Sono pur sempre una minoranza ma qualcuno lo fa: intendo dire studenti liceali italiani che scelgono di trascorrere il quarto anno del corso di studi all’estero.
Per chi se la sente è un’esperienza importante, coinvolgente e che cambia la vita. Informazioni sull’organizzazione e sui costi le ho fornite nel post Anno scolastico all’estero per gli studenti dei licei: come funziona.
Qualcuno, più ardimentoso, tenta anche di rimanere, magari per conseguire l’esame finale di scuola superiore nel paese ospitante.
Ma come regolarsi, poi, con l’accesso all’università?
Il diploma americano è riconosciuto in Italia?
Il quesito specifico mi arriva dai genitori di Giulia (chiamiamola così, ma non è il suo vero nome), una studentessa di un liceo romano, che sta preparando la sua partenza per gli Stati Uniti, dove andrebbe a fare il senior year (ossia l’ultimo anno di scuola per il sistema americano). E’ un esperienza che feci anche io, tanti anni fa, ma solo per una porzione di anno. Giulia, invece, vorrebbe rimanere, diplomarsi lì e proseguire con l’università negli Stati Uniti (ma pensa anche all’Inghilterra). Scegliere di fare un’università all’estero non è semplice, come si è già scritto.
Per Giulia si aprono varie possibilità: i genitori sarebbero contrari all’università negli Stati Uniti (per i costi astronomici, ma anche perché, per entrare in una università americana delle migliori bisogna raggiungere un punteggio altissimo di SAT… e se non riuscisse ad ottenerlo?). Sono quindi favorevoli al percorso universitario in Inghilterra o in un altro paese europeo ma, soprattutto, non vorrebbero neanche che le si chiudessero le porte dell’università italiana (perché nella vita non si sa mai). In fondo – argomentano, non senza ragioni – Giulia è giovane e potrebbe cambiare idea.
Con che titolo uscirebbe dalla scuola americana? A quali università potrebbe accedere? Ma, soprattutto, un anno è abbastanza per guadagnare tutti i titoli, i punteggi e i crediti per poi studiare quello che vorrà?
Il riconoscimento dei titoli americani in Italia
La normativa per l’accesso all’Università italiana con titoli esteri è cambiata tantissime volte. Ora sembra essersi “stabilizzata”.
In particolare, con riferimento agli studenti delle scuole superiori che ogni anno programmano il loro anno all’estero o più di un anno all’estero per completare la scuola superiore in un altro Paese e conseguire il diploma vi sono due importanti novità:
- sono validi in Italia per l’iscrizione all’università i diplomi rilasciati da altri Paesi a patto che essi siano stati conseguiti dopo minimo 12 anni di scolarità e dopo almeno 2 anni di scuola superiore frequentati all’estero. Non sono pertanto validi titoli conseguiti frequentando solo l’ultimo anno all’estero di scuola superiore.
- questa disposizione si applica a tutti i diplomi esteri, anche a quello di high school americana, al diploma IB, al diploma A level inglese.
In particolare i requisiti, per chi segue la scuola americana, sono o di aver fatto complessivamente dodici anni di scolarità e aver preso il diploma americano, oppure, se gli anni sono 11 (come accade a chi va a seguire il quarto anno all’estero e si vuole diplomare in anticipo), serve il diploma americano e 3 Advance Placement o AP (per chi non sapesse di cosa parlo la spiegazione è più sotto).
Queste, comunque, le fonti di tali informazioni, che invito a consultare direttamente: il sito Study In Italy. Il sito del CIMEA,Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche.
Ma ne vale la pena? L’High School Diploma e gli Advance Placement
Si è detto che lo studente italiano deve quindi conseguire non solo lo High School diploma, passando il test SAT, ma anche 3 AP se vuole mantenere la possibilità di studiare in Italia (e in Europa).
L’AP è un esame di certificazione delle competenze in una materia, rivolto agli studenti di high school, che consente di acquisire crediti per l’università quando sono ancora al liceo. Sostenere un AP non è una cosa che si improvvisa, e i posti sono limitati, normalmente riservati ai migliori di una data scuola (eccezioni, ovviamente, sono sempre possibili). Ad esempio, fare un AP di biologia richiede che si siano passate molte ore in laboratorio nella classe di Honors Biology.
A complicare la questione s’è il fatto che non tutte le high school americane offrono corsi AP. Ci sono tre motivi perché possono non farlo. Alcune ritengono che AP sia gestito da una agenzia privata (collegeboard) e quindi non opportuno per motivi ideologici (pochi a dire la verità), Altre high school non hanno le risorse (qui sono le scuole in quartieri svantaggiati). Terzo, alcune scuole ritengono di offrire corsi ancora più sfidanti degli AP.
Per quanto riguarda il desiderio di continuare in una università americana, bisogna tener conto di alcuni elementi di contesto.
- Lo studente di liceo italiano che va all’estero è per reddito e formazione mediamente più “bravo”, sia rispetto agli altri studenti italiani sia a quelli USA;
- Lo studente del quarto anno verrà catapultato, molto probabilmente, al quarto e ultimo anno in una scuola pubblica americana, la cui qualità varia in base allo Stato, alla città e al quartiere in cui si vive;
- I migliori studenti si trovano nelle scuole private e nei corsi AP e Honors delle pubbliche, dove però per essere ammessi bisogna avere dei requisiti e non c’è posto per tutti.
Il rischio, anzi la certezza, è che lo studente italiano appena atterrato finisca in una classe standard (non Honor) del quarto anno, dove a dicembre lo studente medio americano ha già mandato tutto il materiale per l’ammissione al College e il cui risultato sarà noto a marzo. Il livello di rilassatezza è quindi molto alto in queste classi standard del quarto anno di High School. Le classi standard del quarto anno sono popolati dalla coda bassa della distribuzione di abilità e di motivazione della popolazione studentesca.
Lo studente medio italiano che fa? Va in America per imparare l’inglese, pensa di essere in vacanza, frequenta i corsi standard durante l’anno in America, se la prende comoda e se la gode, tornando a casa con la convizione che i corsi sono facili e gli studenti americani poco svegli. Non si è reso conto, invece, che gli studenti svegli non sono nelle classi che frequenta lui.
Quindi il consiglio operativo, per chi voglia andare negli USA cogliendone il meglio, è:
- iniziare a prenotarsi per il SAT o l’ACT da subito, in modo da averli pronti per la deadline dell’application al college che cade tra metà dicembre e metà gennaio (ci sono scadenze anticipate per i cd early decision o early action in cui l’ammissione è comunicata a metà novembre).
- chiedere alla high school prescelta da subito a quali corsi AP ci si può iscrivere (se la domanda deve essere presentata a maggio è meglio saperlo per quando si arriva a metà agosto), quali sono i requisiti, se ci sono posti.
Siccome gli esami AP si fanno solo a maggio nell’arco di pochi giorni, gli studenti li fanno gli anni precedenti al quarto in modo da poterli inserire nell’application package. Pertanto anche con una serie di AP straordinaria, la probabilità di essere considerati per una top university è scarsa.
Gli Advance Placement online e la “virtual high school”
Gli AP possono essere sostenuti anche da homeschoolers, cioè ragazzi che studiano a casa con i genitori (fenomeno diffuso negli USA). Dunque si possono anche sostenere dall’Italia.
Distinguiamo chi gestisce i test da chi gestisce i corsi.
I test AP sono gestiti da collegeboard.org, cioè lo stesso Board che gestisce i SAT. Ci si deve prima registrare. Individuare i corsi e quindi quelli che vengono definiti AP coordinator. Loro indicheranno la scuola dove è possibile sostenere il test da privatista. Ad esempio a Roma questi possono essere sostenuti nelle scuole americane. Le date sono già note e contenute tutte nell’arco di 2 settimane. Non vi sono makeup exams, cioè perso il treno se ne parla l’anno successivo.
La preparazione può essere fatta:
- In proprio (se si conosce il programma e si è abbastanza abituati a gestire situazioni del genere);
- I corsi possono essere tenuti da scuole che hanno ottenuto la certificazione AP per insegnare specifici corsi. Ci sono scuole che hanno la certificazione per insegnare, ad esempio, biologia e chimica ma non fisica AP. Non ci si improvvisa, se non per le lingue straniere e qualche altra materia vocazionale. (NB: In UK, che sono seri, non tutti gli AP hanno lo stesso peso ai fini dei punti UCAS, alcuni infatti valgono la metà, perchè il carico di lavoro è inferiore. In Italia, non ho visto una distinzione del genere, per cui 3 AP, qualunque essi siano, vanno bene).
- La terza possibilità è quella di seguire i corsi online da scuole virtuali. Di queste scuole virtuali ve ne sono di due categorie. Quelle gestite da università e rivolte a ragazzini precoci in cui per essere ammessi bisogna sostenere dei test prima di una certa età (Duke University, Stanford, Johns Hopkins e Northwestern sono i principali istituti, ma ve ne son anche altri). Accanto a queste, vi sono scuole virtuali sostenute in qualche modo dagli Stati in quanto servono a integrare l’offerta formativa delle scuole locali ovvero a sostituirsi completamente in alcuni casi. A queste si affiancano anche istituti e organizzazioni for profit. In questi casi l’ammissione è più libera, e i corsi sono strutturati secondo gli standard fissati da collegeboard.org. Ad esempio thevhscollaborative.org, con base in Massachusetts. Ve ne sono altre e il web è fonte inesauribile, se usato con giudizio.
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Ciao a tutti, sono una studentessa italiana di 16 anni che attualmente sta frequentando il liceo classico (a settembre andrò in terza superiore).
Sin da quando ho scoperto la possibilità di trascorrere un anno all’estero sono rimasta molto affascinata dall’idea, e ora mi trovo in procinto di realizzare concretamente questo mio sogno.
Quella che però, prima, vedevo solo come un’esperienza di vita- certo, capace di arricchirti incredibilmente dal punto di vista umano ma, dal punto di vista scolastico, un anno di “vacanza”, poiché in ogni caso sarei dovuta tornare in Italia per l’ultimo anno di liceo- adesso io e i miei genitori la stiamo cominciando a considerare sotto un’ottica completamente diversa, ossia come un “trampolino di lancio”. Un trampolino di lancio verso un’educazione più globale, che, ahimè, il nostro liceo classico italiano (ma in generale tutta la scuola italiana) non prevede.
Per questo motivo mi rivolgo a voi, sperando che possiate aiutarmi anche con le vostre esperienze personali:
– Ho letto che in Gran Bretagna, se un exchange student lo desidera, dopo il primo anno è possibile rimanere per un altro anno nella scuola in cui si è stati inseriti per conseguire tutti gli A-levels necessari per diplomarsi e quindi iscriversi ad una università inglese. E’ esatto?
– E’ possibile per un exchange student fare la stessa cosa negli Stati Uniti- ossia ottenere, durante uno o due anni in una scuola americana, gli AP necessari per iscriversi all’università?
– L’IB era inizialmente il tipo di diploma a cui aspiravo, ma ho poi messo da parte questa idea per motivi economici. Ci sono borse di studio per prendere l’IB che altrimenti, come i miei genitori mi hanno fatto giustamente notare, ha costi esorbitanti?
Aggiungo che, pur non frequentando una scuola bilingue o internazionale, possiedo un buon livello di inglese: in seconda superiore ho ottenuto la certificazione di livello C1, e presso il mio liceo classico (un solido liceo classico del Nord Italia) nell’ultima pagella avevo 9 in tutte le materie, dal latino alla matematica.
So benissimo che la strada per studiare all’estero per uno studente straniero è tutta in salita ma sono disposta a metterci tutta la mia buona volontà e spero che la mia grande determinazione possa essere il fattore determinante nel raggiungimento dei miei obiettivi (nella fattispecie mi piacerebbe studiare materie umanistiche).
Elena, per le prime due domande ti suggerisco di leggere prima tutti i commenti di Francesco100 sia a questo post sia ad altri post sul tema, perchè contengono molte risposte.
Per la terza domanda guarda il bando dei Collegi del Mondo Unito: http://it.uwc.org/ se lo vinci fai due anni di IB gratis e in Italia, ma forse non ci sei con la tempistica.
Scusa la risposta stringata, sono un pò di corsa.
Elena,
come dice Elisabetta, ci sono i Collegi del Mondo Unito che erogano borse di due anni per conseguire il diploma IB nei loro collegi, uno dei quali è in Italia.
Però se a settembre sei già al terzo superiore, sappi che quest’anno l’hai probabilmente saltato, visto che i corsi sono già iniziati ovunque sia in UK, sia in USA.
Per quanto riguarda la frequentazione di corsi A level o AP la questione che devi chiarirti è cosa vuoi fare all’Università. I due sistemi, quello inglese e americano, non sono simili pertanto fare AP e poi trasferirsi dagli USA in UK non è semplice, nel senso che parte degli sforzi potrebbero non venirti riconosciuti. Il sistema inglese si basa sugli A-level e sconta pesantemente gli AP, mentre il sistema americano è più flessibile, ma talmente variegato che devi avere le idee chiare da subito visto che la domanda (application) deve essere già abbozzata in modo avanzato già all’inizio dell’ultimo anno di scuola.
Gli AP non sono condizione necessaria per l’ammissione in una università americana, ma sono utili per aumentare la probabilità di essere ammessi in una buona università o college. Scegli una buona scuola negli USA, e se è buona avrà gli AP. Non tutte le scuole hanno gli AP, in alcuni casi per mancanza di risorse, in altri perché hanno una reputazione superiore agli stessi AP (normalmente private e costose). Seguendo le regole della scuola, potrebbe non essere facile essere ammessi ai corsi, perché ci sono anche altri studenti. Tra una nuova studentessa e una locale, non t’aspettare facciano una preferenza per l’esotico. Quindi scegli PRIMA la scuola dove vuoi andare. Sappi che però se scegli il sistema americano potresti avere dei problemi per farti riconoscere gli sforzi in Italia e UK. Non vi è un numero minimo di AP, e molto dipende da quanti AP hanno i tuoi concorrenti che applicano alla tua stessa università. Su http://www.parchment.com potrai trovare qualche informazioni sulle chance di essere ammessi in uno specifico college o university degli USA a seconda dei tuoi voti e altre caratteristiche.
Per UK, servono almeno 3 A-level. Molti ne fanno di più per aumentare le chance di essere ammessi. Ad esempio, per essere ammessi in Geografia alla Londono School of Economics, hai bisogno di 3 A (scritto AAA) in tre A-level. Questo non vuol dire che l’ammissione è garantita se hai AAA, ma che se hai di meno è inutile fare domanda. Molti si presentano con 5 o 6 A-level con voti altrettanto stellari, come A*. Ogni università per ogni corso specifica le condizioni, ad esempio, il voto nelle specifiche materie. Ad esempio, in fisica a Warwick sarà richiesto AAA di cui A in Mathematics e A in Physics mentre a Sussex basta ABB. Se si scende di rango dell’università in question, ad esempio al di fuori delle università del Russell Group, ci possono essere requirement per l’ammissione come BBC. Nel sistema inglese le domande sono gestite in modo centralizzato attraverso UCAS.com, quindi si fa domanda a max 5 università per max 5 corsi, possibilmente compatibili con i voti ottenuti e le discipline. Consigliabile quindi inserire tra le 5 almeno una università facile la cui ammissione è sicura dati i propri voti.
Anche in UK, è necessario trovare la scuola adatta anche tenendo conto dell’obiettivo che hai in mente. Se l’obiettivo è ricevere A*A*A* in una scuola che ha difficoltà con i propri studenti, oppure non ha le materie qualificanti per il corso che vorrai frequentare (ad esempio, chimica per fare Medicina, o Step per fare Matematica) devi aggiustare le tue aspettative o cambiare scuola.
Consiglio preliminare e pratico è quello di verifica prima la disponibilità di ciò che ti serve presso la tua scuola ospitante.
buonasera,mi chiamo sofia ,ho una figlia di 17 anni che vorrebbe fare l’IB in america, ha deciso ora e ci stiamo muovendo rapidamente conoscete una buona agenzia per aiutarci? siamo in ritardo. grazie a tutti
Salve, i miei figli hanno fatto tramite parenti residenti in Usa però altri compagni si sono trovati bene con la Wep
https://www.wep.it
Ce ne sono a Roma e a Milano. Prova a scrivere su google “educational consultants” Italy e ne trovi alcune.
gentile Elisabetta, mia figlia è al terzo anno e ci stiamo attivando per un semestre o anno negli USA il prossimo anno. Se fosse l’anno intero e lei si diplomasse là, potrebbe non sostenere l’ultimo anno di liceo poi in Italia e, conseguendo 3 APs, accedere direttamente all’Università italiana? mi scuso sin d’ora se ho capito male e ti ringrazio.
Antonietta, ti prego di scorrere i commenti e di leggere in particolare quelli di Francesco100. Se l’idea è che tua figlia, arrivata negli USA, possa in un anno solo vivere l’esperienza di una scuola, paese, lingua e cultura diversa, fare gli SAT appena arriva (per poter accedere agli AP, che poi non tutte le scuole offrono) e fare 3 AP, temo che sia quasi impossibile, salvo non cominciare già da ora a studiare gli AP da homeschooler. Anche se fosse già bilingue le ci vorrebbero un paio d’anni a fare tutto, il sistema è, infatti, molto diverso. Ci sono High school molto selettive ed altre dove non si fa granchè. Io feci un pezzo di Senior year in america tantissimi anni fa, perchè i miei genitori si spostavano e io ho fatto dei pezzi di scuola all’estero e ricordo che i ragazzi più bravi sostenevano gli SAT già ad inizio anno e non alla fine, proprio per fare i corsi AP durante l’anno.
grazie della risposta, non è fattibile per lei, pazienza
Desidererei molto sapere da chi ha avuto il coraggio di affrontare il percorso dell’equipollenza quanto tempo è stato necessario per raggiungere il risultato….
Grazie
Stiamo per iscriverci con Interstudio per fare un anno scolastico negli USA. Mio figlio vorrebbe ottenere il diploma per poi provare a continuare con l’universitá nel paese. Facendo ricerche online perô non ho capito in cosa consiste il diploma, é come la maturità italiana ovvero, ci sono degli esami scritti e orali e infine un voto in decimi/centesimi. Oppure é semplicemente la media di tutti i voti presi nelle materie, come una pagella? Vorrei essere ben informata prima di scegliere quel programma che costa ben circa 7000€ in piû del classico. Per il fatto degli AP ho capito quasi tutto, quindi le mie perplessità sono solo sul diploma.
buongiorno,
sono Rosella e mio figlio si trova attualmente negli Usa e frequenta l’ultimo anno di High School.
Prima di partire ha chiesto espressamente all’organizzazione cui ci siamo rivolti di trovare una scuola che gli permettesse di ottenere la graduation e così é stato.
A giugno conseguirà la graduation e da settembre a dicembre ha lavorato sodo sia a scuola che con Sat e Toefl conseguendo brillanti risultati.
poi é partita l’idea “cosa ne dici mamma se faccio domanda ad una serie di college e mi fermo a studiare ingegneria?”
Non so voi ma io da un lato ero molto orgogliosa e dall’altro pensavo “oddio, non torna più!!”
comunque, fatte le domande e accettato, per ora in 3 college tra cui il Florida Institue of Technology e New York Institute con borsa di studio di 20000$.
bene, orgoglio e incredulità, ma adesso?
La borsa di studio copre una parte dei costi ed io e mio marito ci trobiamo di fronte alla domanda ” ne vale la pena? E’ meglio l’univ italiana? E poi, quando torna quanto vale il suo titolo?”
senza contare la necessità di fare un vero e proprio mutuo per mantenerlo….
Per i figli e un loro futuro radioso faresti di tutto, ma secondo voi ne vale la pena in termini di opportunità lavorative sia negli usa che in europa?
Buongiorno Rosella, mi sono venuti i brividi leggendo il tuo commento perché anche io come mamma mi sono trovata in una situazione simile alla tua l’anno scorso. Mio figlio infatti al terzo anno di Ing. Elettrica ed Elettronica all’Università di Edimburgo è stato accettato al Caltech in California per un anno di Exchange coperto dai costi delle tasse di circa 40.000 dollari per questa Università privata e quindi 20.000 Euro é la somma che stiamo pagando per vitto e alloggio nel Campus del Caltech. Anche io come te avevo chiesto ad Elisabetta che mi aveva a suo tempo consigliata di accettare e adesso che mio figlio sta facendo il secondo trimestre di studi si prospettano già grandi opportunità per lui che non avremmo immaginato. Questa estate infatti lavorerà insieme al suo Advisor e ad altri pochi studenti per un progetto di ricerca dell’Università per un compenso di 6.000 Dollari che è tantissimo per uno studente anche considerando che rimarrà nel Campus del Caltech e quindi non avrà spese se non per il vitto. In più questo Professore gli ha già chiesto se per il quinto anno fosse interessato ad un PHD con lui potrebbe ritornare in California dopo il quarto anno che lui DEVE fare a Edimburgo per la convenzione Europea che gli sta pagando gli studi. Io non so tuo figlio che ramo di Ing sceglierà, ma confermo che le opportunità NON SONO le stesse che il nostro paese ti potrebbe offrire.
Rimane la triste realtà che sono tanto lontani, che chiamano alle 4 del mattino per il fuso orario di 9 ore ma possiamo sempre andare da loro per le vacanze e prenotando i voli con anticipo anche i costi sono accettabili.
Secondo me vale la pena!!!!!
Maria Grazia che bello! Sono sicura che tuo figlio farà strada! Vorrà dire che negli anni prossimi ti godrai di più la California…durante le vacanze estive
se veramente interessato all’ingegneria, gli USA offrono senz’altro più opportunità dell’Italia. Quindi questa è la risposta all’ultima domanda. Sul confronto università italiana e americana in ingegneria, di fatto sono due cose talmente diverse da essere imparagonabili. L’università italiana, politecnici o no, ha un tasso di attrito molto elevato, tempi lunghi di permanenza e alla fine non molti sbocchi lavorativi coerenti con gli studi. L’Università americana è più pratica e collegata alla realtà lavorativa, che non vuol dire che sia scarsa accademicamente, ma ha anche molte applicazioni pratiche senza trascurare, per chi è portato, l’alta teoria con sbocchi di ricerca in PhD. Però è anche vero che non tutte le università americane sono uguali, anche nel campo dell’ingegneria, dai mitici MIT, Stanford e CalTech fin giù per li rami. Tuttavia, un articolo pubblicato su The Economist mostra che un degree in ingegneria negli USA garantisce un ritorno economico più elevato rispetto ad altre discipline, sempre negli USA, indipendentemente dal grado di selettività dell’università.
http://www.economist.com/blogs/graphicdetail/2015/03/daily-chart-2
buongiorno,
mio figlio si trova ora negli USA e frequenta l’ultimo anno di high school.
Ha fatto SAT e TOEFL tra settembre e dicembre e poi ha fatto domanda di ammissione ai college.
È stato ammesso con borsa di studio ma noi vorremmo sapere se vale la pena proseguire su questa strada in termini di prospettive future considerando gli enormi costi che questa decisione comporta.
in Italia non avrà un diploma e come verrà considerata la sua laurea in ingegneria?
Le prospettive future sono comunque relative a come si troverà lui e a come si saprà organizzare. Ci sono compagni di Università di mio figlio che studiano in Texas e questa estate lavoreranno in California sempre nell’ambito dell’Ingegneria. Tutti gli studenti universitari hanno sponsor o borse di studio che li aiutano nel pagamento delle rette. Certo è un sacrificio economico non da poco per la famiglia anche perché una volta iniziata l’Università all’estero non credo sia utile tornare in Italia.
Cara Rosella
ormai avrete già deciso suppongo per vostro figlio…… io ti posso solo raccontare l’esperienza di mio marito , si è Laureato in Architettura al Virginia Tech (2+3) e ha fatto ulteriori due anni di master in Svizzera a Zurigo, nel 2003 quando ha fatto tutta la documentazione per l’equipollenza con il Politecnico di Milano ( nonostante gli esami fossero identici per l’80% a quelli di Milano e l’Università americana fosse tra le migliori come politecnici) hanno riconosciuto solo un misero 40% del percorso studi americano…… alla fin fine ha dovuto rifare praticamente piu’ della metà del corso di studi in Architettura e nello stesso momento lavorava ……..insomma ci ha solo perso, il lavoro lo ha trovato subito a Lugano e pian piano è riuscito a finire tutto e ad iscriversi all’ Ordine degli Architetti ed Ingegneri….
mi auguro che adesso la situazione sia migliorata rispetto ad allora,se non fosse stato per il nostro fidanzamento avrebbe fatto ritorno immediato negli USA!!!
Salve a tutti,
L’anno prossimo (Gennaio 2018) partirò per un Semestre all’estero in California.
Volevo sapere se dopo aver conseguito il diploma lì era possibile rimanere e frequentare il college (Università) in America.
Grazie
Salve a tutti,
L’anno prossimo (Gennaio 2018) partirò per un Semestre all’estero in California.
Volevo sapere se dopo aver conseguito il diploma lì era possibile rimanere e frequentare il college (Università) in America.
Grazie
Salve avrei bisogno di aiuto, mia figlia frequenterebbe l’ultimo anno di liceo scientifico italiano in una scuola in Spagna. Dobbiamo trasferirci per lavoro negli Stati Uniti ma lei teme di non riuscirà ad essere inserita in un senyor, potrebbero farle ripete l’anno già fatto qui?
Inoltre potrebbe secondo voi fare l’esame di maturità italiana nel suo attuale liceo come privatista?
Lei ha sempre avuta una media del 9. 5 o anche più alta in tutti gli anni di liceo ed è bravissima nelle materie scientiche, per intenderci al liceo scientifico ha 10 in materie come scienze, fisica e matematica oltre che in latino e italiano.
Grazie a chi potrà aiutarmi.
Grazia la tua domanda non mi è del tutto chiara (frequenterebbe o frequenta?) comunque se tua figlia ha l’età giusta (dai 17 ai 18) nell’anno in cui andate negli USA sicuramente verrebbe inserita nel senior year, il problema è che in un anno riuscirebbe solo a superare gli S.A.T. e non ad organizzarsi dei corsi di Advance Placement, finendo per ottenere un titolo non utile a molto. Quanto a fare la maturità da privatista nel suo attuale liceo (italiano in Spagna? Ora o al ritorno dagli USA?) dovreste chiederlo al suo attuale liceo, nel sistema italiano si può fare.
Salve, mi chiamo Alice, ho 16 anni (questo anno e’ il mio terzo superiore) e attualmente mi trovo ad Hong Kong per frequentare un anno all’estero. Io e un’altra ragazza italiana (anche lei attualmente frequentante la scuola a Hong Kong per l’anno all’estero) vorremmo provare a conseguire il diploma negli Stati Uniti o nel Regno Unito. Purtroppo, dopo le spese erogate dalle nostre famiglie per finanziare l’esperienza di quest’anno, non ci sentiamo in diritto di chiedere cifre troppo elevate. Avreste qualche consiglio su come cercare scuole e alloggi con prezzi abbordabili dove stare?
Inoltre come facciamo a trovare su internet informazioni piu’ specifiche del tipo dormitori comuni e/o famiglie ospitanti?
Grazie mille in anticipo per la risposta.
Salve , mio figlio frequenta il 3 anno di high school in USA e vorrebbe restare anche l’anno prossimo per conseguire l’high school diploma. Sarebbe intenzionato a prendere i 3 AP in modo da avere la possibilita di iscriversi anche, qualora lo decidesse, ad una università in italia.Ciò che non ho ben compreso è se questa sua idea è praticabile oppure no.
Ciao Elisa,
grazie della tua domanda che mi ricorda che devo aggiornare questo post!
La normativa per l’accesso all’Università italiana con titoli esteri è cambiata tantissime volte. Ora sembra essersi “stabilizzata”.
I requisiti, per chi segue la scuola americana, sono o di aver fatto complessivamente dodici anni di scolarità e aver preso il diploma americano, oppure, se gli anni sono 11, serve il diploma americano e 3 AP, (non è il caso di tuo figlio ma per gli stranieri serve anche un AP in italiano se il corso universitario prescelto in Italia è in lingua italiana – perché potrebbe essere anche in inglese).
Queste, comunque, le fonti di tali informazioni, che ti invito a consultare direttamente perché, con tutti questi cambiamenti negli anni anche io potrei sbagliare: questo sito https://studyinitaly.esteri.it/it/Recognition-of-qualification
Vedi anche il sito del CIMEA http://www.cimea.it/it/servizi/procedure-di-riconoscimento-dei-titoli/procedure-di-riconoscimento-accademico-dei-titoli.aspx
Ciao Elisabetta,
Grazie x tutti i tuoi post che sono sempre una fonte di informazioni e curiosità davvero unica!
Mio figlio frequenta il i liceo scientifico.
Cosa ne pensi del iii anno all’estero a New York in un liceo scientifico bilingue italiano / americano, che segue il programma italiano e fa anche ib, dove potrebbe continuare con il programma del liceo, compreso latino, ed eventualmente fare anche il iv e diplomarsi con la maturità e ib diploma.
Le materie insegnate in inglese sono: lingua e letteratura inglese, storia americana, biologia, chimica, fisica, matematica.
In italiano viene insegnata storia e lingua e letteratura italiana.
In entrambe le lingue sono insegnati storia dell’arte, latino e filosofia.
Grazie
Ciao Silvia, mi stai parlando della Guglielmo Marconi, vero ? (https://lascuoladitalia.org/)
Mi ricordo che una quindicina di anni fa non era quotatissima rispetto ad altre scuole di Manhattan ma io conosco almeno due ex allieve che sono arrivate poi in Italia nel liceo di mia figlia (percorso inverso, dunque) e si erano trovate molto bene. Non so come sia quotata come risultati IB rispetto ad altre scuole ma certamente IB+maturità italiana è un bel pacchetto, io ci metterei una firma… e la scuola è certamente più economica di altre della grande mela (mi pareva fosse 35.000 l’anno contro gli ormai 50.000 dollari annui di NYC…cifre da capogiro se le comparo persino alle scuole IB di Roma e Milano…). Go for it!
Ciao, mi chiamo Letizia e in questo momento sto frequentando il mio quarto anno di liceo in America. Ho deciso subito di iscrivermi a tre corsi AP, un po’ per non chiudere subito le porte ad una possibile università in Italia, un po’ per divertimento. Qualche giorno fa ci è stato chiesto di fare la registrazione completa all’esame e di pagare non poco per poterla fare. Ora sono sicura di voler tornare in Italia a fare il quito anno di liceo, dato che non ho ancora le idee chiare sull’università. Quindi mi chiedo se abbia davvero senso fare questi esami, che al momento, date le mie intenzioni per il futuro, mi sembrano poco utili.
Voi che ne pensate?
Grazie!
Ciao letizia,
se pensi di tornare in Italia potrebbero essere inutili. Poiché però la cultura è sempre utile anche quando è inutile io almeno proverei a sostenere uno die tre corsi AP e relativo esame, in una materia che ti piace. Può darsi che ti aiuti a capire tante cose, che magari ti riveranno in mente strada facendo.
Sono dell’idea che -sse te lo puoi permettere economicamente – ogni occasione di imparare nella vita va sfruttata. Quando lavorerai capirai quanto sono preziosi questi anni e che privilegio è poter studiare, per quanto gravoso sia.
Scusa il sermone! 🙂
Ciao Elisabetta,
Mia figlia sta facendo il quarto anno di liceo in Australia. Con un’associazione non abbiamo speso molto così lei già da prima di partire ci aveva detto che prendeva in considerazione anche la possibilità di fare solo due trimestri cioè di tornare per le vacanze di natale quando lì finisce L anno scolastico oppure finire L anno e tornare a giugno. È lì da metà luglio, farebbe così metà anno scolastico. Già dal mese scorso mi ha scritto che vuole tornare a dicembre perché le manca la vita qui, non riesce a fare i compiti italiani perché comunque deve seguire la scuola lì, fare le attività, seguire la famiglia ospitante ecc. in più lei sperava di poter sostenere L esame c1 di inglese ma pensa di non essere all altezza perché per quanto capisca ormai tutto e tutti quando parlano, il c1 è un inglese accademico che non si raggiunge solo vivendo lì. Paradossalmente i suoi compagni che sono in Italia che stanno seguendo il corso del c1 potrebbero superare il test e lei no. Quindi pensava di tornare prima anche per non ritrovarsi a colmare le lacune di un anno nell estate fra il quarto e il quinto anno di liceo.
Mio marito è dell’idea che dovremmo spingerla a rimanere, a finire l’anno che sarebbe più vantaggioso.
Qui il mondo accademico si divide, fra gli stessi professori di mia figlia c‘è chi non pensa sia un’esperienza utile, meglio farla all università anche perché i programmi di matematica e fisica sono troppo diversi all’estero e non comparabili a quelli italiani e chi, come la sua professoressa di italiano, che pensa che sia un ‘esperienza altamente formativa a questa età.
Cosa ne pensi? Chi altri può dare noi dei consigli?
Grazie
La questione dell’esame di lingua mi pare il meno: è ovvio che la grammatica che trovi in un esame Cambridge non è la lingua parlata, specie in Australia. Non vedo il problema: può sostenere direttamente lo IELTS in quinto liceo, io penso che l’esperienza di vita valga molto di più.
Su questa, cercherei di indagare le vere ragioni per cui vuole tornare. Di norma in queste esperienze ci si diverte parecchio, malgrado la nostalgia di casa. Ha fatto amicizie? Si è integrata? Se proprio non va, è infelice e non perdete danaro può anche tornare prima, è ovvio.
Tuttavia mi chiederei a che pro. Se volesse fare l’Università all’estero, deve puntare a fare un buon esame di maturità. In questo caso tenere una media alta, di voti e crediti, aiuta.
Se – come immagino dal tipo di ragazza – vuole studiare in Italia, penso che l’esperienza di vita valga anche più di quella di studio. In fondo il voto di maturità rimane nella memoria ma non conta per l’accesso all’università in Italia. Lì valgono i test di ammissione; per la Bocconi semmai può valere un buon punteggio al test SAT, che però è inutile fare extra se non si è fatto un po’ di scuola americana.
Insomma, cercherei di capire se il rientro anticipato abbia un senso anche “sociale” o meno.
Ciao Elisabetta,
in realtà mia figlia dopo il primo periodo di adattamento si è integrata.
In effetti ho chiesto a mia figlia di scrivermi le motivazioni del rientro e lei mi ha scritto:
1. Nostalgia
2. Non perdere molto della scuola italiana
3. Non riesce a controllare il peso, è sempre stata magra ma lì è aumentata 10 kg in 3 mesi.
Quello che dici tu è vero se vuole fare L università in Italia valgono i test di ammissione e però devi prepararti a questi test e lei dice che molti cominciano dal quarto anno e sicuramente quello che studia in Australia non la prepara,
Se volesse andare all’estero dove vale il voto di maturità’ la aiuterebbe studiare di più le materie italiane…
Lei sostiene questo, io da adulta, non avendo fatto questa esperienza non so cosa consigliarle forse dovrei rispettare la sua decisione, mio marito rimane dell’idea che dovremmo farle notare i fattori positivi di questa esperienza, ma sono collaudati o magari dipendono da ragazzo a ragazzo?
O su qualcuno questa esperienza potrebbe essere più negativa che positiva?
Nella tua esperienza di figli di amici o ragazzi che hai ascoltato nel tuo blog, cosa puoi dirmi? A sentire le associazioni che organizzano ci sono solo lati positivi, però loro magari sono un po’ di parte.
Grazie
Ciao Maria, scusami, penso di non averti risposto sinora ma ho avuto moltissimo da fare. Il terzo punto un po’ mi inquieta. Prendere dieci chili in tre mesi, oltre a non essere sano, mi sa molto di disagio nascosto. Forse lì non è felice. Certo, la stessa esperienza in un paese europeo avrebbe consentito a voi genitori di visitarla e capire veramente che sta succedendo. Tra le esperienze che ho sentito, coloro che erano titubanti non sono proprio partiti. Da quello che mi scrivi forse penserei al lato psicologico e la farei rientrare, in fondo si è fatta una idea del paese e di cosa vuol dire affrontare esperienze nuove. Cerca solo di fare in modo che, qualsiasi cosa sceglierete, lei non la viva come un fallimento. Se dovesse restare sarà coraggiosa, se dovesse rientrare va bene così, non ha fallito nulla, ha fatto e poi chiuso una esperienza: altre ve ne saranno poi, quando si sentirà pronta.