardante la frequenza dei 2 anni per la validita del diploma in italia. Non mi sembra giusto perchè mia figlia inizialmente aveva deciso di fare un solo trimestre poi quando ha saputo che c era la possibilita di diplomarsi ci ha chiesto di fare un sacrificio a livello economico e farla rimanere tutto l anno. Cosi ha studiato il programma di due anni e ha speso soldi in piu rispetto a chi non sosteneva gli esami ed ora cosa le dicono? Devi frequentare 2 anni. Ma io mi chiedo se sono riuscita a sostenere gli esami e prendere il leaving certificate (corrispondente al diploma di maturità) cosa interessa all universita se ho frequentato un anno o due? secondo me tutto questo serve a disincentivare i giovani a partire e a cercare ” scorciatoie”. Sono in contatto con l ambasciata a dublino per chiedere informazioni in merito ed ho gia scritto alla dirigenza generale del ministero per chiedere spiegazioni. Elisabetta sa qualcosa in merito? Saluti a tutte spariamo finisca tutto per il meglio. Teniamoci in contatto perche siamo in tanti a contestare questo provvedimento. l unione fa la forza!!! ciao Miriam

  13. Ciao Miriam,

    che risposte ti hanno dato in Ambasciata ed alla Dirigenza generale?

    Cari saluti a tutti.
    marina

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