consigli e risorse per essere cosmopoliti

IB o A-levels, quale scegliere?

educazioneglobale international baccalaureateAlcuni anni fa, una giornata piovosa e fredda che irrompeva nella primavera romana come un fulmine a ciel sereno, io e una mia amica andavamo a visitare una delle scuole internazionali della capitale, nella fattispecie una scuola che segue il curriculum inglese.

La mia amica aveva infatti ottenuto un appuntamento con un’altra mamma che ha i figli in quella scuola la quale, molto cortesemente, ci ha accolte, spiegato come funzionava e fatto fare un giro del giardino e della parte esterna dell’edificio. Tra una chiacchiera e l’altra, abbiamo scoperto che la dirigente scolastica era libera e siamo andate a parlare anche con lei.

E’ parlando con la dirigente scolastica che ho finalmente capito la differenza tra i due percorsi conclusivi del cursus studiorum britannico: gli A level e l’IB (a dire il vero, quest’ultimo, seguito da molte scuole internazionali di lingua inglese, anche americane e sostenibile – in teoria – anche in francese o in spagnolo).

Intendiamoci: conoscevo già i due sistemi, ma non avevo veramente colto quale potesse essere la bussola per guidare il genitore o l’allievo indeciso tra i due.

Il fatto interessante è che questa scuola internazionale è una delle poche che, avendo imboccato il sistema dell’IB anni fa, l’ha poi abbandonato per strada per ritornare al classico sistema inglese dei GCSE (nella versione migliorata che è quella “International”, dunque non GCSE ma IGSCE) e poi AS e A levels. Ma andiamo con ordine.

 

Cosa è l’IB? Cosa sono gli A levels?

Facciamo un passo indietro. La scuola superiore inglese dura 4 anni, dai 14 ai 18 anni. A 16 anni si sostengono degli esami che si chiamano General Certificate of Secondary Education (GCSE). Il numero e la scelta stessa delle materie dipendono dai singoli studenti. C’è un esame per ogni singola materia. Se uno studente supera questi esami, può accedere a determinati impieghi e corsi professionali, ma non bastano i GCSE per accedere a tutte le università.

Tra i 16 e i 18 anni, dunque, si sostengono gli A levels (il termine, se non ho capito male, sta per General Certificate of Education Advanced Level (GCE A level) e GCE Advanced Supplementary (GCE AS level).

Quello che comunemente è chiamato A level è un esame rivolto a studenti di 18 anni (in pratica è la nostra Maturità, che oggi si chiama Esame di Stato). Lo studente a questa età si specializza in determinate materie, solitamente quelle fondamentali per iscriversi al corso di laurea desiderato. In Inghilterra nessuna università prevede il diritto automatico di iscrizione e c’è dappertutto il numero chiuso. Non è quindi facile accedere alle università, tanto più a quelle prestigiose, come Oxford e Cambridge.

Tra GCSE ed A -levels ci sono anche gli AS levels (ossia i GCE Advanced Supplementary level). Gli Advanced Supplementary danno la possibilità agli studenti combinare studi anche divergenti, materie scientifiche e umanistiche, richiedono la metà delle ore di studio rispetto all’Advanced e due AS Level valgono quanto un Advanced per l’iscrizione all’università.

E l’IB?

L’IB, o International Baccalaureate (in italiano Baccellierato Internazionale) è sempre un “esame di maturità” e quindi un programma di studi superiori, ma con caratteristiche leggermente diverse.

Nato per i figli dei diplomatici, l’IB è un programma di Diploma sempre più diffuso che offre agli studenti l’opportunità per acquisire una formazione riconosciuta in tutto il mondo (per saperne di più si può consultare il sito www.ibo.org).

Alcune scuole internazionali di stampo britannico delle grandi città italiane (Roma, Milano ecc..) offrono entrambi i programmi.  Per alcuni genitori italiani si pone dunque il problema di quale sistema scegliere tra i due.

 

Cosa è meglio tra A levels e IB? 

Quale dei due sistemi dà maggiori opportunità ai fini delle ammissioni universitarie?

Entrambi i diplomi sono accettati sia dalle università italiane (a determinate condizioni) sia dalle università estere. Posto che nessuno potrà dire in assoluto quale sia il migliore, una differenza fondamentale tra i due esami e, dunque, tra i due programmi, sta nel numero e nella tipologia delle materie studiate, che influenzerà il percorso futuro di studi dello studente.

Mi spiego meglio, sempre per quanto ho potuto approfondire.

Nell’iter IGCSE – A Levels si portano inizialmente 10 materie, che poi diventano 6 e scendono – se non ho capito male – a 4 al livello di Advanced Level.  Ovviamente chi vuole e può ne sostiene di più, ma, sempre se ho capito bene, lo studente tra i 14 e i 18 anni si specializza molto. Questo fa sì che, in qualche modo, possa restringere i suoi interessi ad un determinato campo (storico, linguistico, scientifico, matematico e così via). Se è uno studente “math & science oriented” può scegliere tre materie scientifiche. Se è più un “liberal arts student” può portare un trittico di materie umanistiche, e via dicendo.

Nell’IB invece si portano sino alla fine 6 materie, che devono essere scelte tra sei diverse aree (lingua, seconda lingua, scienze sociali, scienze sperimentali, matematica, arti figurative). Bisogna inoltre sostenere un essay di “teoria della conoscenza”.

Dunque, l’IB comprende per forza un programma più ampio, mentre il sistema britannico dell’A level, ti consente, se vuoi, di restringere l’area di studio, anche se questo influenzerà la tua formazione e limiterà l’accesso a determinati corsi di laurea.

Pertanto, da quello che ho avuto modo di capire, la scelta tra IB e A level quindi, a parità di capacità linguistiche e di apprendimento dello studente, dipende dalla volontà o meno di specializzarsi già a 16 anni concentrandosi al massimo su ciò che si ritiene sarà la propria strada professionale, oppure mantenere una varietà formativa (anche per cultura personale), con il rischio però di affaticarsi e non riuscire ad ottenere i voti sufficientemente alti per accedere alle prestigiose e molto selettive università inglesi o americane.

Insomma, la sensazione è questa, che chi è un ottimo studente in tutte le materie farà bene in entrambi i sistemi, ma chi invece è bravo ma sbilanciato verso una determinata area (ad esempio il classico umanista che non ha il pallino della matematica) può ottenere voti più alti seguendo la strada degli A levels, dunque specializzandosi nelle sue materie “forti”. 

Aggiungo un’altra considerazione, del tutto personale. La scelta della specializzazione è vincente solo se si hanno le idee chiare su cosa fare “dopo”. Se lo studente ha già chiaro in mente che vorrà studiare medicina, o scienze o matematica, ingegneria, bene, ma se ha ancora le idee poco chiare è meglio che abbia una formazione più ampia.

Tutti questi ragionamenti valgono per lo studente di una scuola internazionale che voglia proseguire gli studi all’estero. Ma, come è bene noto, le scuole internazionali costano e non sono, quindi, per tutti.

 

Ma chi fa un liceo italiano e volesse continuare gli studi in Inghilterra invece di fare l’università italiana, cosa può fare?

In realtà anche chi viene dal liceo italiano può decidere di terminare i propri studi all’estero, trasferendosi in una boarding school inglese negli ultimi due anni di liceo e sostenendo gli esami lì.  Società e consulenti offrono aiuto alle famiglie che vogliano intraprendere questa (non meno costosa, ma forse più formativa) avventura. Tra le società che offrono consulenza in questo campo vi sono annoall’estero.it ed educationalconsultants.it

Inoltre, anche senza terminare l’anno scolastico in Inghilterra, gli studenti italiani possono accedere a determinate condizioni alle università inglesi. Quali sono queste condizioni? Per saperlo basta partire dal sito dell’UCAS.

E se qualcuno ha fatto questa esperienza, da studente o da genitore, spero la voglia narrare ad educazioneglobale!

 

Se vuoi partecipare alla discussione aggiungi un commento.  Leggi anche:

Comments

  1. Buon giorno,
    sono una mamma Italiana di due ragazzi di 11 e 12 anni, che in questo momento stanno frequentando una British school in Polonia, quindi seguono in sistema scolastico Britannico.

    Nella stessa citta’ ci sarebbe la possibilita’ di scegliere anche una scuola internazionale con IB programma dove saremmo propensi a spostarli perche’ pensiamo che sia meglio dare loro la possibilita’ di una piu’ ampia scelta a livello universitario in quanto non si devono preparare solo in alcune materie .

    La mia domanda comunque e’ questa: nel caso dovessimo ritornare in Italia, mi sapete dire se gli anni scolastici frequentati in Polonia in queste due scuole sono riconosciuti?

    Grazie

    Barbara

    1. Lascio una risposta più puntuale a chi ne sa più di me, ma in questo sito http://www.studiare-in-italia.it/studying/info-19.html trovi i titoli riconosciuti in Italia, tra i quali anche l’IB. Ovviamente sto parlando dell’accesso all’università, ossia al compimento dell’intero iter di studi fino all’IB. Per un rientro in itinere, ossia, ad esempio, a metà della scuola superiore, penso che li iscriveresti ad una scuola internazionale in Italia, no?

      1. In questo momento non lo so ancora, dipende da quando rientreremo in Italia.
        Quello che vorrei sapere e’ appunto se nel caso dovessimo rientrare durante gli anni delle scuole superiori gli anni frequentati in una scuola con IB program sono riconosciuti o meno in Italia

        1. normalmente gli studenti hanno diritto all’inserimento nell’anno corrispondente all’età anagrafica, salvo parere contrario del collegio dei docenti. Si fa una una domanda e si presentano documenti che illustrino il curriculum pregresso. Il problema non si pone per le scuole medie dove i programmi sono sovrapponibili, grosso modo. La cosa si può complicare se ci si vuole inserire al terzo anno di un indirizzo in Italia dove la documentazione della scuola di provenienza presenta lacune in quell’indirizzo. Ad esempio, se si vuole accedere al 4° anno di commerciale, e non si sono svolti programmi analoghi all’estero. Salvo casi particolari, non dovrebbero esserci problemi nell’inserimento allo scientifico o al linguistico. l’importante è chiedere per tempo alla scuola di destinazione.

          Una documentazione ministeriale è qui hubmiur.pubblica.istruzione.it/getOM?idfileentry=52246

          Spero basti.

  2. Ciao Elisabetta

    Io mi chiamo Beatrice, vivo a Londra, ho 15 anni e mi sto preparando per i GCSE, a settembre farò un ultimo anno nella high school (year11) io da grande ho intenzione di fare la cabin crew (le persone che lavorano in aerei) vorrei sapere cosa potrei fare quest’anno, perché mi hanno dato delle opzioni da scegliere tra Bisness, french, economics, music, danse e altre cose.. Per fare quello servono le lingue vero?? Io só inglese italiano e spagnolo, emi piacerebbe sapere quello che potrei prenderd al College e università
    Graziee

    1. fai quello che più ti piace, ma attenzione che alcune materie vengono considerate meno accademiche (e quindi inferiori) a livello gcse e potrebbero danneggiarti in futuro. Pertanto, escludi Business e Dance, e focalizza su materie fondamentali come Inglese, matematica, lingue varie.

  3. Ciao Elisabetta, ti ringrazio per il bellissimo lavoro che fai con questo blog 🙂
    Un saluto anche alle persone che sono intervenute nei commenti: tutto davvero utile ed interessante!

    Mi chiedevo se potreste darmi una mano per dei dubbi per i quali cerco risposte e chiarimenti:
    Sono un illustratore, e da anni vivo di questo. Ho lavorato molto e ho sempre trovato stimoli nella ricerca e nella sperimentazione di nuovi canali di comunicazione, e per questo ho deciso di espatriare e di fare una domanda d’ammissione alla UAL (University of Arts of London) per il corso di illustrazione. Ora il dubbio nasce dai requisiti per l’ammissione: copio ed incollo dal sito –

    Applicants are expected to have:
    1- A portfolio of work
    2- 1 GCE A Level or equivalent (achieved or expected)
    3 GCSEs grade C or above
    3- International Baccalaureate with 3 certificate passes, 2 at higher level and 1 at standard level, with a minimum grade 4 in each certificate pass
    4- Alternative qualifications and experience will also be taken into consideration
    5- IELTS level 5.5 or above if English isn’t their first language, with at least 4.5 in reading, writing, listening and speaking (please check our English Language requirements)

    Ora per i punti 1,4 e 5 non ho dubbi ma per il 2 ed il 3 ho trovato difficoltà a capire se basta l’esame di maturità o se invece devo procurarmi altri attestati..
    Sapreste aiutarmi in merito alla questione?
    Grazie in anticipo, Michel

    1. se avessi inserito il link sarebbe stato più facile orientarsi nell’interpretazione dei requirements. Comunque, quella università aderisce, come praticamente tutte le università inglesi, a un sistema centralizzato per le domande di ammissione all’università. Quindi dovrai fare l’application attraverso ucas.com, e dovrai indicare (e ti conviene) anche altre opzioni. L’esame di maturità basta, anche se è penalizzante rispetto ad altri titoli. Se ho capito bene sei anche un “mature student” per i quali valgono criteri leggermente diversi e più accomodanti. Siccome è una scuola vocazionale, dovresti farti una capatina in quella scuola e parlare con più persone possibile per capire come possono aiutarti nell’ammissione (vederti in faccia dimostra una tua motivazione, e poi è questione di psicologia). Inoltre potrebbero chiederti di fare prima un foundation year per riallinearti. Arts non è mia materia e mi fermo alle considerazioni generali suddette, ma essendo art una disciplina cd vocazionale sono più flessibili, da un lato; ma anche più concreti nel valutare le tue capacità attuali piuttosto che con pezzi di carta pregressi.

      In bocca al lupo!

  4. Salve,

    (Continuo la conversazione iniziata su FB)

    Ho 2 figli, ancora piccoli, iscritti ad una scuola internazionale di Milano, diploma IB.

    MI chiedo se esistono dei dati che mettono a confronto questa scuola o questo tipo di scuole con i licei italiani le o quelle di altri paesi (a livello di diploma).

    Confronto magari sui risultati ottenuti dagli studenti una volta arrivati all’universita’ (tipo le valutazioni che vengono fatte dalla Fondazione Agnelli, su cui pero’, anche li’, non ho trovato nulla), oppure fatti con parametri tipo “PISA”.

    La ringrazio nuovamente.

    Saluti.

    1. Daniele, non ci sono indagini dirette che mettono a confronto scuole IB e licei italiani. Ci si può fare una idea utilizzando informazioni indirette (chiamiamoli indizi) e verificare se queste informazioni indirette sono coerenti nel portarci da qualche parte (o, se ricorressimo all’ideale popperiano della falsificabilità delle ipotesi, nel non portarci da qualche parte). Ti raggruppo gli indizi.

      1) Esiste ormai una vasta panoplia di indagini internazionali che mettono a confronto i sistemi scolastici di vari paesi. Il più noto è l’indagine PISA dell’OCSE, ma vi sono anche le indagini Timss and Pirls di IEA e Boston College. Le due organizzazioni si concentrano sulle competenze degli studenti (l’Ocse) e sul curriculum (l’IEA); l’IEA ha condotto anche indagini su studenti alla fine del percorso di studi liceali e non solo su 15enni come l’Ocse. I risultati sono sovrapponibili e ti riporto due che interessano il confronto licei vs IB. E cioé il primo, e che gli studenti italiani, qualsiasi età e scuola, hanno problemi in media con la lettura, la matematica e le scienze qualunque sia l’età, anzi crescendo peggiorano rispetto al resto del mondo. Questo risultato è soggetto a una obiezione, e cioè che questo risultato non può essere attribuibile necessariamente alla qualità della scuola (o meglio dei suoi insegnanti) in quanto la performance degli studenti dipende in misura pesante dal background socio-economico degli studenti, e gli studenti italiani, per ragioni storiche ed economiche, hanno in media un background inferiore agli omologhi studenti internazionali. Per ovviare a ciò si possono fare delle correzioni statistiche, che nel nostro caso non modificano la sostanza. Ad esempio, prendendo i migliori studenti italiani (il top 5%) e confrontandoli con i migliori studenti di altri paesi le differenze non si riducono ma si ampliano. Ad esempio, il top 5% proviene molto probabilmente dai migliori licei italiani e si confrontano con i migliori studenti di altri paesi. Quindi il sistema scolastico italiano, compreso quello liceale, sembra soffrire nel confronto internazionale e ciò a prescindere dal constesto socio-economico. Quindi indizio n. 1.

      2) Un secondo indizio deriva dal fatto che in paesi come gli USA e UK, che performano nelle varie indagini di sistema, meglio o uguale al sistema italiano nei vari comparti, hanno mostrato una tendenza a ritenere l’IB migliore del sistema nazionale. Ciò si deduce dalla scelta che le scuole private fanno e dal fatto che le università riconoscono un favor agli studenti con IB rispetto ai sistemi tradizionali. Ad esempio, il sistema UCAS per la stessa disciplina attribuisce un punteggio maggiore al corso IB rispetto al corrispondente A level. Cioè il sistema nazionale inglese di ammissione universitaria ritiene l’IB meglio del proprio sistema. Tenuto conto dell’indizio n. 1, per la proprietà transitiva abbiamo anche un indizio n. 2.

      3) Un terzo indizio è dato dalla considerazione che le università più prestigiose danno dei risultati, complessivi o parziali, degli esami di fine corso liceale abbonando dei crediti o riconscendo un advanced standing. Ad esempio, l’MIT abbona crediti per coloro che hanno conseguito un certo punteggio al voto finale. Ma ciò vale solo se hai conseguito la licenza francese, l’abitur tedesco, l’A level inglese, l’AP americano e l’IB. Il diploma di maturità non è nella mappa. (http://web.mit.edu/firstyear/prospective/credit/intl.html); lo stesso per Harvard, che considera principalmente AP e IB, e case by case abitur tedesco e liceo francese. Indizio n. 3.

      Ci sono altre indagini che mettono a confronto le capacità critiche o di comprensione del testo, o in matematica degli studenti universitari italiani con quelli di altri paesi dopo il liceo. Ad esempio, una indagine USA vs Italia tra studenti universitari mostra che le capacità di analisi critica dei secondi è inferiore quando si tratta di argomenti logici, anche laddove non è necessaria una conoscenza scientifica. Una indagine OCSE sugli adulti ha mostrato che i laureati italiani, a prescindere dalla generazione, hanno una capacità di comprensione di un testo scritto inferiore a tutti i paesi presi in considerazione e che addirittura i laureati italiani comprendevano un testo peggio di un diplomato, che per qualche ragione non aveva potuto completare studi unversitari, olandese e finlandese. Un laureato italiano capisce un testo meno bene di un diplomato olandese.

      Tutto quanto sopra sembra andare in un’unica direzione. Cioè anche se non vi sono indagini specifiche, le informazioni indirette sembrano andare nella stessa direzione. Però attenzione alla media e alla varianza di una distribuzione. Il fatto che in media gli IB siano, forse, meglio di un liceo italiano non vuol dire che un liceo specifico italiano non possa essere migliore di una specifica scuola IB. Infatti anche tra gli IB c’è variabilità, solo che i risultati sono confrontabili e resi pubblici dalle scuole stesse che riportano ogni anno il voto finale medio della scuola. Questa forma di trasparenza è un altro elemento che può permettere di fare un confronto con un liceo italiano, dove confronti non se ne possono fare pur volendo visto che gli esami finali non sono standardizzati né standardizzabili, cioé confrontabili nel tempo e/o nello spazio.

    2. Caro Daniele, provo a risponderti, con un’avvertenza. Chi già mi conosce su questo sito (e non solo qui) sa che parlare di queste cose con me è un poco come parlare della sharia con il Mullah Omar, e quindi, sono il primo a riconoscerlo, il mio punto di vista è un pochino di parte: prendi tutto quel che ti dico, salvi i dati oggettivi che riferisco, con beneficio di inventario.
      Per “dati che mettano a confronto” i risultati delle scuole IB con altre, in particolare i licei italiani, si possono intendere, a mio avviso, almeno due tipi di dati.
      In primo luogo, può trattarsi di una comparazione dei risultati accademici, del tipo, per capirci, di quelle OCSE – PISA, che anche tu opportunamente citi, ovvero di quelle del più casareccio Eduscopio (del quale non ho una grandissima opinione, ma è un altro discorso), e qui ti confesso che non ne so molto. Può darsi che uno studio del genere esista, ma io non lo conosco, e mi fiderei dell’opinione negativa di Francesco 100; per massimo scrupolo, potresti provare a interpellare l’organizzazione – http://www.ibo.org- direttamente, o tramite la scuola che i tuoi figlioli frequentano, che è nella posizione, in quanto certificata in quel sistema, di saperne qualcosa.
      Si può però pensare anche ad un’interpretazione diversa, se accetti alcune mie assunzioni di fondo.
      Primo, converrai con me che un diploma di tipo liceale ha lo scopo essenziale di far accedere all’università. Detto altrimenti, non ha senso conseguire un diploma di IB, né di un liceo italiano di tipo tradizionale – il riferimento è alla “ricopertinatura” degli istituti tecnici, che adesso si chiamano licei anche loro- se poi si esclude a priori di andare all’università.
      Se ciò è vero, potrebbe allora essere sensato riferirsi non tanto ai risultati del liceo quanto ai risultati ultimi del percorso di studi, ovvero all’insieme di liceo e università.
      Secondo, e su questo punto so già che solleverò dissensi da parte di qualcuno. I risultati del percorso di studi così inteso, a mio avviso, sono essenzialmente risultati economici, ovvero sono espressi dalla posizione lavorativa conseguita dal laureato e – purtroppo- dal reddito che ne deriva.
      Mi si dirà che non sono cose così importanti, e che al mondo c’è ben altro. Può essere, ma rispondo quello che rispondono i professori di economia (se volete un riferimento per tutti, è nel “Principi e sistemi di economia per l’azienda pubblica”, di Elio Borgonovi): le valutazioni economiche, con tutti i loro limiti, hanno il pregio di essere oggettive, tant’è vero che chi le critica non le critica in quanto tali, ma come espressione di un certo sistema sociale, che rifiuta nel suo complesso. In altre parole, nessuno ha mai sostenuto che dare un prezzo a questo o quel bene sia sbagliato; ha sostenuto piuttosto che va cambiato il sistema sociale che porta a dare un prezzo ai beni, o per lo meno a certe categorie di essi.
      Se quindi si accetta un’assunzione di questo tipo, le statistiche alle quali guardare sono quelle dei risultati nel mondo del lavoro, e qui, se non mi inganno, il nostro sistema liceale/universitario ne esce proprio male.
      Il nostro diplomato “nazionale” il quale si laurei presso un’università parimenti nazionale deve fare i conti con una serie di dati di fatto. In primo luogo, nelle classifiche internazionali per trovare un’università italiana bisogna scendere, se non ricordo male, sotto il centottantesimo posto: se fossimo una squadra di calcio, giocheremmo in serie C.
      Viceversa, il diploma IB conseguito in lingua inglese – precisazione importante, perché esiste anche in versione francofona e ispanofona- è requisito normalmente previsto, basta consultare i relativi siti, per l’accesso alle università del mondo anglosassone, fra le quali, sempre a voler dar retta alle classifiche internazionali, vi sono le “top ten”, in primis Oxbridge.
      La classifica è bugiarda? Qualcuno, anche di recente sulla stampa nostrana, lo ha sostenuto, ed ha affermato che in realtà le università migliori sono le nostre… solo che il mondo non se ne è accorto.
      Vediamo se è vero, andando a vedere, perché è sempre qui che si casca, i risultati finali.
      In Italia, come ha potuto constatare chi ha letto i dati ISTAT pubblicati qualche lunedì fa sul numero del Sole 24 Ore dedicato all’università, pressoché tutti i laureati dei vari gruppi di discipline si situano, dopo tre anni dalla laurea, al di sotto dello stipendio medio nazionale, che è pari alla non pingue somma di 1302 euro netti mensili, dato ISTAT riferito al 2013 ultimo noto. Spesso non di poco: gli psicologi stanno a 978 euro, i giurisprudenti circa a 1000 euro. Anche che è al di sopra, come i medici, lo è di poco, più o meno millecinquecento euro, cito a memoria, a fronte di un corso di studi molto prolungato e impegnativo.
      Nel Regno Unito, dati che posso citare perché gli ho sentiti di persona all’ultima edizione di Study in UK, viceversa lo stipendio medio nazionale è di 1758 pounds, e il laureato si situa da subito al di sopra di questo valore medio, posizionandosi attorno ai duemila pounds, sempre netti mensili; è un dato complessivo, i dati disaggregati per tipo di laurea non li conosco.
      Di certo, si potrebbe dire di più e meglio, ma mi sembra che la conclusione sia chiara. Per qualsiasi precisazione, sono qui.

  5. Vorrei aggiungere un commento sulle cifre degli stipendi: non credo abbia senso confrontare in assoluto le cifre (1300 euro vs. 2000 pounds) perché il costo della vita è molto diverso tra i due paesi.

    Nella mia professione un neolaureato in Italia inizia guadagnando 25.000-30.000 euro lordi annui mentre il suo corrispondente inglese guadagna 30.000-35.000 pounds, ma va da sé che vivere a Milano o Roma e cintura è ben diverso che vivere a Londra o sobborghi. Pertanto, al netto, credo che i due neolaureati abbiano simili poteri di acquisto.

    In certe professioni un po’ transnazionali poi, col tempo, le cose addirittura migliorano, perché un datore di lavoro UK può avere grande vantaggio ad assumere un dipendente italiano o spagnolo e lasciarlo a lavorare nel suo paese perché, pur pagandolo abbondantemente sopra la media nazionale di quel paese (= il lavoratore fa una vita più che decorosa a casa propria, dove inoltre mangia meglio, va a sciare in inverno e/o al mare d’estate) ha ancora un risparmio rispetto ad assumere un professionista locale.

    E un inglese potrà difficilmente lavorare in paesi non anglofoni (anche se non pochi ci si trasferirebbero volentieri) perché non sa le lingue (questo è certo: noi conosciamo in media poco e male l’inglese, ma ci affanniamo tutti in qualche modo ad impararlo, gli inglesi al 95-98% sanno solo l’inglese perché non hanno, giustamente, necessità oltre la vocazione personale ad apprendere altri idiomi)

    A ciò aggiungiamo che in UK molti servizi sono a pagamento laddove ad esempio in Italia non è sempre così. In Italia si può ancora partorire in sicurezza in ospedali pubblici,gratuitamente. In Inghilterra non ci sarei andata manco morta. E in quello si può spendere tanto, ma proprio tanto (bisogna “pagarsi” almeno ginecologo, pediatra, ostetrica, anestesista…ciascuno che guadagna stipendi inglesi.E sperare che vada tutto bene, perché se ti serve malauguratamente qualche altro specialista, tanti auguri!).

    Perciò, considerando tutte le spese che ha una famiglia con figli (magari è diverso per il giovane single in carriera) e volendo condurre nel tempo vite simili nei due paesi, la mia esperienza è che la differenza di salario serva in larga parte a compensare le differenze di costi.

  6. Vi ringrazio per i contributi. Molto chiaro il fatto che non esistono dei dati oggettivi. Mi avete dato comunque ottimi elementi per perfezionare la mia opinione. Sicuramente chiedero’ indicazioni direttamente alla scuola sulle statistiche in loro possesso.

    Buona Giornata!!!

    Daniele

    1. Caro Daniele, prendo spunto dalla giusta osservazione di Francesco 100, non tutti gli IB sono uguali, anche se un minimo di qualità dovrebbe essere garantito, per suggerirti di chiedere anche, se la scuola dei tuoi figlioli ha il liceo, dove si sono iscritti all’università i relativi diplomati degli ultimi anni; tu non ci crederai, ma proprio oggi persona degna di fede mi ha parlato di un liceo IB in cui nessuno, e dico nessuno, si è curato di spiegare ai diplomandi che la domanda per iscriversi all’Università in UK si fa prima di aver conseguito la maturità ( e ci sono dei termini perentori). In altre parole, ti vendono la Ferrari, ma non ti dicono dove andarci a correre… Food for thought!

  7. Salve, ho 31 anni e sono diplomata, a breve mi trasferiro’ in Uk, ho il CAE, CPE, IELTS e TOEFL ( punteggi alti ) . Il mio problema e’ che per vari motivi sono uscita con un voto inferiore a 70 alla maturita’. Ho passato anni confusa sulla scelta dell’Universita’, finendo poi per non frequentare nulla.
    Ho sempre desiderato studiare in Uk ( sono gia’ informata su come funziona ) mi chiedevo alcune cose :

    1) L’eta’ penalizza o e’ possibile frequentare qualunque corso come Mature Student?

    2) Avevo pensato di prendere un secondo diploma in 1 anno da privatista, per avere un buon voto di maturita, potrei invece iscrivermi solo agli esami A levels in una scuola ( magari inglese o internazionale ) qui in Italia? Oppure dovrei iscrivermi per tutti i 5 anni? O fare prima il GCSE ?

    3) Leggevo sopra che e’ possibile iscriversi ad una scuola inglese e poi sostenere gli esami in una sede qui in Italia?

    4) In quanto e’ fattibile preparare 3 A levels da soli?

    Grazie mille

      1. Non posso studiare quello che mi interessa se non posso entrare all’Universita’ perche’ non ho il voto minimo di diploma di maturita’, da qui la necessita’ di sostenere gli A levels ( invece che un secondo diploma )

        1. Non ho informazioni per risponderti in toto, spero le abbia qualcun altro che ci legge. Certamente ci sono centri dove sostenere gli A levels da privatista come anche scuole che aiutano a prepararsi. C’è un forum di discussione inglese dove abbondano discussioni del genere http://www.thestudentroom.co.uk/showthread.php?t=2047973
          Quanto a sostenere gli A levels in italia alcuni licei italiani che sono diventati scuole Cambridge dovrebbero aprire anche agli studenti privati, ma che io sappia almeno a Roma nessuno ha iniziato a farlo (potrei però essere male informata).

          1. Buonasera, anch’io sto cercando di capire bene come scegliere il giusto liceo per mia figlia e anche a lei piacerebbe un liceo con percorso Cambridge. A Roma, zona centro o Prati, non c’è nessun liceo linguistico (questo è quello che vorrebbe fare mia figlia) con il percorso Cambridge, a parte il Vittorio Colonna che però offre solo il livello IGCSE che mi pare chiaro, anche leggendo questo forum, non serva assolutamente a nulla ai fini universitari… L’unico liceo internazionale IB italiano è il Visconti di cui non ci hanno parlato in maniera eccelsa. Qualcuno sa diversamente o ha altri licei internazionali da segnalare? Avremmo quindi pensato ad un liceo internazionale francese (Esabac).
            Al British Council di Roma mi hanno detto che loro non preparano per gli AS o A Level e l’Università di Cambridge mi ha risposto che questi percorsi possono essere fatti solo attraverso una scuola certificata Cambridge. Ma leggo, però, di qualcuno che sta preparando da privatista gli AS e A Level, potete pf darmi qualche indicazione?
            Grazie molte per il vostro contributo

          2. Ti rispondo sinteticamente:
            1. Il Vittoria Colonna è un liceo linguistico, non un International Baccalaureate (le scuole IB le trovi qui: https://www.educazioneglobale.com/2015/05/tutte-le-scuole-internazionali-in-lingua-inglese-a-roma/
            2. Lo studente italiano che intende accedere all’università inglese lo può fare benissimo con l’Esame di Stato italiano purchè con voti alti più altre cose (quelle chieste dall’UCAS: personal statement, lettere di presentazione dei professori, qualche altro credito… consulta https://www.ucas.com/
            3. Il liceo linguistico non è una buona scelta per chi vuole studiare all’estero. Il resto del mondo studia molte più materie scientifiche di quanto non ne facciamo noi allo scientifico! E comunque meglio una lingua saputa bene che tante conosciute superficialmente.
            4. Per gli indirizzi internazionali dei licei leggi questo https://www.educazioneglobale.com/2014/06/scientifico-linguistico-classico-o-europeo-purche-sia-un-liceo-internazionale/ però non bisogna farsi troppe illusioni sul “liceo internazionale” all’italiana, è sempre una via di mezzo.

  8. ciao ho trovato una società inglese NEC national extension college che svolge, tra le altre cose, corsi on line per preparare A-levels o IGCSEs. Mandano via posta il materiale necessario e puoi anche usufruire oltre che di lezioni on line anche di un tutor via Skype (cosi mi sembra di aver capito). Il costo è accessibile e alla fine puoi sotenere l’esame per cui ti sei preparato in Italia (se ci sono sessioni dell’esame di interesse) o direttamente in UK presso le sedi di NEC.
    Volevo chiedere se conoscete questa società e se i corsi organizzati sono effettivamente validi per chi non ha la possibilità di frequentare direttamente una Cambridge School in Italia.
    esistono anche altre offerte formative on line serie per preparare A-levels e IGCSEs?

  9. Suggerimento forse terra terra, ma potrebbe funzionare. Provare a chiedere a questa società i nomi di alcuni suoi clienti/diplomati che si sono trovati bene, nel senso che con il titolo conseguito sono stati accettati ad un’università reputata. Se poi operano in UK, anche il Ministero dovrebbe saperne qualcosa. Se la società di fronte a una simile richiesta risponde negativamente – “non possiamo, c’è la privacy, ecc.”- o non risponde, allora diffidare. Meglio perdere un’occasione che rimetterci.

  10. Io avevo trovato wolseyhalloxford, ma non so dare pareri o valutazioni.I candidati sostengono gli esami nelle sedi Cambridge che vogliono.Costo accessibilissimo.

  11. Ciao. Sai se è possibile prendere gli A-levels anche dopo il diploma? Non sarebbe come un doppio diploma? Ed è possibile prenderli in Italia prima di entrare in un’università inglese?

    1. Direi di sì, e sarebbe una sorta di doppio diploma.Però per essere competitivi andrebbero presi durante il diploma, anche solo un paio, in modo da presentarsi all’ammissione universitaria in tempo.

      1. Grazie per la risposta. Considera che io entrerei all’università da mature students. Sono stata ferma per diversi anni per problemi di salute, sono sopra i 21 anni. Sai se sarebbe possibile prendere il Baccellierato Internazionale in un anno? Fare magari due anni in uno da privatista in una scuola certificata?

  12. Ciao, mi chiamo Victor e ho 19 anni (quasi 20 a giugno). Sono italo-brasiliano e mi ritrovo ancora alla 2 superiore (per motivo personali sono smesso di andarci). E ora mi sono trasferito a Londra, però ora, voglio ritornare gli studi e prendere un diploma. Mi sapete dire per favore, cosa devo fare, se è possibile finire le superiori lì in Inghilterra anche se mi sono fermato alla seconda superiore, avendo quasi 20 anni? Io pretendo fare una università teologica. Mi potete dire come posso finire gli anni, dove dovrò andare, mi potete spiegare più o meno quello che dovrei sapere perché sono davvero volenteroso di finire gli studi però non so da dove iniziare. Vi ringrazio da subito.

  13. Salve, vorrei chiedere un’informazione, sperando che qualcuno mi risponda.
    Sono una ragazza di 17 anni, ho frequentato i primi due anni di un liceo scientifico in Italia, ma per motivo familiari mi sono dovuta trasferire, insieme alla mia famiglia, in Inghilterra.
    Purtroppo il mio inglese lascia desiderare, quindi quest’anno sto facendo un corso di lingua inglese al college, ma l’anno prossimo vorrei iniziare a fare i corsi per gli A-levels per poi iniziare l’universitá.
    Il punto è, è possibile per me, che non ho i GCSEs, iscrivermi a dei corsi per gli A-levels?

  14. Buongiorno,

    vorrei chiedere un consiglio a chi di voi pensa di iscrivere i propri figli ad una università anglofona. Mio figlio frequenta una scuola internazionale in Giordania ed è all’11th grade dell’IB. Ha iniziato il suo percorso in una scuola internazionale a Ginevra, poi ha continuato a Roma, ora ci troviamo ad Amman sempre per motivi di lavoro.
    Durante l’estate, che tipo di stage o corsi, magari presso qualche Università, potrebbero essere utili, in modo da arricchire il suo curriculum con qualche esperienza in previsione di applicare per l’università?
    Avete esperienze simili da condividere?
    Grazie a tutti
    Donatella

    1. per scuole anglofone si intende una gamma talmente ampia di università e paesi che sarebbe difficile rispondere. Ad esempio, ci sono molte università olandesi o svedesi che hanno corsi di laurea completamente in inglese.

      Per quanto riguarda corsi di “enrichment” per l’estate, ci sono diverse possibilità, ma purtroppo hanno due caratteristiche: sono principalmente localizzate negli USA e sono costose.

      Cerca pre-college programme su google, dovresti trovare diverse offerte che consistono in corsi universitari aperti anche a studenti di scuola superiore, di norma tra 6 e 8 settimane. Ogni università ha una programmazione diversa e requisiti di ammissione diversi. Vi sono anche formule meno impegnative con un minor numero di settimane. Per queste ultime sulla East Coast ci sono Brown University, Johns Hopkins University e Georgetown University. Hanno sia corsi impegnativi che più brevi. Comuqnue metti in conto impegno del ragazzo (non proprio una vacanza in montagna) e un gruzzoletto da spendere.

      Vi sono anche corsi e camp specializzati a seconda delle diverse esigenze e interessi. Ad esempio, uno che mi sarebbe piaciuto frequentare se fossi stato giovane sono i corsi di debate competitivo. Nelle scuole internazionali ci sono UN Model e simili, ma è possibile trovare formati alternativi e cimentarsi con altri ragazzi altrettanto interessati e appassionati. Però per questo bisogna identificare l’interesse specifico (matematica, lab, leadership, etc.).

      Devo dire che ci sono anche corsi presso università inglesi, con una componente accademica. Sono rivolti però agli americani e a chi vuole miglirare l’inglese. Pertanto i costi sono altrettanto alti, ma l’offerta è più limitata. Sono società private che organizzano corsi utilizzando il campus e le strutture dell’università. Comunque il sistema di ammissione alle università inglesi così come è con gli UCAS non permette di “valutare” più favorevolmente chi partecipa a queste iniziative.

      1. Grazie infinite Francesco per le dettagliate informazioni.
        Ha però una valenza credo, inserire nel personal statement una serie di attività che si sono fatte durante gli anni di liceo/high school e durante le vacanze estive che possono essere anche attività di volontariato o il corso per diventare bagnino.
        Cercavo di identificare quale è la chiave giusta per scrivere un buon personal statement il prossimo anno, visto che oramai questi ragazzi sono attivissimi, fanno mille attività, hanno molti interessi, per cui forse di deve puntare a qualcosa di diverso o originale… non saprei. Lessi da qualche parte che un personal statement ben scritto ed originale fa la differenza tra centinaia di altri per l’accesso ad università inglesi o americane, anche a parità di votazioni. Non so se questo sia il post giusto per iniziare questa discussione, però sarei molto interessata a ricevere delle informazioni.
        grazie ancora, ciao.

  15. Ragazzi, io sono in quarta superiore e ho deciso di lasciare la scuola per dedicarmi un anno agli studi A level. Secondo voi avrò qualche problema per la riconoscenza in Italia?

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *