consigli e risorse per essere cosmopoliti

Anno scolastico all’estero per gli studenti dei licei: come funziona

A giudicare solo dal numero di commenti arrivati al post Il quarto anno di liceo negli USA…e poi? (67, al momento), post che, per giunta, non è neanche più aggiornato, la questione dell’anno all’estero durante la scuola secondaria di secondo grado è una di quelle che più interessa (e, parallelamente, angustia) i genitori e studenti italiani.

In questo post, quindi, racconto tutto quello che so sull’argomento “anno all’estero”, certa che – tra coloro che mi leggono – c’è qualcuno che ne sa più di me, che può aggiungere attraverso i commenti, informazioni utili per tutti e rettificare eventuali miei errori.

E’ superfluo dire che sarebbe utile ricevere, tra i commenti, sia i racconti dei genitori, sia quelli degli studenti, veri protagonisti dell’anno di scuola all’estero: ragazzi, vi aspetto!

Innanzitutto chiariamo di cosa si tratta: della possibilità di trascorrere un anno o una parte di esso, studiando in una scuola in un paese straniero. In realtà la normativa non parla di “anno all’estero” bensì di “mobilità studentesca internazionale individuale” e la disposizione principale che può interessare lo studente e il genitore è la Nota del MIUR n. 843 del 10 aprile 2013 che ha per oggetto, appunto, le Linee di indirizzo sulla mobilità studentesca internazionale individuale. Cercare questa Nota sul sito del MIUR è come cercare un ago nel pagliaio, fortunatamente l’organizzazione dei periodi di studi all’estero è anche un business per tante società e, dunque, si trovano riferimenti alla Nota un po’ ovunque, compresi i siti web delle scuole.

Cosa dice la Nota 843 del 2013?

La Nota è rivolta alle scuole e non agli studenti, ma, leggendo le disposizioni, si comprende cosa può fare lo studente e cosa deve fare la scuola.

La Nota parla della possibilità, per gli studenti, di fare “esperienze di studio all’estero”, considerate parte integrante dei percorsi di formazione e istruzione, regolamentandone il riconoscimento, ai fini della riammissione nella scuola italiana. Tali “esperienze di studio all’estero” possono avere una durata variabile, sebbene non superiore all’anno scolastico. Dunque la loro durata può variare da un bimestre ad un anno.

Inoltre, esse non sono limitate ad un preciso anno di scuola. Se ne evince che, escluso il primo anno di scuola superiore (in cui non si farebbe in tempo ad organizzarsi, mi pare di capire) e l’ultimo (perché, avendo l’Esame di Stato, un’assenza anche solo di 3 mesi sarebbe suicida), tutti gli studenti di scuola secondaria di secondo grado del secondo, terzo, e quarto anno, possono partecipare. Infatti, gli enti e le società che organizzano o facilitano queste esperienze, si rivolgono ai ragazzi tra i 15 ed i 18 anni e alle loro famiglie.

Di fatto, in Italia quasi tutti decidono di partire durante il quarto anno di scuola superiore, ma questa è una scelta legata al percorso di studi italiano: in questi tutte le scuole il quarto anno è il meno “traumatico” per assentarsi. Attenzione, però, se qualcuno pensasse di terminare la scuola superiore all’estero, partire al quarto anno è una scelta spesso fallimentare, occorrerebbe muoversi prima, come è emerso da molti commenti al post Il quarto anno di liceo negli USA…e poi?.  Il rischio di perdere tempo, infatti, è alto, considerando che le scuole di altri paesi solitamente prevedono un percorso quadriennale e non quinquennale, come quello italiano.

La Nota 843 stabilisce poi che le scuole devono favorire e sostenere la scelta dello studente e facilitare il suo rientro nella classe d’origine. Fatto salvo questo principio, per il resto le indicazioni sono volutamente generiche, lasciando, quindi, autonomia al singolo istituto in merito alle modalità di reinserimento.  In caso di sospensione di giudizio, devono essere definite delle procedure idonee per formulare lo scrutinio finale prima della partenza dello studente (quindi, senza aspettare le verifiche di settembre). E il periodo all’estero, qualsiasi sia la durata, non deve comportare la perdita dell’anno scolastico in Italia, piuttosto i Consigli di classe dovranno stabilire se e in quali materie sarà necessaria un’integrazione. Purtroppo alcune scuole non si adeguano, altre non sanno come comportarsi, altre ancora temono o già soffrono una “fuga” di studenti che rende difficile l’organizzazione di classi e programmi.

Chi può farlo?

In teoria è un’esperienza possibile per tutti (anche se, nel caso in cui non si riesca ad ottenere una borsa di studio, è limitata dai costi a chi può permettersela). In pratica, tuttavia, capacità di adattamento e maturità sono requisiti importanti ai fini dell’esperienza. Inoltre, anche il rendimento scolastico è importante. Chi ha molte difficoltà viene sconsigliato, quindi serve o servirebbe una buona performance scolastica pregressa.

Per paesi dove si parlano lingue che si studiano a scuola – come inglese, francese o spagnolo, sarà avvantaggiato chi ha una competenza linguistica di livello almeno B2. In realtà c’è la possibilità di andare anche in paesi dove si parlano lingue che non sono generalmente studiate nelle scuole italiane (come il cinese mandarino, che è offerto da poche scuole sul territorio nazionale) e questo non scoraggia alcuni studenti. In questo caso, però, il soggiorno per essere fruttuoso è bene che duri tutto l’anno scolastico.

Come sono organizzate le scuole?

Ogni scuola deve inserire nel POF, il Piano per l’offerta formativa, l’opportunità di fare periodi di studio all’estero.

Alcune scuole, recependo appieno le linee guida del MIUR, organizzano esse stesse scambi con scuole site in altri paesi (e possono candidarsi per l’Erasmus +); altre ancora hanno una vera e propria figura di “tutor per la mobilità”, spesso si tratta di una docente di lingua straniera, ma non necessariamente.

In molte scuole non esiste nulla e spesso, a quanto sento, nei licei Classici in particolare sconsigliano e ostacolano l’anno all’estero, per via della difficoltà di recupero dei programmi di latino e di greco.

In genere i licei sono molto restii a lasciar andare uno studente e questo è un elemento da considerare quando si sceglie il percorso di istruzione superiore.  Una delle domande più importanti da porre in occasione dell’Open Day di una scuola superiore è proprio quale è l’atteggiamento della singola scuola verso i periodi di studi all’estero. Se si ritiene lo studio all’estero una esperienza importante, meglio allora orientarsi verso una scuola superiore che abbia una vocazione internazionale (e questo ci suggerisce di leggere bene i POF prima di scegliere una scuola!).

Come organizzarsi con la propria scuola (se la scuola non è organizzata?)

Intanto è bene leggere le disposizioni del POF sulla mobilità, capire se la propria scuola organizza scambi con l’estero e se è favorevole a periodi di studi all’estero, nonché se esiste una figura di tutor della mobilità. Poi è bene, nell’ordine, comunicare la propria intenzione di fare un periodo all’estero e descrivere bene il programma che si andrebbe a fare. La comunicazione va fatta al tutor per la mobilità (se c’è) e al Consiglio di Classe, che normalmente dà un parere al riguardo. Come questo vada fatto, immagino vari di caso in caso, ma, se ci si appoggia alla onlus Intercultura o ad una delle altre società che offrono programmi simili (v. più sotto per un elenco sommario), si sarà guidati nel percorso.

Tempistica ottimale

Il periodo di scuola all’estero va pianificato per tempo. Vedo che l’esperienza generale suggerisce di segnalarlo anche con un anno di anticipo, ossia tra ottobre e dicembre dell’anno precedente a quello del periodo di studio. Orientativamente, per chi partisse al IV anno, entro il 15 dicembre del 3° anno di studi.

Quale destinazione?

Si può scegliere tra tante destinazioni, a seconda della lingua che si intende studiare e delle materie che si devono o vogliono seguire. Per esempio, se interessa portare avanti il Latino o il Greco, il Canada o alcune scuole del Regno Unito sono scelte migliori degli Stati Uniti. Alcune società, consentono di scegliere non solo il paese e la città ma anche la singola scuola.

Stati Uniti e Canada sono le mete preferite da coloro che desiderano coniugare lo studio con esigenze sportive di vario tipo. Per chi non vuole perdere parte degli studi, molto consigliato è l’altro emisfero: andando in Nuova Zelanda ed Australia si possono utilizzare i periodi di vacanza (iniziando il term a luglio, se non ho capito male) e rientrare prima, perdendo un numero minore di mesi di scuola.

Sì, ma quanto costa?

L’esperienza di un periodo di studio all’estero è un investimento per il futuro, se non altro un investimento culturale, per sviluppare – a seconda del paese prescelto – la consapevolezza di una cittadinanza più europea o globale. Vi sono destinazioni, come gli Stati Uniti, che hanno un costo inferiore perché le famiglie ospitanti sono volontarie. Alcuni enti, come Intercultura (ma non solo), mettono a bando borse di studio a copertura almeno parziale del periodo di studi esteri, mentre altre non lo fanno.

Cosa succede al rientro a scuola in Italia?

Le singole modalità di riammissione al rientro variano da scuola a scuola, sempre per via dell’autonomia scolastica.

In generale, si torna in Italia con le valutazioni conseguite all’estero ed il lavoro svolto (pagelle, descrizione del programma ecc..) e le si presenta al Consiglio di Classe. Se lo studente ha superato i requisiti minimi nella scuola all’estero, la scuola italiana lo riammetterà: lo studente che si assenta per studiare all’estero non può perdere l’anno.

Il Consiglio di classe può però decidere di sottoporre lo studente ad un colloquio valutativo. Dalle esperienze che ho raccolto, molti studenti si ritrovano a dover recuperare quanto tralasciato, quindi vale la pena cercare di studiare all’estero almeno le materie fondamentali del proprio indirizzo.

Enti e Società a cui rivolgersi

Di enti e società che organizzano soggiorni di studio all’estero ve ne sono tantissimi. Provo qui a fare una carrellata dei più noti, certa che ne ho tralasciato qualcuno. Quasi tutte le organizzazioni prevedono un colloquio di selezione (in genere a pagamento), in cui vengono valutate le conoscenze linguistiche ed il profilo psicologico del candidato.

La prima è una Onlus ed è Intercultura che ogni anno manda all’estero centinaia di ragazzi. Intercultura è la pioniera del settore in Italia e costola dell’American Field Service (AFS). La storia di Intercultura è bellissima e invito tutti a leggerla qui; a me ha ricordato tanto un’altra organizzazione internazionale nata per favorire il dialogo tra culture e per promuovere la pace, quella con la quale le mie figlie più grandi partecipano a campi internazionali nei mesi estivi, il CISV, di cui ho parlato qui.

Intercultura organizza soggiorni studio in quasi tutti i paesi del mondo, con programmi che possono durare da 2 mesi a un anno, a seconda della destinazione scelta. Offre agevolazioni e borse di studio, a seconda del Paese prescelto, del merito e della fascia di reddito. Oltre alle borse conferite direttamente da Intercultura (che prevedono generalmente una riduzione della quota di partecipazione al rimborso spese), sono previste ogni anno centinaia di borse messe a concorso da aziende, enti o banche italiane che coprono per intero il costo del soggiorno all’estero.

WEP organizza soggiorni scolastici in Europa e paesi extra europei. Ogni anno assegna borse di studio agli studenti meritevoli, così come STS ITALIA.

EF /Education First organizza soggiorni in Europa e paesi extra europei, Interstudioviaggi organizza soggiorni in Europa e paesi extra europei. Ogni anno sono previste borse di studio erogate da aziende, banche e scuole estere. Se non ricordo male con questa agenzia si può anche scegliere la singola scuola di destinazione. AFSAI Organizza anche volontariato internazionale. Altre società simili sono MB – Scambi culturali, International Study Vacation, STI TRAVELS – Study Travels International, YOUABROAD, anno all’estero, YFU Italia, MLA, che opera dal 1974, e ve ne sono molte altre che avrò dimenticato.

Infine, una menzione di altre possibilità. I Collegi del Mondo Unito (di cui è parlato nei commenti a questo post) invece, offrono ai soli meritevoli una borsa di studio generosissima per un programma biennale che porta a conseguire l’International Baccalaureate, con il quale si può accedere alle università di moltissimi paesi. La partecipazione è riservata agli studenti italiani che frequentano per la prima volta il terzo anno di un istituto di istruzione superiore e che siano, di norma, di età compresa tra i 16 e i 17 anni e 6 mesi. Le associazioni tipo Rotary o Lions club propongono dei programmi scambio; ne so poco (qualsiasi commento è benvenuto!) ma occorre essere presentato da un loro socio

Se ti piace questo ‘post’ diffondilo! Ti potrebbero anche interessare:

Comments

  1. Ciao Elisabetta
    Ti ringrazio molto per il tuo utilissimo sommario sull’argomento! Mia figlia sarebbe interessata a questo tipo di esperienza e, per nostra fortuna, abbiamo degli amici che potrebbero ospitarla in Canada. Pertanto non abbiamo bisogno di agenzie intermediarie. Come possiamo muoverci in questo caso? Sai darmi delle indicazioni? Grazie mille. Cristina

    1. Buongiorno Cristina anche noi abbiamo delle conoscenze in USA ho letto solo ora il tuo post e volevo sapere se dalle tue ricerche è possibile baipassare le agenzie od è proprio così difficoltoso come dicono tutti
      Grazie Angelica

      1. ciao, come ti hanno scritto da soli direttamente potrebbe essere difficile, perchè occorre la scuola locale che accetta iscrizione e il visto e tutto il resto- tipo assicurazione etc.. so che però è possibile con alcune associazioni anche tipo annoallestero.it (credo non sia nominata sopra) iscriversi chiedendo di essere inseriti nella famiglia che già si conosce, quindi come se scegliessi tu la famiglia eil posto e loro pensano alla scuola e a tutto il resto. magari ti è utile come soluzione!

    2. Buongiorno Elisabetta, la strada sarà ovviamente è in salita ma assolutamente non è impossibile. A vostro vantaggio però ci sono in costi ridotti di non poco. Ci son due passi principalmente da fare: Il primo è quello di cercare la scuola, contattarla ed eventualmente parlare con il direttore per quanto riguarda la disponibilità ad accettare un exchange student per il periodo di tempo che a voi interessa; il secondo è quella di cercare un assicurazione sanitaria per vostra figlia. Se intende stare oltre i sei mesi sarà la scuola stessa a rilasciare un certificato di accettazione che le permetterà di ottenere il visto per poter stare l’intero anno. Se volete maggiori informazioni potete contattarmi alla mia mail: mouad99@tiscali.it, sarò lieto di aiutarvi. Io attualmente, e fortunatamente, sono proprio nel bellissimo paese da voi citato, Canada.

  2. Stessa cosa anche per noi. Nostra figlia il prossimo anno scolastico lo vorrebbe fare negli USA dove abbiamo degli amici disponibili ad ospitarla ma non sappiamo come muoverci per quanto riguarda la scuola. Vorremo by-passare le associazioni che sono assai costose, con una di queste nostro figlio aveva fatto il quarto anno sempre negli USA ma la spesa é stata alquanto elevata e l’associazione é stata decisamente deludente.

    1. Per Cristina e per Adriana, avendo amici disposti ad ospitare le vostre figlie il primo passo mi pare ovvio: identificate o fatevi indicare le scuole del luogo dove risiedono i vostri amici e scrivete alle singole scuole chiedendo se possono iscrivere per un anno un exchange student europeo e quali documenti servono.
      Ho provato per curiosità a fare una ricerca su google con le seguenti parole – “how to” “exchange student” in – (aggiungere Canada, US e vengono fuori anche agenzie del luogo e punti informativi pubblici).
      Ho anche scritto, per il Canada, “canada department education accepting exchange students”…. i risultat della ricerca sono promettenti.
      Insomma, chi vuole bypassare le società che fanno questo di mestiere deve fare un pò di lavoro, ma con internet non è difficile.

  3. Grazie mille Elisabetta provvederemo ad informarci presso le singole scuole e a prendere contatti direttamente con loro

  4. ciao Elisabetta, io ho proposto a mia figlia di partecipare già da quest’anno al concorso di intercultura per un anno all’estero. frequenta attualmente il primo liceo. cosa pensi, tu o altri che hanno già fatto l’esperienza, potrebbe essere prematuro? quali sono i requisiti per vincere la borsa di studio oltre al reddito non elevato?
    grazie

    1. Per i requisiti devi chiedere direttamente a Intercultura. Per la tempistica, so che il primo anno normalmente non lo fa quasi nessuno, ma Intercultura ha vari programmi, alcuni dei quali coprono anche il periodo estivo, mi pare, quindi perchè no.

    2. Ciao Maria, io vinsi la borsa di studio con intercultura anche se alla fine essendomi stato assegnato uno stato in asia minore non gradito nè da me nè dai miei genitori vista l’attuale situazione politica instabile, cambiai associazione. Non son necessari particolari requisiti se non quello di essere motivati, essere consapevoli di voler affrontare l’esperienza di anno all’estero e ovviamente avere una buona media scolastica. Quello che io le consiglio è di parlare con sua figlia, farla incuriosire a tal punto che faccia lei stessa ricerche su internet e si informi. Il suo entusiasmo e la sua voglia di partire dopo essersi ben informata su cosa significa fare quest’esperienza le sapranno dire la risposta che cerca.

  5. un’altra domanda, oltre agli usa quali sono a parere vostro gli stati nei quali il sistema scolastico è efficiente e quindi varrebbe la pena soggiornare?

    1. In Europa, quasi tutti i paesi hanno scuole meglio funzionanti delle nostre… Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Svezia…you name it… comunque il focus è sull’esperienza anche culturale ed umana, non solo su quella linguistico – accademica.

  6. Ciao Elisabetta.
    Sono uno studente del liceo scientifico di Siena, frequentante il terzo anno. Sarei molto interessato a trascorrere il quarto anno all’estero (sto pensando agli US o al Belgio). Vorrei chiederti alcune delucidazioni sulle spese: quali sono sostenute dal MIUR? E quali dovrebbero essere invece sostenute dalla mia famiglia?
    Avrei dubbi anche riguardo l’ambito sportivo. Pratico calcio a livello semi-professionistico, durante l’erasmus potrò continuare il percorso calcistico?

  7. Ciao Giorgio, il fratello di un mio conoscente sta frequentando l’Università negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio ottenuta grazie al calcio ( ora gioca in un college). Non so come funzioni ma questo conoscente mi diceva che c’è la possibilità di avere una borsa di studio anche per le scuole superiori americane. Si era appoggiato ad una organizzazione che credo si chiami collegelifeitalia. Non so se sia una organizzazione seria o no, te lo segnalo solo perché ne ho sentito parlare e so per certo che questo ragazzo ora studia e gioca negli Stati Uniti.

  8. Un’ultima domanda: so che Intercultuta ha posti a numero chiuso per l’iniziativa Erasmus+, secondo quale criterio vengono fatte le graduatorie?

  9. Grazie Elisabetta per l’articolo veramente esauriente. Io sono uno studente del terzo anno del liceo linguistico che vorrebbe frequentare il quarto anno all’estero. Ho già un contatto in una High School dell’Illinois (la mia famiglia conosce un Professore di Letteratura Inglese che insegna lì) che tuttavia non può ospitarmi per un regolamento scolastico che vieta questo tipo di accoglienza per i docenti. Dovrei trovarmi pertanto una famiglia che mi ospita. Puoi darmi un suggerimento per questo tipo di problema? Grazie!

    1. Caro Andrea,
      la tua domanda mi ha spiazzato.
      Per il momento mi vengono in mente due alternative più solide e altre di ripiego:
      – contattare il Consolato italiano e vedere se trovano una famiglia (di origine italiana, che vuole fare un refresh culturale accogliendo, anche al limite dietro pagamento o contributo spese se la legge non lo impedisce, un giovane italiano): http://www.conschicago.esteri.it/consolato_chicago/it/
      – contattare le stesse società ed enti che cito nel mio pezzo (Intercultura o WEP o altri) e incaricare loro di trovare una famiglia, magari con una assicurazione in modo da poter cambiare qualora ti dovessi trovare veramente male. Non so quanto prenderebbero per questa attività di intermediazione, ma fa parte del loro lavoro quando costruiscono i ‘pacchetti’ per l’anno all’estero.

      L’ultima opzione è il fai – da – te, o chiedendo al cortese professore di affiggere un annuncio nella scuola di accoglienza (o diffondendo la notizia ai genitori tramite la Parent teacher association della scuola) oppure tuffarsi nel mare dei network tra expat, che magari può essere una rete accogliente (cercando Italian expats in Illinois).
      Due opzioni più rischiose, però.

      good luck
      Elisabetta

  10. ciao, frequento il 3 anno al liceo scientifico e anche io sarei molto interessato, mi potresti dire gentilmente quale prezzo si venga solitamente a pagare?

  11. Ciao Elisabetta, sarei interessata a passare un anno all’estero. Vorrei sapere qual è la differenza tra la residenza in college o in famiglia, premesso che vorrei stare in college

    1. Se hai già deciso che vuoi stare in College vuol dire che sai la differenza….:) Scherzi a parte, non so in quali paesi ci sia la possibilità di stare in una boarding school, forse nel Regno Unito. Dipende a che società ti affidi (Wep, anno all’estero etcc..). Quanto a partire in due ha poco senso. Nomralmente se ti affidi ad una società che ti organizza tutto evitano di mandare persone della stessa scuola o che già si conoscono nello stesso luogo. Se ti organizzi tu (la tua famiglia) una volta comunicato al Consiglio di classe che intendi fare un periodo di studio all’estero puoi fare quello che vuoi.

  12. Ciao Elisabetta, io sono una studentessa del secondo liceo linguistico. Avendo il padre americano e pertanto altri parenti che vivono negli us, avrei l’intenzione di trasferirmi li già dall’estate del prossimo anno, fare il quarto anno e diplomarmi per poi andare all’università. Per questo avrei bisogno solamente di trovare una scuola e occuparmi solo delle spese relative ad essa. Facendo delle ricerche sui siti che tu hai consigliato (molto buoni a parer mio) ho notato che tutti includono anche vitto e alloggio e nessuno da come opzione solo la copertura delle spese della scuola. Potresti consigliarmi qualche sito se ne sai qualcuno o cosa dovrei cercare specificatamente su google? Grazie mille in anticipo.

    1. Ciao Amy,
      molte le società che ti ho citato perseguono uno scopo di lucro, quindi penso che siano disponibili anche a gestire richieste personalizzate. Mi pare di ricordare che Interstudioviaggi fosse più flessibile e che facesse scegliere la scuola direttamente allo studente, ma fossi in te girerei lo stesso quesito che hai fatto a me a tutte le società…e andrei con quella che ti convince di più.
      Ma avendo parenti lì perchè non salti le agenzie e chiedi a loro a quale scuola scrivere ed iscriverti?

  13. Ciao, ho una semplice domanda!
    Mio figlio in prossimo anno andrá a fare il quarto anno di liceo scientifico negli USA e vorrebbe continuare a fare l’università in Inghilterra o in America. Riuscendo, con un programma di Youabroad che ti assicura il diploma, ad ottenerlo, è possibile continuare l’universitá in UK senza fare il quinto anno in Italia?

      1. Grazie mille, ho un altra domanda a cui il post non ha risposto.
        Volendo incominciare l’uni in Inghilterra subito dopo l’anno all’estero dovremmo fare lo IELTS quando mio figlio sará ancora in Italia. Durante le vacanze estive prepareremo il “tema” di presentazione includendo l’informazione che andrá a fare un anno all’estero ma é comunque un cittadino italiano. Nient’altro? E se non venisse preso, per qualsiasi motivo, potrebbe ritentare alla stessa università dopo aver fatto la maturitá in italia?

  14. ciao Elisabetta.
    Sono il papà di Chiara che vorrebbe frequentare il 4 anno di High school nel Michigan da mio cugino che è nato e risiede li. Pensavamo di far tutto da soli senza passare dalle costosissime agenzie fino a quando mi sono scontrato con la sorpresa dell’intricatissimo groviglio burocratico per il visto speciale J-1 per il quale il Consolato richiede il certificato DS2019 che pare possa essere rilasciato soltanto dagli sponsor, cioè proprio le famigerate agenzie di cui sopra. Tra le altre cose nelle indicazioni del sito del Consolato si afferma che non è possibile essere ospitati da parenti…a me pare una vera follia… Tu cosa sai di tutto questo?

    1. a grandi linee, per frequentare una scuola superiore o una università negli USA per ricevere crediti è necessario il visto F. Il visto J richiede una borsa che copra almeno il 50%. Comunque sia, nel link in calce a questo commento puoi individuare le scuole superiori nei vari stati abilitati a iscrivere studenti con visa F-1 e quindi ad assisterti eventualmente nella documentazione che poi presenterai al consolato per richiedere il visto.
      Controlla quindi che la scuola nel Michigan sia tra quelle che possono sponsorizzare il visto.

      https://studyinthestates.dhs.gov/school-search?field_school_name_value=&field_location_city_value=&field_location_state_value=5&field_education_level_value=2&field_f_1_school_value%5B1%5D=1

      qui sotto i riferimenti consolari per la procedura

      https://it.usembassy.gov/it/visti/niv/f-m/

      1. Purtroppo per le High school è proprio richiesto esclusivamente il visto J-1 con tutto quello che ne consegue come già scritto in precedenza e non c’è alcun modo di fare in autonomia. Ne ho avuto conferma oggi da più fonti, sia italiane che americane. Purtroppo…

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *