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A Brescia una scuola innovativa: il Liceo Internazionale per l’Impresa Guido Carli

educazioneglobale scuole verdeEducazioneglobale si interessa, tra le altre cose, di scuola e di scuole (e di università). Per questo motivo, è andato a raccogliere alcune informazioni su un Liceo che offre un programma diverso dagli altri: il Liceo internazionale per l’impresa Guido Carli, con sede a Brescia.

Nella seconda metà del secolo scorso, i produttori bresciani, detti “tondinari”, grazie alle loro acciaierie tascabili, piccoli impianti innovativi, più versatili ed efficienti di quelli tradizionali, raggiunsero i vertici mondiali della qualità, tanto da essere soprannominati “i giapponesi d’Europa”.

Potrebbe accadere lo stesso nei prossimi anni, nel settore dell’istruzione superiore?

Per scoprirlo, Francesco S. è andato a Brescia, per raccontare ad Educazione Globale il suo incontro con la Dirigente scolastica del Liceo Guido Carli, la professoressa Barbara Ongaro, che ho avuto occasione di conoscere anch’io a Roma, qualche tempo dopo.

educazioneglobale Liceo Guido Carli di Brescia 2Il Liceo Carli (www.liceoguidocarli.eu), è una scuola paritaria, che ha sede a Brescia Due, il quartiere moderno della città, che sorge a sud della linea ferroviaria Venezia-Milano, all’interno di un edificio che ospita l’Unione industriali bresciana. Per tal motivo, l’aspetto non è quello di una scuola tradizionale: all’ingresso, c’è un banco ricevimento che ricorda quello di una banca, o di una grande impresa; le aule sono ad emiciclo, come quelle dell’università, o dei centri di formazione per adulti, i tradizionali corridoi sono sostituiti da un open space con divisori da ufficio, che delimitano le zone studio e gli spazi per riunione. Insomma, un ambiente “da adulti”.

La professoressa Ongaro è una persona che ci si immaginerebbe senza difficoltà ai piani alti di una qualsiasi azienda: ci riceve puntuale, in uno degli spazi riunione di cui si diceva.

Professoressa, da quanti anni esiste questo istituto?

L’istituto è stato avviato dal settembre 2012, e siamo partiti subito con la formula attuale: siamo una scuola paritaria in cui, grazie ad una sperimentazione autorizzata dal Ministero (per chi  volesse il riferimento preciso, è il D.M. 13 settembre 2013, prot. n°766), si può conseguire il diploma di scuola secondaria superiore, ovvero di maturità, in 4 anni (dei licei quadriennali si è scritto anche su questo blog). In realtà, a dirla tutta, il progetto attivato nel 2012 prevedeva già un impianto sostanzialmente quadriennale, ma con la possibilità, per gli allievi, di frequentare un eventuale quinto anno da dedicare ad approfondimenti, esperienze formative anche a carattere seminariale e quasi professionalizzante. Il decreto del Ministro del 2013 ha solo – per così dire – “legittimato” la quadriennalità.

Qualche dato numerico?

Attualmente, sono attivate la prima e la seconda classe: non abbiamo ancora terminato il primo corso di studi, e quindi non ci sono, allo stato, studenti già diplomati. Gli iscritti attuali sono trentacinque, distribuiti più o meno in parti uguali fra la prima e la seconda. In futuro, intendiamo ampliarne il numero, ma in linea di principio non pensiamo di superare le tre sezioni.

Ci risulta dal sito web della scuola che è previsto un esame di ammissione. Può dirci qualcosa di più?

L’esame consiste anzitutto in uno scritto di italiano, una prova logico-matematica ed una di lingua inglese: valutiamo, tra l’altro, la capacità di problem solving e di lavorare in gruppo, anche attraverso un colloquio individuale. Il risultato esprime un rating, non un ranking, nel senso che vengono ammessi solo coloro i quali raggiungono il livello richiesto. Dunque può accadere che i posti a disposizione non vengano tutti coperti. Per dare un’idea – cito a memoria – il primo anno abbiamo riorientato verso altri istituti quindici aspiranti su quaranta; il secondo anno soltanto tre o quattro, su un ugual numero di domande. Probabilmente, si è svolta un’autoselezione, nel senso che, già dal secondo anno, si è rivolto a noi solo chi era già interessato a questo tipo di percorso.

Domanda indiscreta: i costi?

Attualmente la retta, senza tener conto di eventuali agevolazioni, è di 8.000 euro all’anno, che peraltro non coprono per intero i costi, sostenuti per il resto da finanziatori privati. La scuola non riceve invece contributi pubblici significativi.

Veniamo alla didattica: come reclutate gli insegnanti?

In quanto scuola paritaria, non siamo vincolati né alle graduatorie della scuola pubblica, né al relativo contratto di lavoro. Siamo in grado di formulare offerte di sicuro interesse, anche per docenti che vengono dall’estero.

educazioneglobale Liceo Guido Carli di BresciaIl vostro sito riporta le linee generali dell’orario e dei programmi. Può dirci qualcosa in dettaglio?

Con piacere. Nel sito ci si limita appunto alle linee generali, perché il programma è molto individualizzato. Per fare un esempio, al momento presente abbiamo due studentesse che hanno scelto di studiare il greco antico, e, per loro, è attivato l’insegnamento apposito.

L’orario settimanale è di ventinove ore, ma comunque la scuola è aperta anche al pomeriggio, per varie attività. Dell’orario, al presente circa la metà prevede l’insegnamento o in lingua inglese (per cui sono presenti per ogni ora due docenti, di cui uno di madrelingua) ovvero nella seconda lingua straniera, con il progetto di attivare anche l’insegnamento in lingue straniere ulteriori.

L’obiettivo per ciascun alunno, al termine del quadriennio, è un livello C1 in lingua inglese e un B2 per ciascuna delle altre lingue straniere studiate, e intendo in ogni caso livelli del quadro europeo di riferimento, attestati da certificazione ufficiale (un commento: è un obiettivo di tutto rispetto, sia perché in assoluto è un livello elevato – di regola un B2 nella lingua nazionale consente ai cittadini dell’Unione di accedere ai concorsi pubblici dei Paesi membri – sia perché il conseguimento di una certificazione è un dato controllabile). Le lingue attivate al presente sono quelle del sito: Inglese, Tedesco, Spagnolo, Francese, Cinese, Giapponese.

E adesso un’altra domanda cattiva. Siamo al colloquio di ammissione all’Università di Oxford, e l’intervistatore chiede al vostro diplomato: “Ma perché questo liceo non ha la certificazione IB?”. Lei cosa consiglierebbe di rispondere?

Naturalmente, i nostri programmi tengono conto, come fatto scientifico, anche dell’esperienza dell’IB, con la quale, ad esempio, hanno in comune la struttura “a diamante”. La nostra però vuole essere una scuola superiore italiana: vogliamo proporre un nostro modello, e una nostra esperienza. Per lo stesso motivo, per le materie insegnate in lingua inglese, non è al momento prevista una certificazione Cambridge – IGCSE.

Già che vi abbiamo accennato: e dopo il diploma? Avete in essere rapporti con università straniere?

Siamo in corso d’opera: è uno dei nostri obiettivi…ma al momento non posso anticipare nulla. Magari ci rivedremo quando avremo definito?

Ci salutiamo, quindi, con la promessa di rivederci in un prossimo futuro: per il momento il giudizio è positivo, anche se sulla sperimentazione quadriennale non tutti sono della stessa opinione. Non appoggiarsi ad un modello già esistente, com’è il pur pregevolissimo International Baccalaureate (o IB, se ne è scritto qui), è una scelta coraggiosa.

Il tempo dirà se il voler proporre un nuovo percorso liceale italiano (ed è qui che l’analogia con l’acciaio bresciano è parsa non azzardata) è una scommessa vincente o meno.

Nel frattempo, un suggerimento: un percorso di qualità, per diventare un modello, necessita anche di un’attenta promozione. Fuor di metafora, istituti di questo tipo dovrebbero intanto moltiplicarsi sul territorio e poi essere fatti conoscere, per lo meno in ambito europeo. In fondo, possono essere di ispirazione anche per chi dovesse riformare, un domani, la scuola pubblica, adottando un modello “a diamante”. con percorsi diversi nell’ambito della stessa scuola superiore (anche di questo si è scritto sueducazioneglobale).

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